Pasta e cipolle! Come mangiare meglio l’anima di un territorio? E’ incredibile pensare a quante combinazioni si possano creare con solo questi due elementi. Qui la versione di Tenuta Montelaura
Un piatto anticrisi, calcolando buona pasta, cipolle, olio e tutto il resto non si superano 1,50 euro a testa per staccare il ticket del Paradiso.
Regaliamo questo piatto alla Tavola di Pulcinella del nostro caro Tommaso Esposito: è essenziale. A Napoli molti la chiamano finta genovese o genovese fujiuta, ossia senza la carne grazie alla quale diventa il piatto più amato dai napoletani insieme al ragù
Per due persone
200 gr di ziti spezzati a mano (abbiamo usato quelli di Gerardo di Nola, in alternativa Vicidomini). Vanno anche bene le mezze maniche o i rigatoni
500 gr di cipolle di Montoro
3 cucchiai di olio d’oliva
pepe
basilico in estate
poco sale
Bisogna tagliare le cipolle a fette e farle rosolare nell’olio d’oliva ben caldo come si fa con lo sfritto di partenza, evitando di farle bruciare ma arrivando comunque al limite.
Spegnere il fuoco e aspettare che l’olio torni calmo.
Aggiungere un bicchiere d’acqua e far ripartire, secondo la classica cottura a zuppa.
Tirare avanti per almeno una trentina di minuti, o comunque sino a quando la cipolla si sarà consumata e asciugata.
Spezzare gli ziti a mano, calarli e tirarli fuori al dente.
Versarli nella padella e far andare tutto insieme a fuoco alto per un paio di minuti.
Mettere la pasta nel piatto, aggiungere un paio di sfoglie di cipolla fresca, tagliata sottile come un’ostia, che regala freschezza al piatto e un grano di pepe macinato al momento.
Infine, se è estate, una foglia di basilico.
Se la cipolla è buona, sono contrario al formaggio, anche se mi rendo conto che è difficile resistere.
Ci bevo il Coda di Volpe di Michele Perillo