Parco del Pollino, dove mangiare a colpo sicuro in cinque posti

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La Catasta

La Catasta nel Pollino a Campotenese

Con i suoi 190mila ettari sparsi fra 56 comuni, il Parco Nazionale del Pollino è la più grande area naturale protetta in Europa, strettamente collegato al Parco del Cilento (181mila ettari): il più grande polmone verde del Mezzogiorno continentale lungo la dorsale dell’appennino Calabro Lucano. Un territorio immenso, ben conosciuto dagli appassionati di trekking, ricco di tradizione, biodiversità naturali e gastronomiche con ben cinque montagne che superano di gran lunga i duemila metri e altre cinque i 1800 metri. Bello tutto l’anno, ma l’estate è la stagione più agevole per visitarlo anche se l’autunno regala i classici profumi di montagna, dai porcini al tartufo. Da Lauria a Castrovillari, ogni uscita della Salerno-Reggio è buona per visitarlo.

Ma dove fermarsi per provare i sapori di questa natura invincibile e purissima?
Beh se siete in transito sull’autostrada il mio consiglio è fermarvi alla Catasta, appena due chilometri dall’uscita di Campotenese, una sorta di stazione di servizio dove trovate tutto quello che il Parco produce, luogo di animazione ed eventi, con una caffetteria e ristorazione di tradizione semplice, efficace, ed economica. Imperdibile e pratica.

Per conoscere alcun indirizzi storici e imperdibili partiamo dal versante lucano, precisamente a Terranova del Pollino dove c’è il cuoco simbolo del territorio ben conosciuto in tutta Italia, Federico Valicenti con il suo Luna Rossa. Fermarsi qui è una esperienza completa per conoscere le tradizioni rurali di questo territorio di montagna.

Ma è Rotonda, il paese delle due dop (melanzana rossa e fagiolo poverello bianco) in questo momento che riserva delle sorprese, tutte concentrate intorno alla piazzetta caratteristica. Abbiamo la storica trattoria Da Peppe, adesso gestita dalle figlie Flavia e Antonella, storico punto di riferimento della gastronomia del Pollino di cui si è accorta anche la Michelin.

Ma adesso abbiamo altre due realtà da non perdere e che consigliano di rimanere: l’Enoteca Pollino Divino di Carlo Miraglia, ex maitre di hotel di lusso rientrato in paese dove ha rifondato una antica cantina con ovviamente un occhio moderni sia nella carta che nel beverage.

 

In piazza poi abbiamo Officine La Rossa (il riferimento è alla melanzana) aperto nel 2021, è un bello spazio polifunzionale di ristorazione e vendita pensato da Franco Bruno in collaborazione con la Coldiretti che la lanciato il marchio “Io Mangio Lucano”, per far conoscere ai turisti del Parco del Pollino le migliori produzioni agroalimentari regionali.

Spostiamo in Calabria dove è imperdibile l’Osteria del Vicolo a Mormanno da Catia Corbelli in sala e dal marito Francesco Armentano in cucina. Un riferimento di valore assoluto per la varietà e la verità della proposta gastronomica.

Da questi attori principali potete poi risalire ai produttori di vino, pane, olio, conserve, formaggi, erbe, distillati, e tante altre cose belle.

Il Pollino oggi ha prezzi molto abbordabili e alla portata di tutti, facilmente raggiungibile in autostrada .


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