di Domenico Nicoletti*
Il Cilento e Vallo di Diano hanno due grandi opportunità per evitare lo spopolamento e ridare speranze di futuro ai giovani:
– rilanciare l’agricoltura biologica da sempre praticata e mai valorizzata;
– riqualificare l’offerta turistica che ha nell’enogastronomia un suo punto di eccellenza (dieta mediterranea).
Entrambe queste opzioni hanno punti in comune e di reciproca consistenza nell’investimento fiducioso di tanti imprenditori attenti ad uno sviluppo consapevole e rispettoso del territorio e che dal territorio partono per dare uno svolta alla “new economy” del Cilento e Vallo di Diano.
Oltre 350 produttori bio e oltre 1300 imprenditori tra alberghiero ed exstralberghiero con numerose e qualificate strutture di eccellenza, significano una ”industria verde” con un fatturato di oltre 250 milioni di euro annui, senza contare indotto e servizi, con una prospettiva di crescita pari al 20% annuo, fa sperare che attraverso un’azione mirata e concentrata, esiste una via per un territorio straordinario come il Cilento e Vallo di Diano, Parco Nazionale, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, Riserva di Biosfera, Green Globe, Diploma Europeo della Biodiversità tutti risultati ottenuti nella fase iniziale del Parco e che oggi iniziano a dare i loro concreti risultati.
Insomma un in paese in crisi una realtà territoriale come il Cilento e Vallo di Diano, che con un sofferto scatto di reni può contare sul proprio territorio per emergere e competere sui mercati della qualità e dell’innovazione.
Ne sono convinti il Presidente del Parco Amilcare Troiano che ha iniziato a conoscere il Parco, l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno Mario Miano che conosce bene il territorio e il suo potenziale, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Gianfranco Nappi che ha scommesso sul territorio del Cilento e Vallo di Diano insieme all’AIAB e al suo Presidente Campano Salvatore Basile, promuovendo la prima guida del BIO DISTRETTO del Cilento e Vallo di Diano.
"Gli appuntamenti dei mercatini biologici – dice l’assessore Nappi – rappresentano una felice occasione per raccontare, partendo da un territorio principe come il Cilento, la ricchezza e la vivacità dell’Agricoltura Biologica in Campania. E’ un mondo, quello "bio", che va dall’olio al vino, dai legumi al miele, e che la Regione si prepara a sostenere con forza fin dai prossimi giorni, con la presentazione di una serie di importanti iniziative promozionali nazionali ed internazionali e il sostegno al primo BIO_DISTRETTO della Campania”
Insomma il lavoro solitario, coraggioso e lungimirante di tanti protagonisti della politica, della cultura e della società civile del Cilento e Vallo di Diano, sta dando i suoi buoni frutti anche se come spesso capita ci si dimentica dei pionieri, visionari che per queste scelte hanno pagato in termini personali e politici.
Il Cilento e Vallo di Diano presentano tutte le condizioni affinchè il BIO DISTRETTO possa rappresentare la svolta per la qualità. Lo sviluppo dei progetti legati ai Presidi Slow Food, l’Atlante dei prodotti Tipici del Parco, lo studio sul germoplasma delle antiche fruttifere, QualiParco, EcoParco, oltre alla lungimirante presenza di tanti centri e poli di conoscenza e divulgazione sulle erbe medicinali, sulla botanica, sul ben-essere naturale. I campi collezione e le sperimentazione degli orti biodinamici oltre alle tante fattorie didattiche, il progetto Marchi d’Area, insieme alla presenza della “Borsa Verde sul Turismo Rurale”, hanno fatto crescere nel tempo una classe imprenditoriale colta e qualificata che può trovare nella nascita del primo Bio-Distretto Europeo multi-vocazionale (Agricolo, Ambientale, Culturale, Sociale, Eco-turistico, Eno-gastronomico), un punto di svolta qualificato e competitivo.
L’esperienza del Bio-Distretto nasce grazie al coordinamento del Circolo AIAB Cilento che, concretizzando l’ottimo lavoro svolto per alcuni anni da associazioni, amministratori locali, operatori del territorio e numerosi forum ed incontri pubblici, ha dato vita ad un laboratorio permanente, avente l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di gestione integrata del territorio. Nei primi anni si era pensato di circoscrivere il biodistretto all’area perimetrata dai 10 comuni che avevano aderito ai principi di AIAB e Città del Bio, impegnandosi a diffondere tra i cittadini il modello biologico (Ascea, Casal Velino, Castelnuovo Cilento, Ceraso,Orria, Perito, Prignano Cilento, Salento, Stella Cilento, Pisciotta) ed infatti inizialmente il biodistretto si riferiva proprio alle “Colline di Elea-Velia”. In seguito alle numerose adesioni al progetto da parte di molti altri comuni (ad oggi sono 22 i Comuni del Parco aderenti alle Città Bio oltre all’ Amministrazione Provinciale di Salerno) ed operatori cilentani (oltre 600), è risultato necessario allargare i confini fisici, ma anche culturali, del biodistretto a tutta l’area del Parco del Cilento e Vallo di Diano.
Il bio-distretto come realtà aperta non strutturata ma organizzata come rete di soggetti pubblici e privati è la nuova prospettiva basata sulla concretezza e la coerente vocazione di un territorio “OGGI” vanto della Regione Campania patrimonio dell’umanità grazie agli sforzi di tanti pionieri dimenticati ma soprattutto alla rinnovata forza ed energia delle radici del FUTURO.
*ex direttore del Parco del Cilento e Vallo di Diano
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