Panettone senza confini 2023: ecco chi ha vinto l’VIII edizione

Pubblicato in: Curiosità

di Francesca Pace

A bordo di Costa Fascinosa, alla presenza di Maestri Pasticceri di fama internazionale, si è svolta l’ottava edizione di “Panettone senza confini”, una gara itinerante tra professionisti del settore e non, organizzata da Fausto Morabito, collante essenziale di questa esperienza galleggiante.

Un emozionatissimo Maurizio Sarioli patron della Forneria Il Pane di Brescia si è aggiudicato il primo posto nella categoria tradizionale. Lacrime di gioia giustificate dal fatto che i panettoni sono stati giudicati da una giuria di mostri sacri presieduta da Iginio Massari e anche dal fatto che per la prima volta il Sarioli ha deciso di partecipare a questo concorso dolciario.

Per la categoria cioccolato a salire sul primo gradino del podio è stato Leonardo Romano della Pasticceria Pesce dal 1896 (Avellino). Alessandro Saccomando di Casa Mastroianni (Lamezia Terme) ha ricevuto invece il premio della giuria popolare (i croceresti hanno assaggiato tutti i panettoni appartenenti a questa categoria in gara e hanno avuto modo di votare il loro preferito) mentre la giuria della critica ha premiato la proposta di Roberto Moreschi di Roberto Pastry e Bakery di Chiavenna.

Durante gli undici giorni di Crociera però non sono mancati altri momenti di dolce intrattenimento. Il viaggio che ha fatto tappa a Savona, Marsiglia, Malaga, Cadice, Lisbona, Gibilterra e Valencia è stato allietato da esilaranti workshop e cooking class tenute proprio dai Maestri che non si sono risparmiati affatto. Imperdibili sono state la lezione di Massari che ha spiegato come fare in maniera perfetta la crema pasticciera, e quella di Paco Torreblanca (Miglior pasticcere del mondo) che passo passo ci ha condotti nel magico mondo della Crema catalana.

Bravi, disponibili e simpatici sui palchi e tra le file si sono avvicendati oltre ai già citati Maestro Massari e Paco Torreblanca, Riccardo Bellaera (Corporate pastry chef di Costa Crociere), Marta Boccanera e Felice Venanzi (Gruè, Roma) Andrea Buosi (campione italiano juniores 2019) Giuseppe Piffaretti (ideatore della Coppa del mondo del Panettone) Vincenzo Santoro (Martesana, Milano), Vittorio Santoro (Direttore Cast Alimenti) Achille zoia (ideatore del panettone moderno).

Proprio grazie all’idea del Maestro Piffaretti la Fascinosa ha ospitato una tappa della Coppa del Mondo del Panettone 2024, evento biennale e che ha visto la vittoria di Jesùs Machí.

Ma Panettone senza confini è stata inoltre una gara a carattere orizzontale, che ha dato modo anche a chi non fa di mestiere il pasticcere di cimentarsi nella sfida proponendo la propria creazione.  Rosanna Filisetti di Bergamo si è aggiudicata il primo posto della categoria amatoriale.

Grazie poi all’impegno degli sponsor Agrimontana, Arte Bianca, Artecarta Italia, Bravo, Burro Fratelli Brazzale, Circuito, Coltellerie Berti, Molino dalla Giovanna, Polin e Vaniglia Gourmet, parte del ricavato è stato devoluto in un progetto umanitario, Starteprius, a favore dello sviluppo di vari progetti educativi rivolti a bambini e ragazzi in Siria.

 

Esperienza nell’esperienza poi è stata quella di poter degustare ogni giorno a cena, un dolce sempre diverso nato dalla collaborazione tra Bellaera e Massari.

 

Gara a parte, ciò che è stato molto emozionante, è stato lo scambio di battute con i Maestri. L’umanità di alcuni è stata preziosa. Alcune storie sembrano uscite dalle pagine di un libro. Come dice il Maestro Massari la parola sacrificio non deve esserci nel vocabolario di chi fa questo mestiere. Eppure molti di essi hanno iniziato a fare questo lavoro a 11, 12 anni, per esigenze familiari, rinunciando di fatto all’adolescenza e alla giovinezza. Sono oggi dei capisaldi della pasticceria, punti di riferimento che conservano il fuoco sacro di un mestiere bello, ma molto impegnativo. C’è chi come Bellaera vive più sulle navi che a terra e chi come Torreblanca ricorda il suo secondo papà francese, che lo ha accolto a 12 anni mentre scappava dal regime di Franco,  a cui deve tutto l’amore per quest’arte. A 12 anni Vincenzo Santoro assieme a tre fratelli ha detto addio alla famiglia e al paesello, rischiando di divenire la qualunque, ma per fortuna è finito in un laboratorio di pasticceria mentre si producevano panettoni e quella è stata la sua salvezza. Oggi ha diversi punti vendita a Milano. Rinunce grandi e piccole, sfide, continuo studio e approfondimenti, umiltà e perseveranza sono senza dubbio la chiave del successo ma sono anche le parole che trasformano la parola maestro in Maestro.

 


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