La Ruota
Via Provinciale 33 84060 Perdifumo, Sa
Via Pio X 52/54 Agropoli, Sa
Aperti tutti i giorni.
di Francesca Pace
Ve lo dico subito, a scanso di equivoci. Per me, è assolutamente sì. Se è di quelli buoni ovviamente. Di quelli che sanno di burro, di quelli che si sfilacciano tra mani, senza opporre resistenza. Di quelli che si sciolgono in bocca a cui non serve un bicchiere di latte per mandarli giù. Che sono morbidi e profumati. Di quelli che li apri e dopo un’ora sono già finiti.
Ma, facciamo un passo indietro.
Vi sarà capitato in questi giorni di vedere la foto che sui social è andata virale dei panettoni industriali da supermercato. Prezzo al pubblico 4 euro e poco più.
E da qui il mondo sembra essersi diviso a metà. Di qua quelli, “Oddio che ansia”, siamo ad Agosto per carità, e di là, “Però dai, una fettina la mangerei”.
Se al panettone della GDO, posso tranquillamente rinunciare, a quello artigianale, che impiega tre giorni a nascere direi di no.
Due motivi poi mi fanno poi protendere ancora più fortemente per il sì.
Intanto la questione organolettica. D’Estate il panettone non subisce shock termici. Il burro conferisce una morbidezza paradisiaca. Non dovendo lottare con le basse temperature invernali resta nella sua forma ottimale, non si indurisce e regala anche note aromatiche molto più accentuate che mescolate assieme agli agrumi e agli altri ingredienti fanno venire voglia di prenderne una seconda fetta. Inoltre con le alte temperatura a giovarne è anche la lievitazione, non c’è bisogno di mettere i panettoni in cella. Avviene tutto in modo più naturale.
Il secondo motivo è la convivialità. Perché si mangia il Panettone a Natale? Perché lo si mette al centro tavola, lo si fa a fette e ogni commensale prende la sua. Un rituale quasi magico, forse scaramantico, di certo molto piacevole. Nonostante i pranzi luculliani, c’è sempre posto per una fetta di panettone.
Non succede lo stesso d’Estate? Soprattutto nelle giornate a ridosso del Ferragosto, le tavolate con amici e parenti non si contano. I momenti di condivisione non mancano e quindi perché no.
E non mi dite allora perché non mangi i tortellini in brodo? Perché il panettone è pur sempre un lievitato, alla stregua di una buona brioche, di un maritozzo, o una ciambella.
Mai comprate le brioche alla crema di notte? Perché dovrebbe essere diverso?
Conclusa la mia arringa vi dico pure dove poterlo prendere senza alcun indugio.
Perdifumo (Sa), conta poco più di 1700 abitanti circa. Si trova sulle montagne che da Agropoli arrivano ad Acciaroli. Parco Nazionale del Cilento, patria di Parmenide e Zenone.
Tra questi 1700 c’è Rosetta Lembo. Che donna Signori miei, che donna. Maestra lievitista, figura coraggiosa, lavoratrice instancabile.
Dorme poco Rosetta. Ma ha gli occhi che le brillano quando parla di impasti, di lievito madre (il suo è nato 10 anni fa), di rinfreschi, di stagli, di attese. Assieme al marito Pasquale e al figlio Antonio gestisce le attività di famiglia. Ve l’ho detto dorme poco. Una di fronte all’altra c’è la pasticceria e la braceria-pizzeria.
Rosetta mi spiega che fa il panettone estivo da più di dieci anni. E già qui la prima sorpresa. Mi stupisce come in un piccolo paese di montagna Rosetta abbia avuto una mentalità imprenditoriale così lungimirante. Ai clienti della pizzeria e della braceria, a fine pasto faceva assaggiare il panettone. In questo modo prima di ripartire per la città passavano ad acquistarlo come fosse un souvenir, e poi se ne ricordavano d’inverno, a Natale, appunto.
Ma che bigliettino da visita fantastico.
Dieci anni fa ovviamente era partita con pochi pezzi…una decina, così per provare. Oggi ne sforna un centinaio al giorno perché la richiesta è fortissima. E in effetti durante la mia chiacchierata turisti che arrivano dal mare, sulla montagna, solo per i suoi panettoni ne arrivano molti. In inverno la sua produzione arriva alle trentamila unità.
Ha fatto centro.
Quando parla si emoziona. E questo fa emozionare me. Si capisce benissimo che la fatica che fa a stare dietro al lievito madre, “ il segreto è tutto lì” dice, “bisogna prendersene cura almeno tre volte al giorno” è immensa, ma non le pesa affatto. “Mi piace, sono contenta”.
Oggi il suo nome è accostato a grandi altri nomi del parterre nazionale. Nomi blasonati, che risuonano ovunque, e lei piccola piccola, testa bassa e silenziosa, ha trovato la sua strada per essere al pari dei grandi.
I gusti dei panettoni estivi ovviamente sono molto legati al territorio: Noci e fichi bianchi del Cilento, Pellecchiella, classico con canditi e uvetta. No creme, no cioccolato, no glassa. Ma con tutto ciò che la natura offre non se ne sente la necessità.
Nota di merito anche alla pastiera lievitata. E così non si sente nostalgia nemmeno la Pasqua.
Costo a partire da 32 euro.
Meraviglioso anche il packaging. Sulla scatola, disegnata in stile brasiliano, c’è la sua storia, quella di Perdifumo e l’amore per il Cilento.
Passate da qui, fidatevi e se non potete, Rosetta spedisce ovunque.
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