di Marco Milano
Pane del mulino, olio evo, burro e ricotta di bufala, caciocavallo e provolone del Matese, maialino nero casertano, pomodorino confit, farro bio integrale, fagioli gialli di Miscano, focacce con farina Risciola. Degustazione ad hoc preparata dallo chef Vincenzo De Cristofano per mettere insieme parole ed esperienze a tavola per l’open day del Mulino Bencivenga ad Alvignano. Struttura che l’imprenditore Lorenzo Di Guglielmo ha fatto sorgere su un’area che, dopo un’opera di bonifica e recupero territoriale nella fertile valle del medio Volturno, vede la coltivazione biologica di grani antichi, legumi e ortaggi. Un incontro a tema “Il Pane è Nostro”, un viaggio tra poesia e letteratura, è stato l’evento che ha avuto come filo conduttore il cibo, le sue origini, la possibile primogenitura della pizza e dei prodotti che nascono dal grano e dato il via ad una rassegna di incontri letterari e artistici, “le giornate al mulino”. Le letture e le riflessioni che si terranno al Mulino Bencivenga puntano a risvegliare la coscienza del luogo, delle sue risorse ambientali, storico-artistiche. “Solo partendo dalla consapevolezza del valore del nostro territorio, possiamo comprendere quanto sia fondamentale tutelarlo e promuoverlo – questa la presentazione dell’iniziativa – l’idea cardine è mettere in relazione arte e letteratura con il culto del pane e dei grani antichi: parole ed opere artistiche che mirano a valorizzare civiltà e tradizioni contadine”.
L’occasione ha sancito anche l’idillio di sinergie del Mulino con realtà locali come la Fattoria Pagliuca e il Caseificio Casolare ed è stato salutato dal sindaco di Alvignano Angelo Marcucci che ha auspicato che l’opera di Lorenzo Di Guglielmo “funga da modello per altri operatori illuminati nello sviluppo di un territorio che ha enormi potenzialità”. Il ciclo di incontri del Mulino Bencivenga è partito proprio dalla parola chiave “pane”, fonte essenziale di nutrimento e intreccio con l’umanità, dalla Mesopotamia alle tavole del mondo intero, “il pane come sigillo della cultura – è stato sottolineato – centro del rito eucaristico, ma anche perno di discordia tra nazioni, basti pensare alla recente situazione geopolitica internazionale”.
Infine al “Krisis” dalle parole alla degustazione, con pane del mulino asciutto o bruschettato, olio evo, olio e peperoncino, crema di olive, dadini di caciocavallo e provolone del Matese, dadini di pecorino fresco e stagionato salsiccia di maialino nero casertano, crostino di burro di bufala montato con alici, crostino con ricotta di bufala con pomodorini confit e olio al basilico, crostino con caciocavallo, chips di guanciale e cipolla caramellata, zuppetta di farro bio integrale con salsa di grana e cipolla croccante, crema di ceci bio e lardo con crumble di pane del mulino. E ancora, minestra di fagioli gialli di Miscano, mezze maniche con pesto di erbette e pane alle alici, panzanella a modo nostro, farrotto mantecato e croccante di pane, crocchetta di verdura panata del mulino e salsa BBQ fatta in casa. Per la “sezione” pizze: focaccia bianca con farina di Risciola e olio bio, focacce farcite dello chef, pizza nel ruoto della tradizione. Acqua gassata e naturale fonte del Torano, prosecco Valdobbiane e pallagrello bianco del Casolare Divino con succo di fragole o sciroppi vari, pallagrello rosso del Casolare Divino a “bagnare” il palato prima delle dolcezze finali a base di caprese e zuppette di Sparono.
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