Palazzo BN a Lecce
Via XXV Luglio
Tel 0832 408721
booking@palazzobn.com
L’ex banchiere italo svizzero Renè de Picciotto, innamorato della Puglia, stavolta non ha comprato una banca, anche perché il Banco di Napoli non esiste più di fatto, ma uno storico palazzo la cui architettura, tipica del Ventennio, si rifà alla sede storica di via Toledo trasformandolo in una cassaforte del gusto: il restauro, filologico, ha lasciato intatta la struttura e gli interni ricavando 13 appartamenti di lusso e con un’offerta gastronomica declinata su tre ristoranti e un roof garden, una terrazza con il primo giardino pensile della città.
Se le scale, i marmi raffinati, e le storiche casseforti-oggi diventate parte integrante dell’arredo-riportano a storie di uomini e donne e di pezzi del passato, la tecnologia scelta per traghettare Palazzo BN nel futuro della bellezza dell’hotellerie, assume un ruolo da protagonista. La massima espressione di una scelta di innovazione tecnologica al servizio del benessere è nelBN Fitness center, una proposta innovativa e unica per la sua offerta. Palazzo BN è il primo hotel di lusso a disporre di un D-Wall, uno specchio digitale e di tecnobody. Il personale è qualificato e appassionato, di assoluto livello oltre che partecipe della scommessa giocata nel centro della città. Al momento un solo neo: la mancanza di un confortevole servizio parcheggio con un garace che non prende e non porta le auto sotto l’hotel come sarebbe normale per chi è carico di valige. Ma a breve questo problema, ci assicurano, sarà risolto anche perché comune ad altri hotel del centro, con l’apertura di un nuovo spazio con navetta.
Grazie al restauro conservativo ogni elemento identificativo del passato è stato riutilizzato e valorizzato. Per esempio le casseforti sono elementi caratterizzanti dell’arredo; il bancone che ha visto passare la storia economica di Lecce oggi è stato riutilizzato per accogliere “Banco” un bar elegante e guidato da MauroDe Giosa, bartender dal grande carisma.Le grate dei vecchi impianti di condizionamento sono state riutilizzate per dar vita ad eleganti elementi architettonici. La cassaforte che dava accesso al vecchio caveau è oggi la porta d’ingresso per lo spogliatoio del più innovativo centro fitness.A llostesso modo la stanza del Direttore è oggi uno dei 13 appartamenti di lusso che nel dualismo design-storia hanno la massima espressione di una precisa volontà della proprietà coinvolgere l’ospite. Nelle stanze si sta bene, benissimo e il personale è attento ad ogni dettaglio. I prezzi, al momento sono abbordabili.
Ma entriamo al piano terra, trasformato in un vero e proprio hub gastronomico: oltre al bar di cui abbiamo parlato che il forno per le pizze di stile napoletano ben eseguite, il Banco Lounge Bar è uno spazio aperto sin dal mattino per le colazioni con i dolci artigianali direttamente dalla cucina del Palazzo, fino all’aperitivo o al dopo cena per un cocktail, passando per la pausa di mezzogiorno o un break dal gusto mediterraneo con panzerotti, rustici leccesi, parmigiana di melanzane o primi della tradizione ben eseguiti C’è poi Ammos Fish-bar per la cucina di mare e i crudi curato dall’executive Simone De Siato: crudi di mare e tartare, in abbinamenti più meno classici, come nello Speck di ricciola o nel Tagliolino di calamaro flambato a crudo e humus di ceci; si aggiungono una selezione di sandwich di mare e due intramontabili come la pasta con le vongole e il fritto misto. A chiudere, il pescato del giorno in diverse cotture: al sale, in guazzetto, alla plancia o al cartoccio.
Infine Red, ristorante gourmet che occupa un’ala del piano terra ed è aperto la sera, poco meno di una trentina di posti, cucina a vista (anche dall’ingresso), buona carta dei vini, servizio di sala gestito da Giovanni Tortora (restaurant manager) e Riccardo Chieppa. Lo chf Simone De Siato, classe 1988, è di origini leccese ed ha una lunga gavetta alle spalle: Four Season a Firenze. Art Hotel a Lecce. poi lo stage alla Boscolo Etoile di Tuscania dove è rimasto ricoprendo poi il ruolo di chef arricchito da una esperienza anche alla Osteria Francescana di Massimo Bottura che gli regala una visione umanistica del mestiere.
La cucina di Simone è stagionale, territoriale anche se non talebana, facilmente leggibile da chiunque e non solo dai gourmet. Gli accostamenti sono precisi, il menu è costruito per conquistare il consenso del cliente che resta al centro del lavoro. Non a caso si sente l’influenza del lavoro al Boscolo Academy. Non si inseguono le mode dell’acido e dell’amaro ma si gioca soprattutto sulla qualità dei prodotti e sugli accostamenti che tendono sempre ad esaltare l virtù del mare. Ricordiamo che il Salento è un pontile baciato da due mari anche se non manca la cucina a vocazione terragna e vegetariana.
I menu degustazione a 5 e 7 portate costano 65 e 80 euro vini esclusi.
CONCLUSIONE
Consigliamo senz’altro Palazzo BN per dormire e per mangiare: Lecce aveva bisogno di una struttura così. La sua posizione, a due passi da Piazza Sant’Oronzo, è strategica, la qualità del servizio eccellente, la proposta gastronomica a varia e assolutamente all’altezza di qualunque palato e di ogni orientamento gastronomico. E non abbiamo parlato della terrazza, ben presto aperta con vista sul Barocco sotto il cielo azzurro e stellato del Salento. Siamo ai primi passi di un cammino che può portare lontano, l’importante è non avere fretta, fare ricerca costanze sui produttori migliori di ogni cosa, far capire al cliente immediatamente dove siamo con una cucina che rispetti la Dieta Mediterranea in modo moderno e senza complessi di inferiorità. A cominciare dal vino, visto che siamo nella seconda regione italiana che da sola produce poco meno del 25% del totale nazionale.
Cosa si mangia a Palazzo BN a Lecce e la cucina di Simone De Siato
Palazzo BN a Lecce
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