di Enrico Malgi
Stimolante la Masterclass “Sannio Wine: nel Sannio coltiviamo emozioni” al recente Paestum Wine Fest incentrata sui vini beneventani e condotta con la solita perizia e competenza dal bravo giornalista Pasquale Carlo.
Nove le bottiglie di grandi produttori locali proposte nell’occasione.
Spumante Falanghina del Sannio Brut Metodo Martinotti. Rossovermiglio. Falanghina in purezza.
Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Perlage fine e persistente. Bouquet complesso, elegante e intenso, che rivela subito gradevoli profumi fruttati di mela, pera, agrumi e sottobosco, insieme a captazioni di fiori bianchi e piacevoli note minerali. In bocca la fa subito da padrona l’elevata effervescenza che dona tanta freschezza, morbidezza, equilibrio e sapidità. Sorso scorrevole, suadente, delizioso, espansivo, succoso e cristallino. Sviluppo finale progressivo ed affidabile.
Spumante Falanghina del Sannio Brut Metodo Classico Guardia Sanframondi. Janare. Soltanto Falanghina.
Alla vista si materializza un brillante colore giallo paglierino. Bollicine spiritose e divertenti che si agitano sotto un cappello spumoso. Naso birichino, che intercetta solidali fragranze di melone bianco, pesca bianca, mela verde, clementina, pompelmo, glicine, zagara, erbe aromatiche e venature di crosta di pane fresco. In bocca entra un sorso brioso, secco, vivace, fresco, sapido, agrumato, speziato, giocoso, pimpante, glicerico e voluttuoso. Contatto palatale agile, spigliato, intrigante, elegante e godibile. Chiusura appagante.
Svelato Falanghina del Sannio Dop 2022. Terre Stregate. Falanghina in purezza.
Falanghina, Falanghina e sempre Falanghina, che poi sarebbe il vitigno identitario di tutto il Sannio e quindi a giusta ragione si vuole celebrarlo in tutte le salse.
Nel caso specifico nel bicchiere risalta un coreografico cromatismo giallo paglierino attraversato da giovani lampi verdognoli. Spettro aromatico detentore di una variegata e pluralistica gamma di profumi, con in prima linea orgogliose percezioni fruttate di pesca bianca, susina, mela annurca, albicocca, banana ed ananas. A dare manforte a tutto il quadro olfattivo ci pensano poi goliardiche essenze di fiori di limone, macchia mediterranea e refoli speziati. Impatto del sorso sulla lingua morbido, teso, seducente, raffinato, aggraziato e leggiadro. Buona la serbevolezza. Scatto finale gioiosamente persistente.
Coda di Volpe Taburno Doc 2021. Elena Catalano. Coda di Volpe al 100%.
Tonalità affastellata di un colore giallo paglierino lucente. Piglio olfattivo estremamente espressivo, il quale elargisce a tutto spiano le sue superbe e molteplici credenziali. In successione, quindi, si accalcano al naso eterogenei profumi di pera abate, mela cotogna, mandarino, ginestra, camomilla, timo, menta, zenzero e chiodi di garofano. In bocca penetra un sorso secco, pulito, fresco quanto basta, glicerico, sapido, essenziale, gentile, fruttato, armonico e dinamico. Può durare integro ancora per alcuni anni. Retroaroma leggermente amarognolo ma certamente gradevole.
Nifo Alenta Falanghina del Sannio Vendemmia Tardiva Doc 2020. Nifo Sarrapochiello.
Alla vista si appalesa un evidente colore giallo dorato e luminoso. Il sontuoso bouquet mette subito alla prova un naso particolarmente curioso di approfondire le sue conoscenze olfattive, attraverso un ricco caleidoscopio profumato di sensitivi umori di frutta più matura che fresca, fiori secchi, erbe officinali, consistenze burrose, giocosità mielate e svolazzi speziati. In bocca esordisce un sorso piacevolmente dolcino, esplosivo, avvolgente, delicatamente fresco, fruttato, floreale, minerale, preciso, pulito, sapido, succoso e perfino elegante nelle sue movenze così bene articolate. Longevità tutta da esplorare. Fraseggio finale epicureo.
Aglianico del Taburno Rosato Docg 2021. Il Poggio. Solo Aglianico.
Nel bicchiere brilla un colore rosato tenue. Dal consistente crogiolo si sprigionano affascinanti sentori di pompelmo rosa, melagrana, bacche del sottobosco, petali di rosa, mirto, menta, humus ed anice. Approccio palatale acido, fruttato, pepato, speziato, arrotondato, morbido, vellutato, aggraziato, arioso, reattivo, ben bilanciato e puntellato poi da finezze sapide. Silhouette slanciata, preziosa, delicata e riccamente ricamata. Allungo finale decisamente piacevole.
Telesinum Barbera Sannio Dop 2020. Cantina di Solopaca. Come giustamente ha affermato Pasquale Carlo non si tratta della tipica Barbera piemontese come per tanti anni è stata confusa, ma bensì della tipica specie varietale sannita Camaiola, recentemente riscoperta e rilanciata.
Livrea segnata da un fulgido colore rosso rubino, con marcati riflessi violacei. Ben delineato l’aspetto olfattivo, in cui prendono forma precise connotazioni fruttate della pianta e del sottobosco, leggiadrìe floreali di rosa e di garofano, spunti vegetali e costumanze speziate. Sorso pieno ed intenso, ma anche approcciabile e beverino, morbido, ruffiano, ruspante, acido e fruttato. Trama tannica affusolata. Da bere giovane. Retroaroma abbastanza persistente.
Furius Aglianico del Taburno Docg 2020. Votino. Aglianico in purezza.
Bicchiere tinto da uno scintillante colore rosso rubino con screziature violacee. Fierezza aromatica molto composita e sospirosa, che subito invita il naso ad annusare eterei profumi di amarena, prugna, ribes, violetta, iris, erbe officinali, chiodi di garofano, noce moscata, pepe nero e rimembranze terziarie. In bocca penetra un sorso voluminoso, profondo, rigoroso, compatto, strutturato, complesso, materico, solido, sulfureo, estroso, vibrante e dinamico. Spinta acida molto elevata. Maglia tannica ancora mordente. Sviluppo palatale morbido, rotondo, balsamico, armonico e fascinoso. Longevità a lunga scadenza. Chiusura su toni molto persistenti.
Rubellio Aglianico del Taburno Rosso Riserva Docg 2017. La Masseria di Maria. Aglianico al 100%.
Sfavillante il cromatico colore rosso rubino che vira già verso il granato. Pregevoli le molteplici sensazioni olfattive che ricordano generose fragranze di ciliegia, noci, fichi, mirtilli, more, viola mammola, rosa, eucalipto, alloro e spezie a go go, insieme a contaminazioni terziarie e sospiri empireumatici. Bocca larga e ricettiva che accoglie con premura un sorso avvolgente, austero, opulento, espansivo, vibrante, esuberante, voluttuoso, scattante, aristocratico e talentuoso. Tannini ottimamente cesellati. Allure sensuale, che infittisce il gusto di per sé già morbido, rotondo e compiacente. Zenit ancora molto lontano. Finale imperioso.
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