di Enrico Malgi
Eccoci qui a raccontare della degustazione di un vino speciale, frutto di un raro e minimalista vitigno autoctono cilentano (neanche cinquanta ettari vitati in tutta la provincia di Salerno) nell’ambito del Paestum Wine Fest. Si tratta dell’Aglianicone, una varietà a bacca rossa rilanciata da pochi anni per merito di pochi e temerari viticoltori. IL vitigno è inserito nella Dop Castel San Lorenzo e Igp Paestum.
Nove le bottiglie presentate nell’occasione, che hanno visto recitare come attori principali Sissi Baratella, Luciano Pignataro e Ciro Macellaro (quest’ultimo attuale Presidente dell’Associazione Terre dell’Aglianicone) a menare le danze come perfetti conduttori.
Indigeno Castel San Lorenzo Dop 2021. Cantina Cardosa.
Nel bicchiere si può scrutare un vivace e splendente colore rosso rubino venato di giovani riflessi violacei. Canonici i risvolti fruttati di marasca, prugna, gelso rosso e sottobosco. Proposizioni di cenere, humus, liquirizia e vegetali. Bocca pungente, allettante e sensitiva, che riceve un sorso segnato da una gradevole alcolicità, discreta acidità, sensitiva morbidezza e da un tannino giovane e coinvolgente. Tattilità propositiva e sfaccettata. Buona la serbevolezza. Nel lungo finale ritorna prepotente la percezione fruttata, che dona al palato gioia e benessere.
Nero Rubata Castel San Lorenzo Dop 2021. Tenuta Mainardi.
Magnifico il colore segnato da un rosso rubino intenso con riflessi purpurei. Bouquet splendidamente affastellato da rigurgiti fruttati di rosso vestiti, così come la percezione floreale. In appresso risaltano credenziali di macchia mediterranea e modulazioni speziate. In bocca arriva un sorso accattivante, bene strutturato, affidabile, duttile, armonico e morbido. Buona la spinta acida, che alimenta un’ottima freschezza per tutto il palato. Trama tannica godibile. Longevità tutta da esplorare. Chiusura su toni pervasivi e bene sostenuti.
Misterioso Rosso Paestum Igp 2020. Viticoltori De Conciliis.
Alla vista si appalesa un fulgido colore rosso rubino giovane e luminoso. L’impatto olfattivo è doviziosamente costellato di sontuosi sentori di frutta fresca, chiodi di garofano, pepe nero, funghi, liquirizia, humus e foglia di tabacco, insieme a rimandi floreali, credenziali di macchia mediterranea e spunti balsamici. In bocca penetra un sorso placido, sottomesso, carezzevole, elegante, glicerico, sapido e minerale. Vibrante l’acidità. Trama tannica delicata. Ottima la struttura portante. Materia bene scolpita. Buona la serbevolezza. Allungo finale generoso, addomesticato, amaricante e sensitivo.
Albanuova Aglianicone Castel San Lorenzo Dop 2020. La Cantina dei Nonni.
Veste cromatica connotata da un colore rosso scuro ed appena screziato di porpora. Il sensitivo bouquet detta subito i tempi come un metronomo di sicuro affidamento, attraverso genuini profumi di tanta buona frutta fresca che ricordano la ciliegia, il ribes ed il lampone in modo particolare. Subito dopo risaltano una florealità di rosso vestita, compiuti afflati speziati di ottima rilevanza e deliziose cadenze liquiriziose e cioccolatose. In bocca fa il suo ingresso un sorso materico, asciutto, generoso, goloso, teso, fruttato, composito e gradevolmente rustico. Retroaroama caldo e persistente.
Rachìa Aglianicone Castel San Lorenzo Dop 2019. Chiara Morra.
Il colore vira già verso un rubino più scuro, quasi granata. Al naso salgono intriganti effluvi fruttati di marasca, prugna e piccole drupe del sottobosco, uniti insieme ad articolazioni floreali, tocchi vegetali ed impronte speziate. L’attacco in bocca risulta morbido e caldo e sospinto poi da un’ottima carica acida che alita una fervorosa freschezza per tutto il cavo orale. I tannini sono carezzevoli e giudiziosi. Il gusto è infittito da percezioni tattili nitide, genuine, garbate, schiette, stuzzicanti, balsamiche, fascinose, sapide e seducenti. Anche qui buona la serbevolezza. Affondo finale decisamente piacevole.
Buxento Rosso Paestum Igp 2019. Azienda Silva Plantarium.
Livrea ben delineata da un effetto cromatico rosso vivo e rubineggiante, con lievi screziature purpuree. Intensamente espressivo il rimarchevole crogiolo, dal quale il naso attinge con nonchalance sospirosi aromi di ciliegia, prugna, ribes, more, violetta, mirto, salvia, chiodi di garofano e zenzero. Approccio palatale ricco di godibili sapori, che evocano morbidezza, freschezza, fluidità, rotondità, mineralità, sapidità, equilibrio e fruttuosità. Tannini educati e ben levigati. Longevità a lunga scadenza. Chiusura lievemente amaricante, ma sicuramente pervasiva e del tutto soddisfacente.
Quercus Rosso Colli di Salerno Igp 2021. Tenuta Macellaro.
Splendente il colore rosso rubino che occhieggia nel bicchiere. Profumi di intensa variazione ed ottimamente leggibili sullo spartito musicale, ricchi come sono di toni fruttati di rosso vestiti, insieme a penetranti e voluttuose proposizioni floreali, vegetali e speziate, che vanno ad arricchire tutto il quadro olfattivo. Bocca depositaria di una trama tannica molto gradevole. Mentre il sorso si rivela asciutto, morbido, equilibrato, goloso, fruttato e connotato poi da preziosi ghirigori gustativi. Retroaroma caldo, maestoso e soltanto leggermente amaricante. Serbevolezza tutta da scoprire.
Alburno Rosso Paestum Igp 2016. Tenute del Fasanella.
Bicchiere tinto da uno sfavillante colore rosso rubino concentrato e luminoso. Al naso salgono golose, pervicaci e pluralistiche fragranze di visciole, susina mischena nera, bacche del sottobosco, viola, iris, salvia, timo ed umori speziati. Timbro terroso. Sorso secco, accattivante, scalpitante, sostanzioso, reattivo, polposo, glicerico e tagliente. Maglia tannica ottimamente intessuta ed avvolgente. Accelerazione palatale bene amalgamata, che sfocia in una pregnanza gustativa espansiva ed evoluta. Vino che avrà ancora molto tempo davanti a sé. Retroaroma persistente e moderatamente amaricante.
Canto della Vigna Paestum Igp 2019. Cantina Rizzo.
Smagliante il colore rosso rubino attraversato da lampi purpurei. Sintomatico lo spettro aromatico, che declina subito una moltitudine di aromi che vanno a stuzzicare le narici. L’input racconta di una profonda carica fruttata di amarena, fichi, ribes, mirtilli e more, accompagnata di pari passo da svolazzi floreali e vegetali di ottima caratura. Sottofondo speziato. In bocca entra un sorso approcciabile, acido, seducente, arrotondato, morbido e perfino elegante. Struttura portante bene articolata. Tannini moderati. Buona la serbevolezza. Chiusura su toni abbastanza persistenti.
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