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Che fine hanno fatto le patelle? Difficile che non venga fuori questa domanda se al tavolo sono seduti appassionati di pesce. Appassionati rigorosamente over trenta però.
Già, perchè inspiegabilmente il frutto di questa deliziosa e tenacissima lumaca di mare è stato bandito dalle cucine marinare degli anni Ottanta e Novanta, dove si era troppo impegnati a dosare vodka e champagne in improbabili salse dagli improbabili colori. Eppure chi, nato prima dell’era craxiana, non ha mai provato ad assaggiarne una cruda dopo essersi tagliato le mani nel tentativo di scardinarla dagli scogli? Bene. Se siete solo dei nostalgici potete iscrivervi al gruppo di FaceBook dedicato alle patelle di mare. Altrimenti, venite a Paestum da Silvio Prearo e godete dell’immediato effetto «madeleine»: il profumo di questi prelibati frutti di mare vi riporterà in pochi secondi alle vacanze di quando eravate bambini. Garantito.
Siamo nella zona dei templi di Paestum, dove il ristorante dello stabilimento balneare Athena dal 1968 tiene fede ad una cucina di mare semplice, casalinga ma rigorosa. Il pesce è sempre fresco, direttamente dal porto di Agropoli, punto di arrivo di tutte le mattine di Silvio, che se ne occupa personalmente. Ai fornelli lo chef Biagio De Luca affiancato dalla signora Annamaria.
Si comincia con una bella batteria di antipasti misti tiepidi o crudi, se si vuole. Molto buona l’insalata di polipo.
Tra i primi, oltre alle ricette classiche, i tubetti con la razza e le candele con un sugo di frutti di mare, tocchetti di melanzane e un pizzico di peperoncino.
Da provare anche le mazzancolle al gratin e, ovviamente, gli spaghetti con le patelle.
Pane e olio sono cilentani, di ottima qualità. Anche i vini sono (orgogliosamente) del territorio, con qualche importante etichetta fuori regione.
L’ambiente è molto curato, nel classico stile delle verande sul mare; il servizio è professionale, con un giovane sommelier in sala, Marco, entusiasta quanto il patron del lavoro che svolge.
Di sera anche pizzeria, con forno a legna, e la pizza speciale “Vincenzina”, ricetta cilentana con pomodorini cotti al forno e un misto di formaggi. Conto sui 40 euro e tanta soddisfazione.
Insomma, meno male che Silvio c’è (sic!).
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