di Diodato Buonora
Via Torre di Mare, 2
Telefono: 0828.811118 – 0828.722059. Fax 0828.724328.
Sito Web: www.mandetta.it
Per i “girovaghi” del gusto non è una novità: Mandetta è da anni una meta obbligata per chi vuole apprezzare il pescato del nostro mare. Ci siamo ritornati (c’eravamo stati tre anni fa) con l’intenzione di ripetere la ghiotta esperienza già fatta. Ebbene sì, anche in quest’occasione abbiamo mangiato divinamente. Ma, andiamo con ordine: il ristorante è in contrada Torre nel comune di Capaccio, località che fino a quaranta anni fa era considerata la capitale balneare del comune. A Paestum andare al mare, voleva dire andare a Torre. Poi, gli anni sono passati e tutte le amministrazioni che si sono susseguite hanno tralasciato la valorizzazione di questa contrada, anche perché i “torresi” non hanno mai avuto dei “santi in paradiso”. Per i capaccesi, la Contrada Torre è storia e dovrà essere rivalutata, seriamente, il più presto possibile. Beh, non facciamo politica, meglio andare a tavola. Il ristorante è in una splendida posizione, seduti (sia all’interno che all’esterno) si ammira il mare e se ne percepiscono i piacevoli sentori. Il locale è ordinato, pulito, elegante, lucente e aggiungerei immacolato, nonostante lo stile sia di qualche anno fa. A riceverci, Rita ed Ivan Mandetta, che pian pianino stanno sostituendo il papà, “Pinuccio”, che non troviamo più in prima fila, ma muove e controlla i fili da dietro le quinte. I suoi “giovani” sono bravi, hanno lo stesso entusiasmo e danno la stessa ospitalità che il posto ha sempre dato. Leggendo il menu, lo troviamo abbastanza “turistico”, noi, conoscendo la casa, ci siamo affidati alla fantasia della signora Enza (moglie di Pinuccio). Pochi minuti e siamo travolti da una “mareggiata” di mini antipasti: tortino di tonno con cipolla di Tropea su letto di purea di patate, alici marinate con aceto di mele, salmone marinato, frittelle alle alghe, ai fiori di zucca, alici ripiene con provola affumicata, rotolino con pesce spada e verdure all’aceto balsamico,involtino di sogliola farcita con mazzancolle ed accompagnato da riso selvaggio (riso grezzo), calamaretto ripieno servito insieme a dellatenera verza coltivata nell’orto di famiglia, così come tutte leverdure che ci sono state servite. Il “massimo” arriva con il primo, omeglio il primo/secondo, che sono gli “Spaghetti allo scoglio”: in un gran piatto, come quelli che si ammirano sulle riviste specializzate, oltre agli spaghetti (fatti in casa), c’era un piccolo scorfano, frutti di mare, scampo, cicala, mazzancolle e polipetti. Un piatto tutto da”godere”. Per terminare in dolcezza, ci hanno servito un misto con soufflè al caffè, cassatina, ricotta e pera ed un gustoso dolce alla crema, il tutto preparato dalla signora Enza. Da una ricca lista dei vini, regionale e nazionale, noi abbiamo scelto una Falanghina di Struzziero. Costo indicativo, per un menu tutto pesce e tutto fresco, 45 euro a persona, vini a parte.
Da Viaggi e Assaggi, Il Valcalore
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