Primo il Fontanavigna di Terre del Principe
di Diodato Buonora
L’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum, organizza periodicamente delle degustazioni vinicole alla “cieca”, vale a dire i degustatori non sono informati dei vini che assaggiano.
Il tema dell’ultima degustazione è stato: Pallagrello Bianco 2004. Questo vino è ottenuto con le uve del vitigno omonimo localmente conosciuto come “u pallarell”. È antico, la sua provenienza risale presumibilmente all’antica Grecia. Fu un vino molto apprezzato da Ferdinando IV di Borbone, preferendolo a quelli del Vesuvio. Si racconta che gli piacesse al punto di vietare il passaggio in una vigna situata a Piedimonte Matese dove aveva fatto impiantare questo vitigno. Il Pallagrello Bianco è molto diffuso in provincia di Caserta e maggiormente nelle zone di Caiazzo, Castel Campagnano e Castel di Sasso. Fino a poco tempo fa veniva scambiato con un altro vitigno, il Coda di Volpe, e solo recenti studi ne hanno sancito la definitiva differenza. Ora, il Pallagrello Bianco è stato inserito nel programma regionale di recupero e valorizzazione dei vitigni autoctoni.
6 i vini ottenuti con le uve Pallagrello Bianco che sono passati sotto l’esame attento di 12 degustatori AMIRA. (Aiello, Buonora, Calabrese, Falanga, Grippo, Lembo B., Napoleone, Onorato, Rotondi, Saturno D., Taurone e Vicinanza).
I campioni degustati l’8 luglio nei saloni dell’Hotel Esplanade di Paestum, hanno dato il seguente risultato. Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso.
1° vino classificato: Fontanavigna 2004, Pallagrello Bianco Terre del Volturno Igt, Terre del Principe, Castel Campagnano (CE). Ottimo. Un vino che ha letteralmente fatto perdere la testa ai degustatori. Un equilibrio e una piacevolezza da manuale. Eccellente all’esame visivo con il suo bel colore giallo paglierino scarico. Al naso, dove si percepivano piacevoli sentori di frutta esotica, albicocca e mela gialla, è risultato “ottimo” all’intensità e alla finezza e buono alla persistenza. Al gusto grande equilibrio tra acidità e alcool con un finale lunghissimo e gradevolissimo, quindi ottimo in tutti i parametri gustativi con un’eccellente persistenza. È stato nettamente il miglior pallagrello degustato. Non in “competizione”, sempre alla cieca, è stato assaggiato “Le Sérole 2004”, Pallagrello Bianco che ha subito un passaggio in barrique. Quest’ultimo è risultato ugualmente all’altezza, ma ai degustatori Amira è piaciuto di più il “Fontanavigna” che ha fatto solo “acciaio”. L’azienda “Terre del Principe”, fondata nel 2003, è condotta da Giuseppe Mancini che vanta una lunga esperienza con la “Vestini Campagnano”, in pratica l’azienda che per prima ha riscoperto e valorizzato questo vitigno insieme al Pallagrello Nero ed al Casavecchia. L’enologo di “Terre del Principe” è il bravo e noto Luigi Moio. Prezzo indicativo in enoteca: € 12,00. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 83/100, ottimo.
2° vino classificato: Caiatì 2004, Pallagrello Bianco Campania Igt, Fattoria Alois, Pontelatone (CE). Ancora una giovane azienda (fondata nel 2002) da Michele Alois e ancora un grande enologo, Riccardo Cotarella. Questo vino dal nome curioso, Caiatì, è piaciuto per la sua eleganza. Eccellente alla vista, dove si distingueva per essere il paglierino più scarico di tutti. Al naso i profumi non erano aggressivi ma fini e piacevoli. Ottimo/buono al gusto. Sapido e fresco con un buon equilibrio strutturale. Ottima, lunga e gradevole la persistenza. Prezzo indicativo in enoteca: € 9,50. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 76/100, buono.
3° vino classificato: Pallagrello Bianco 2004, Terre del Volturno Igt, Vestini Campagnano, Caiazzo (CE). Come detto sopra, la “Vestini” è l’azienda che per prima ha valorizzato questo vitigno. Sarà perché è stato imbottigliato da poco, ma questo Pallagrello, non ha entusiasmato i degustatori. Francamente ci si aspettava di più. Probabilmente dovrà subire un ulteriore affinamento in bottiglia. In degustazione è risultato eccellente al visivo. Solo “buono” al naso. Al gusto, dava sulla lingua la stessa sensazione che si ha quando si beve un vino leggermente frizzante. Lunga e piacevole la persistenza. Per la cronaca, chi vi scrive, ha recentemente bevuto il 2002 della stessa azienda ed era entusiasmante, quindi, proviamo a lasciarlo stare ancora qualche mesetto. Prezzo indicativo in enoteca: € 14,00. Gradazione alcolica 13,5 %. Punteggio finale 72/100, buono.
4° vino classificato: Pallagrello Bianco 2004, Terre del Volturno Igt, Masseria Piccirillo, Caiazzo (CE). Anche questa un’azienda giovane e piccola che produce vini corretti. Il Pallagrello degustato era semplice e in un certo qual modo “buono”. Come tutti quelli degustati aveva una lunga persistenza gustativa e in bocca dava leggere sensazioni amarognole. Prezzo indicativo in enoteca: € 9,00. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 68/100, buono.
5° vino classificato: Acquaviva 2004, Pallagrello Bianco Terre del Volturno Igt, Fattoria Selvanova, Castel Campagnano (CE). Questa “Acquaviva” non ha entusiasmato i degustatori. Oltre all’eccellenza all’esame visivo, solo “buono” al naso e “buono/sufficiente” al gusto. Pochi i profumi olfattivi percepiti. Molto sapido al gusto. Prezzo indicativo in enoteca: € 9,50. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 63/100, buono.
6° vino classificato: In Volo 2004 Pallagrello Bianco, Terre del Volturno Igt, Le Cantine di Hesperia, Castel Campagnano (CE). Per Anna Della Porta, giovane titolare ed enologa della cantina, secondo gli “amirini”, solo un vino sufficiente. Avendola conosciuta e visto il suo entusiasmo, siamo sicuri che presto sentiremo parlare di Lei e dei suoi vini. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 53/100, sufficiente.
Cosa dire di questa degustazione: “complimenti a questi viticoltori che hanno rispolverato un pezzo di storia della Campania”
Responsabile degustazione Amira Paestum
Per informazioni: amirapaestum@tiscali.it
www.amirapaestum.it
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