Paestum, degustazione coperta di Falanghina del Taburno doc 2006

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

Primo “Il Poggio” vendemmia tardiva
di Diodato Buonora

L’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum organizza periodicamente delle degustazioni vinicole “alla cieca”, vale a dire i degustatori non sono informati dei vini che assaggiano. Il tema dell’ultima degustazione è stato: Falanghina Taburno Doc 2006.
La falanghina è uno dei vitigni a bacca bianca più diffuso in Campania. Trova il suo habitat ideale nell’isola di Procida, nella zona dei Campi Flegrei e in provincia di Benevento, dove forse era già coltivato in epoca romana. E’ chiamata anche Fallanghina, Uva Falerna, Biancuzita, Falerno Veronese, Falanghina Verace. La Falanghina Taburno Doc è prodotta con almeno l’85% dell’omonimo vitigno, possono concorrere altri vitigni a bacca bianca purché autorizzati per la provincia fino ad un massimo del 15%. La gradazione minima è dell’11%.
13 i vini che sono passati sotto l’esame attento di 12 degustatori AMIRA (Aiello, Buonora, Calabrese, Cavallaro, Ferraiuolo, Grippo, Lembo B., Napoleone, Rotondi, Sangiovanni, Taurone e Vicinanza).

I campioni, degustati nei saloni dell’ Hotel Esplanade di Paestum, hanno decretato il seguente risultato. Naturalmente, è possibile per numerosi motivi che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso.

1° vino classificato: Falanghina vendemmia tardiva 2006, Taburno Doc, Il Poggio, Torrecuso.
Ancora una bella affermazione per i vini di Carmine Fusco, titolare dell’azienda “Il Poggio” di Torrecuso, il cui enologo è Alessandro Mancini che in questa occasione ha confermato che con i bianchi ci sa fare. Ricordiamo che in una precedente degustazione Amira sulla “Coda di Volpe”, quest’azienda si classificò, con il suo prodotto, al primo posto tra dodici vini di altrettante aziende campane. Questa Falanghina, al contrario delle altre, è frutto di una vendemmia tardiva, però, c’è da aggiungere che “Il Poggio”, in questa degustazione, ha piazzato al terzo posto il suo vino base, segno evidente che rafforza la nostra tesi sulla bravura di Mancini a produrre i bianchi. La Falanghina vendemmia tardiva del”Poggio” è prodotta con il 100% delle uve del vitigno omonimo raccolte rigorosamente a mano in cassette a fine ottobre sulle colline di Torrecuso (zona da sempre di vini interessanti) ai piedi del Monte Taburno. In degustazione il vino è risultato “eccellente” all’esame visivo, “buono-ottimo” al naso con sentori che ricordavano il fruttato-florealedi primavera. “Ottimo” al gusto in tutti i parametri (intensità, persistenza, finezza, corpo, stato evolutivo e piacevolezza). Veramente quello che ha entusiasmato tutti i degustatori. Ripetiamo una frase già detta la scorsa volta: una piccolo azienda e un grande vino…complimenti. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 79/100, buono.

2° vino classificato: Falanghina 2006, Taburno Doc, Torre Varano, Torrecuso.
La Torre Varano è un’azienda che è nata nel 1912, ma solo dal 2003 ha iniziato ad imbottigliare i suoi prodotti. Nella degustazione Amira si evince che il titolare, Nicola D’Occhio, che segue personalmente i lavori in vigna e in cantina, punta decisamente alla qualità e sembra ci stia riuscendo nel modo ottimale. Questo vino (100% uve falanghina) rispetto del precedente ha avuto un punticino in meno all’intensità gustativa, per il resto identico punteggio. Data la sua struttura è unvino da assaggiare anche su formaggi di media stagionatura. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 78/100, buono.

3° vino classificato: Falanghina 2006, Taburno Doc, Il Poggio, Torrecuso.
Comedetto sopra, l’azienda “Il Poggio” ha piazzato un altro vino sul podio.Questo, rispetto al “primo della classe”, è frutto di una vendemmia normale, cioè non tardiva. Il risultato è stato: più acidità, ma ugualmente tanta piacevolezza al gusto. Non voglio ripetermi, ma questa azienda si sta confermando “grande” sui bianchi, soprattutto se consideriamo l’interessante rapporto qualità-prezzo. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 76/100, buono.

4° vino classificato: Adria 2006, Falanghina Taburno Doc, Torre dei Chiusi di Domenico Pulcino, Torrecuso.
Buono, ma non all’altezza dei precedenti vini degustati. La Falanghina di Domenico Pulcino (anch’essa prodotta con il 100% da uve omonime) è risultata “eccellente” alla vista, “buono” al naso dove si percepivano netti profumi di frutta esotica e “buono/ottimo” al gusto dove si evidenziava un’interessante e lunga persistenza. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 70/100, buono.

5° vino classificato: Falanghina 2006, Taburno Doc, Nifo Sarrapochiello, Ponte.
Ancora un’azienda che sta cambiando il volto della viticoltura nella provincia di Benevento. Lorenzo Nifo Sarrapochiello, dopo essere stato con Luigi Moio alla Cantina del Taburno, controlla 12 ettari tra vigneti ed oliveti coltivati e certificati biologici intorno ad un vecchio casale del ‘700. I suoi vini crescono sempre di più e si stanno distinguendo nel ricco panorama enologico campano. Così il vino in degustazione. Vista: eccellente. Olfatto: buono con sentori netti di banana. Gusto:ottima la persistenza, buono il resto. Dava la sensazione di essere molto morbido, quasi abboccato, che ha fatto pensare di essere una vendemmia tardiva. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 68/100, buono.

6° vino classificato: Dies Irae 2006, Falanghina Taburno Doc, Caputalbus, Ponte.
Giovanissima azienda con un giovanissimo titolare: Pompeo Capobianco. Il nome Caputalbus è dato dalla traduzione di Capobianco in latino. Il vino è risultato “eccellente” alla vista, sufficiente/buono al naso (è stato in questa analisi che ha perso qualche punticino, sentori puliti ma deboli ed anonimi), al gusto buono in tutto meno che nella persistenzache è stata giudicata ottima (lunga e piacevole). Comunque, vino edazienda da seguire. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 64/100, buono.

7° vino classificato: Falanghina 2006, Taburno Doc, Cantina del Taburno, Foglianise.
Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 63/100, buono.

8° vino classificato: Vigna del Monaco 2006, Falanghina Taburno Doc, Ocone, Ponte.
Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 59/100, sufficiente.

9° vino classificato ex aequo: Falanghina 2006, Taburno Doc, Cantine Iannella, Torrecuso. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 57/100, sufficiente.
9° vino classificato ex aequo: La Dormiente 2006, Falanghina Taburno Doc, Cantine Iannella, Torrecuso.
Gradazione alcolica 13,5 %. Punteggio finale 57/100, sufficiente.

11° vino classificato: Falanghina 2006, Taburno Doc, Fontanavecchia, Torrecuso.
Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 53/100, sufficiente.

12° vino classificato ex aequo: Falanghina 2006, Taburno Doc, Serra degli Ilici, Vitulano.
Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 49/100, sufficiente.
12° vino classificato ex aequo: Falanghina 2006, Taburno Doc, Ocone, Ponte.
Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 49/100, sufficiente.

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