Intercontinental Chardonnay 2003
Primi ex aequo: Elena Walch e Viña de Larose
di Diodato Buonora
L’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum, organizza periodicamente delle degustazioni vinicole alla “cieca”, vale a dire i degustatori non sono informati dei vini che assaggiano.
Il tema dell’ultima degustazione è stato: Intercontinental Chardonnay 2003. Sono stati presi in considerazione vini, non solo italiani, prodotti nella vendemmia 2003 con lo chardonnay. Questo vitigno bianco è originario della Francia, base di vini famosi in tutto il mondo come lo champagne ed i rinomati bianchi di Borgogna quali lo Chablis, il Corton-Charlemagne, il Mersault ed il Pouilly-Fuissé. Negli ultimi anni, lo chardonnay, si è diffuso in gran parte di quei paesi che hanno intenzione di produrre vini di gran pregio come la California, l’Australia, il Cile, Sud Africa e così via. In Italia, ha iniziato ad avere la sua notorietà unicamente dal 1978, quando è stato iscritto nel catalogo nazionale delle varietà. Prima veniva spesso confuso con il pinot bianco. Ora lo troviamo in gran parte delle nostre regioni, tra le quali citiamo le più importanti: Trentino Alto Adige, Friuli, Veneto, Piemonte, Toscana, Puglia e Sicilia.
11 i vini (5 italiani e 6 stranieri) che sono passati sotto l’esame attento di 12 degustatori AMIRA. (Aiello, Buonora, Calabrese, Cavallaro, Daniele, Falanga, Lembo B., Napoleone, Onorato, Raucci, Taurone e Vicinanza).
I campioni degustati il 7 gennaio nei saloni dell’Hotel Esplanade di Paestum, hanno dato il seguente risultato. Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso.
1° vino classificato ex aequo: Chardonnay 2003, Alto Adige Doc, Elena Walch, Termeno (BZ). Elena Walch, architetto di formazione, è diventata produttrice nel 1985 dopo aver sposato il discendente di una delle più antiche dinastie del vino di Termeno, Werner Walch. Se tutti i suoi vini sono come questo chardonnay passato in degustazione, è di fatto una “grande”. Il vino è risultato eccellente all’esame visivo. Ottimo/buono all’olfattivo dove si percepivano sentori che ricordavano la mela golden e la crosta di pane. Al gusto si è evidenziato con una lunga e fine persistenza, oltre che per la grande eleganza e piacevolezza. Veramente un bel vino. Complimenti. Prezzo indicativo in enoteca: € 13,00. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 81/100, ottimo.
1° vino classificato ex aequo: Las Casas del Toqui Chardonnay 2003, Viña de Larose, Rapel Valley, Cile. Qualche notizia sull’azienda: Viña de Larosa è una delle maggiori cantine da esportazione del Cile ed è situata a 120 Km a sud di Santiago, capitale del Cile e a 30 Km dall’Oceano Pacifico. È stata fondata nel 1824 da Don Gregorio Ossa con classici ceppi di vite importati dalla Francia. La tenuta consta di 700 ha di vigne piantate nella Rapel Valley. Pensate, questo era il vino più economico che è stato degustato, quindi meriterebbe anche un oscar per il rapporto qualità prezzo. Eccellente alla vista. Ottimo/buono al naso con sentori di mela golden. Al gusto ottimo in tutti i parametri della scheda amira: intensità, persistenza, finezza, corpo, piacevolezza e stato evolutivo. Con altre parole, il vino è risultato elegante, equilibrato ed armonico. Viva il Cile. Prezzo indicativo in enoteca: € 5,50. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 81/100, ottimo.
3° vino classificato: Sundial Chardonnay 2003, Fetzer Vineyards, San Francisco California, U.S.A. L’azienda Fetzer è una delle più importanti in California. Ultimamente ha dichiarato di volersi convertire al 100% biologico entro il 2010. Questo Sundial, biologico o meno, ha ben impressionato i degustatori Amira. Leggermente inferiore agli altri sia nella persistenza olfattiva che nell’intensità gustativa. Al naso sprigionava piacevoli profumi che facevano ricordare un bel cestino di frutta esotica. Comunque, anche la California è una regione viticola da tenere sott’occhio. Prezzo indicativo in enoteca: € 12,00. Gradazione alcolica 13,5 %. Punteggio finale 78/100, buono.
4° vino classificato: Fleur du Rhône 2003, Chardonnay Valais A.O.C, Coop Basilea, Svizzera. Questo vino è stato prodotto nel Vallese, il più importante cantone viticolo svizzero con i suoi ca. 5000 ha in vigneti. In questa zona si coltiva, come vitigno bianco, soprattutto lo chasselas dal quale si ottiene il famoso fendant. Qui, lo chardonnay è coltivato da pochissimi produttori. Non sappiamo chi ha prodotto il vino che abbiamo preso in considerazione, in quanto, in etichetta si menzionava unicamente che era stato selezionato dalla Coop svizzera (catena di supermercati presente in tutto il territorio elvetico). Comunque, questo chardonnay è risultato piacevole e si è distinto nell’insieme per essere stato ben vinificato. Al naso si evidenziavano i sentori di frutta esotica e leggermente la vaniglia. Una bella sorpresa. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione alcolica 12,7%. Punteggio finale 74/100, buono.
5° vino classificato ex aequo: Libaio 2003, Chardonnay Toscana Igt, Ruffino, Pontassieve (FI). Uno chardonnay nazionale “buono”, corretto e pulito, ma in tutti i casi non entusiasmante. Nei sentori olfattivi prevaleva la mela golden. Prezzo indicativo in enoteca: € 10,00. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 70/100, buono.
5° vino classificato ex aequo: Chardonnay D’Istinto 2003, Sicilia Igt, Calatrasi, San Cipirello (PA). Altro vino corretto, prodotto da un’azienda siciliana che fa enormi quantità senza trascurare la qualità. Risultato: visivo (eccellente), olfattivo e gustativo (buono/ottimo). Sentori al naso percepiti: frutta esotica con prevalenza del frutto della passione. Prezzo indicativo in enoteca: € 12,00. Gradazione alcolica 14%. Punteggio finale 70/100, buono.
7° vino classificato ex aequo: Chardonnay 2003, Venezia Giulia Igt, Vinnaioli Jermann, Villanova di Farra (GO). Da questo vino ci si aspettava di più. A leggere le etichette, prima della degustazione, era quello più accreditato a raggiungere, con molta facilità, il podio. Alla “cieca” il responso è stato praticamente l’opposto. Oltre alla consueta eccellenza all’esame visivo, il vino nell’insieme è risultato solo “buono”. Caso strano, al naso, appena servito, si percepivano dei piacevolissimi sentori di marmellata di agrumi, profumi, che poi sono svaniti in un batter d’occhio. Prezzo indicativo in enoteca: € 15,00. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 68/100, buono.
7° vino classificato ex aequo: Gran Feudo Chardonnay 2003, Navarra D. Origen, Bodegas Julian Chivite, Cintruénigo, Spagna. Qualche notizia sull’azienda Chivite: situata in Cintruénigo, è la cantina più antica della Denominazione d’Origine Controllata della Navarra. Fu fondata nel 1647 e oggi è un’azienda leader che esporta in 48 paesi il 68% della produzione. Il vino degustato, visto il prezzo, è tutto sommato corretto. Eccellente al visivo, “buono” al naso (sentori di crosta di pane) e al gusto. Prezzo indicativo in enoteca: € 5,50. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 68/100, buono.
9° vino classificato: Chardonnay 2003, Vin de pays d’Oc, J.P. Chenet, Landiras, Francia. La zona di produzione di questo vino è il sud della Francia, nel cosiddetto Languedoc-Roussillon. Il prodotto degustato è appena corretto, ma quello che colpisce di più dell’azienda J.P. Chenet, se le notizie trovate “in rete” sono esatte, è che sarebbe quella che commercializza di più nel mondo: vende 2 bottiglie di vino al secondo, facendo i calcoli arriviamo ad oltre 63 milioni di bottiglie l’anno! Sarà vero? Prezzo indicativo in enoteca: € 5,50. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 66/100, buono.
10° vino classificato: Wildcard Chardonnay 2003, Peter Lehmann, Tanunda, Australia. A detta dei più, l’enologia australiana ha raggiunto in poco tempo un eccellente livello qualitativo e d’efficienza; Peter Lehmann (che ha avviato la sua azienda nel 1979) è stato nominato miglior produttore australiano del 2003. Invece, ai degustatori Amira, questo vino ha colpito unicamente per aver un color giallo paglierino con dei riflessi verdi molto accentuati e per aver all’olfatto uno spiccato sentore di pomodoro appena maturo. Un vino, un’azienda e una nazione da riprovare. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 57/100, sufficiente.
11° vino classificato: Albizzia 2003, Chardonnay Toscana Igt, Marchesi De’ Frescobaldi, Firenze. La guida del Gambero rosso 2005, scrivendo di quest’azienda, dice: “nei bianchi stupisce l’Albizzia 2003, dai profumi floreali e di frutti bianchi e dal corpo nervoso, fresco, con finale convincente e appetitoso”. Secondo noi, probabilmente avranno assaggiato un altro vino. Quello degustato dagli “amirini” è completamente da dimenticare. La sola cosa che si evidenziava erano i netti sentori d’anidride solforosa. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 53/100, sufficiente.
Alla fine una degustazione che si è rivelata molto interessante, soprattutto, per la bella scoperta (per noi) del Cile e per la conferma della California. Alla prossima.
* Fiduciario Amira Paestum
Responsabile degustazione
Per informazioni: amirapaestum@tiscali.it
www.amirapaestum.it
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