Paestum, degustazione coperta della Doc Cilento Bianco 2004

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista


Primo il Notorius di Cammarano
di Diodato Buonora*

L’ultima degustazione vinicola alla “cieca”, effettuata dall’ Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum, ha avuto come tema “Cilento Bianco Doc 2004”. Questo vino, secondo il disciplinare di produzione, è ottenuto con le uve dei vitigni Fiano (60-65%), Trebbiano Toscano (20-30%), Greco bianco e Malvasia bianca (10-5%). 7 i vini di differenti produttori cilentani che sono passati sotto l’esame attento di 11 degustatori AMIRA. (Aiello, Buonora, Calabrese, Cavallaro, Daniele, Lembo B., Napoleone, Rotondi, Saturno D., Taurone e Vicinanza). I campioni degustati il 12 ottobre nei saloni dell’Hotel Esplanade di Paestum, hanno dato il seguente risultato. Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso.

1° vino classificato:
Notorius 2004, Cilento Bianco Doc, Cammarano, Punta Tresino/Castellabate (SA). Una piccola azienda che produce solo 4000 bottiglie. Il Notorius, negli anni precedenti, è stato commercializzato come Fiano Paestum Igt, invece, il 2004 è stato etichettato come Cilento Bianco Doc. Senza dubbio e senza esitazione è stato il più interessante dei sette campioni degustati. Alle spalle della “Cammarano”, se le mie informazioni sono esatte, c’è, come enologo, Bruno De Conciliis, uno dei più bravi Wine-maker campani. Torniamo al vino: eccellente all’esame visivo. Al naso, “buono” l’intensità e la persistenza, “ottimo” la finezza. Molto eleganti i sentori percepiti che ricordavano la mela gialla con una punta di miele. “Buono/ottimo” anche l’esame degustativo, dove la giusta acidità rendeva il vino molto gradevole. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 70/100, buono.
2° vino classificato:
Barone Cilento Bianco Doc 2004, Vinagri, Rutino (SA). L’azienda che fino ad un anno fa era unicamente di Francesco Barone, da questa vendemmia si chiama “Vinagri”. Difatti, in azienda, insieme al bravo Francesco sono subentrati altri soci. Però, in etichetta, giustamente è rimasto il nome “Barone”. Il vino degustato, anche se inferiore al precedente, non è dispiaciuto. Solita eccellenza alla vista. Al naso è risultato “buono” in tutti i parametri. I sentori percepiti sono quelli della mela gialla. Al gusto “buono” in tutto, meno che alla persistenza che è stata giudicata “ottimo”: lasciava una piacevole bocca piena. Prezzo indicativo in enoteca: € 7,00. Gradazione alcolica 12 %. Punteggio finale 68/100, buono.
3° vino classificato:
Cilento Bianco Doc 2004, Botti, Agropoli (SA). L’azienda di Carmine Botti è stata una delle prime ad imbottigliare il Cilento Bianco Doc che ricordiamo viene commercializzato dal 1992. Il vino è risultato “eccellente” alla vista. Al naso è stato abbastanza anonimo: pochi i profumi ed i sentori percepiti. Al gusto, tutto sommato, ha meritato il “buono”. Prezzo indicativo in enoteca: € 7,50. Gradazione alcolica 13 %. Punteggio finale 62/100, buono.
4° vino classificato:
Cilento Bianco Doc 2004, I Vini del Cavaliere / Az.Cuomo, Capaccio-Paestum (SA). L’azienda Cuomo commercializza i suoi prodotti con il marchio “I Vini del Cavaliere”, in onore di nonno Francesco che aveva il titolo di cavaliere. Questo bianco non ha in alcun modo entusiasmato, sia al naso che al gusto. L’azienda è in continua crescita, andrà sicuramente meglio la prossima volta. Prezzo indicativo in enoteca: € 7,00. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 53/100, sufficiente.

5° vino classificato ex aequo:
Cilento Bianco Doc 2004, Marino, Agropoli (SA). Ho già scritto, quella di Raffaele Marino, il vero “papà” della Doc Cilento, è la più bella e graziosa cantina della zona. Invece, parlando del vino è risultato, a parte l’eccellente esame visivo, solo sufficiente. Della “Marino” apprezzo molto e consiglio il Fiano Vendemmia tardiva. Prezzo indicativo in enoteca: € 7,50. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 51/100, sufficiente.

5° vino classificato ex aequo:
Cilento Bianco Doc 2004, Tipaldi, Acciaroli/Pollica (SA). Ancora una piccola e giovane realtà vinicola cilentana, la Tipaldi. Il vino degustato non è piaciuto più di tanto. Sicuramente l’azienda, con i bianchi, riesce meglio con il “Cerzalonga”, un fiano vinificato in purezza, che, degustato in privato, non mi era dispiaciuto. Questo Cilento bianco che aveva un eccellente colore giallo paglierino scarico ha ottenuto un sufficiente/buono all’olfatto dove oltre alla mela gialla si percepivano dei piacevoli sentori che ricordavano una piacevole erba aromatica fresca che non siamo riusciti ad identificare. Al gusto è stato giudicato solo sufficiente: la sensazione di allappante che lasciava in bocca era poco piacevole. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 51/100, sufficiente.
7° vino classificato:
Cilento Bianco Doc 2004, Di Bartolomeo, Laureana Cilento (SA). Mai come in questa occasione, la frase che scrivo all’inizio (Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso) è stata più azzeccata. Questo vino, di questa giovanissima azienda, degustato solo pochi giorni fa, era stato completamente diverso. Segno che la bottiglia in oggetto, in questa occasione, avrà avuto qualche problema. Il vino: colore giallo paglierino carico (la precedente non era così). Al naso il vino dava dei sentori che ricordavano la mela al di là della maturazione ottimale, diciamo simile alla bevanda prodotta con il sidro di mele. Completamente piatto ed anonimo il gusto. Il campione degustato in precedenza aveva altri profumi ed era completamente diverso al gusto, anzi colpiva per la troppa acidità. Vino, in tutti i casi, da riprovare ed un’azienda che merita di essere seguita ed incoraggiata. Prezzo indicativo in enoteca: € 12,00. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 49/100, sufficiente.

Cosa dire di questa degustazione: penso che nel Cilento sia meglio puntare decisamente sul Fiano in purezza lasciando stare vitigni come il Trebbiano e la Malvasia. Alla prossima…

*Responsabile degustazione
Per informazioni: amirapaestum@tiscali.it
www.amirapaestum.it


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