Osteria Vallerverde Zi Pasqualina ad Atripalda
Via Pianodardine, 112
Tel. 0825 626115
Aperto a pranzo,il sabato anche a pranzo
Atripalda, Irpinia. Valleverde -Zì Pasqualina.
Difficile dire per quanto tempo ne avremo. Di posti così: cucina semplice di memoria, più che di territorio visto che attorno nelle case ormai si cucinano congelati e si mangiano imbustati. Di tradizione e mestiere, dove la gente si ferma semplicemente a pranzo come abbiamo fatto noi: una pausa di un’ora dopo aver girato sulle strade innevate tra Montefalcione e Lapioa caccia di Fiano.
patane, cruschi, pipilli e ove!!! ;-))E trovare un piatto che nessun albergo a cinque stelle del mondo ti può offrire la mattina perché il cibo lo scelgono i ragionieri e non chi cucina per avere il margine massimo possibile di guadagno.
L’osteria è un po’ così. Dove la quarta volta che vai conosci i clienti, il trattore sa i difetti di ciascuno, gli presenta a tavola quello di cui è più goloso, evita quello che non gli scende. Come stare a casa e uscirsene dopo aver pagato il giusto.
Non è il rimpianto della cucina della nonna di Tayllerand-Bonilli, è la nostalgia di atmosfere che ormai si trovano solo in campagna e che per frequentare devi pagare il pegno di uscire dal metrò-Mondo e fermarti.
Si tratta di una ristorazione di servizio, come quella di casa quando si sta attenti. E si riempe sempre a pranzo per questo. Ma anche di medicina preventiva perché olio e sale li controlli come se stessi tu in cucina.
Bevo il Taurasi di Sabino. Nas, Asl, Agenzia delle Entrate, Finanza, Ispettorato del Lavoro non perseguitano le grandi multinazionali che propongono cibo oncologico. No, non potrebbero perché le leggi le hanno fatte loro. Passano la giornata a dare la caccia ai piccoli perché è sempre sui deboli che si possono imporre divieti e gabelle. Uccidendo l’identità per favorire il consumo globale imposto dalle multinazionali.
Perché la migliore delle aziende alimentari internazionali non potrà mai fare un piatto buono come questo della mamma di Sabino e finché ci sono queste tracce il paragone diventa pericoloso. Ha già scritto tutto Orwell.
A pochi metri stazioni di servizio vendono cibi ricchi di sali, grassi saturi,privi di fibre, ma non hanno il fastidio.
Si, il Taurasi Sabino me lo deve dare senza etichetta, nonostante lo faceva da Aglianico il padre da oltre quarant’anni. Non può scrivere nulla altrimenti diventa un truffatore, lui che vende il Taurasi da uve Aglianico.
Ce lo propone come vino sfuso. Ma noi sappiamo che è Taurasi: il 2007 è ricco di frutta superbo, minerale e fumè.
Lo trovo solo qui, come tutti i grandi prodotti del vero artigianato italiano perseguitati dalle leggi europee scritte dalle multinazionali e approvate da politici che non hanno alcun interesse a difendere sperdute produzioni.
Ed è allora che penso a quanto sono ricco. Così ricco da potermi permettere di andare in posti dove si paga poco:-)
Che Dio mandi all’inferno tutti i parlamentari europei, dal primo all’ultimo. Messi insieme non valgono la mamma di Sabino.
Per il mio e il vostro benessere, intendo.
Dai un'occhiata anche a:
- Dove mangiare a Napoli non il solito sushi: Otoro81
- Ristoranti Costiera Amalfitana. Mangiare sul mare o sulla spiaggia da Cetara a Nerano!
- Marenuesciu, un’Osteria Tipica Marinara a Squinzano nell’alto Salento
- Tre Olivi a Paestum e la straordinaria cucina di Oliver Glowig
- Arbustico a Paestum di Cristian Torsiello. Una porta sul mare, ma l’attenzione è per l’entroterra
- Osteria Dei Compari a Morigerati, la cucina cilentana del cuoncio cuoncio
- Home Piccola Osteria Alternativa: gusto, tradizione e biodiversità a tavola nei Campi Flegrei
- Zest Restaurant a La Favorita a Sorrento e la cucina di Domenico Iavarone