La cucina casereccia di mamma Adriana all’Osteria Tancredi di Caselle in Pittari

Osteria Tancredi, mamma Adriana e collaboratrici

di Enrico Malgi

Domenica mattina uggiosa e ventilata, ma non ho voglia di barricarmi in casa per tutta la giornata. Decido così di andare a pranzo “fuori porta” insieme con mia moglie e precisamente voglio recarmi all’Osteria Tancredi a Caselle in Pittari, di cui ho sentito parlare in modo entusiastico. Caselle è un comune cilentano al confine con il Vallo di Diano che si è conquistato la fama di un paese ospitale ed accogliente e, soprattutto, è considerato da tempo depositario di una cucina territoriale genuina ed all’avanguardia ma allo stesso tempo molto economica. Per questo è frequentato da molti gourmet del circondario e/o da turisti nel periodo estivo (le spiagge sono ad un tiro di schioppo, così come la Certosa di Padula). Il segreto di tanto successo risiede nel fatto che ogni osteria o trattoria (e se ne contano una decina in tutto il comprensorio) propone una cucina veramente casereccia e tradizionale, con quasi tutte le eccellenti materie prime impiegate prodotte direttamente dai proprietari, che allevano gli animali da cortile e curano gli orti. E questo si rivela una carta vincente, perché così si abbattono i costi, si propongono prodotti sicuri e garantiti e la spesa diventa sostenibile anche per una famiglia media che non deve sforare il proprio budget.

 

L’osteria Tancredi si trova in pieno centro storico sopra la collina che domina il paese con la torre medievale, lungo una piccola e linda stradina. Il caratteristico locale, che da fuori sembra un vecchio ed anonimo caseggiato, è posizionato su due livelli proprio come un appartamento qualsiasi ed è fornito di una terrazza attrezzata per la bella stagione.

Arredi minimalisti e pareti spoglie, ma l’ambiente è carino, molto pulito e curato. Atmosfera d’antan molto rilassante. Televisore fortunatamente spento. All’entrata ci accoglie Angelo Tancredi, il figlio dei proprietari, che funge da anfitrione, da tuttofare, da cameriere e, soprattutto, dimostra di essere un ragazzo in gamba molto sveglio e decisamente simpatico. Sciorina pillole di saggezza e di filosofia, inusitate in un giovane poco più che venticinquenne. All’inizio chiede sempre ai commensali se sono intolleranti a qualche cibo e fa bene. Nel servizio ai tavoli è aiutato dal fratello minore Giuseppe, più schivo ed accondiscendente. Ai fornelli della minuscola cucina si esibisce mamma Adriana, che gioca con molta fantasia con gli eccellenti ingredienti a disposizione, a seconda la stagionalità, trasformandoli in semplici e gustosi capolavori culinari, rendendo così felici e contenti tutti i commensali che si sentono coccolati come a casa propria. Mentre papà Maurizio, sindaco di Caselle, si dedica ad altre occupazioni.

Attività gastronomica dal 2012, ma dietro c’è l’azienda agricola di famiglia di dodici ettari fondata nel 1989 da nonno Angelo da cui attingere tutte le materie prime naturali e senza conservanti come i salumi e gli insaccati stagionati tipici del Cilento ricavati dai maiali allevati in azienda. E poi prodotti dell’orto, vino, olio, confetture, marmellate, sott’oli e sott’aceti. Non manca, poi, qualche etichetta di buon vino di aziende cilentane.

 

 

Per il percorso culinario mi sono lasciato guidare da Angelo che ha proposto una serie di assaggi di numerosi ed imperdibili antipasti: affettato misto; parmigiana di zucca; panzarotti con uva passa e prezzemolo; pizziddi di pane con rosmarino; olive denocciolate “scazzatelle” con olio e cipolla; crescione “piscialetto” con carciofi; frittella con spremuta di arancia; farro con piselli, carote e cipolle; gateau di patate, con prezzemolo, salumi e mozzarella; cavolo nero con olive; fagioli con broccoli e patate; polpettine di pane e patate, con latte fresco di capra e tartufo nero di Norcia; ricotta fresca di mucca e caciocavallo primosale, con marmellata di arancia e miele millefiori.

 

 

 

Per primo ho assaggiato i cavatelli fatti in casa con pomodoro e provola affumicata e per secondo salsiccia, lavorata a punta di coltello, su letto di crescioni crudi.

 

Per bere un discreto Aglianico della Casa. Per finire poi con un dolce di pasta frolla con crema di limone ed arancia, fichi secchi al limoncello, amaro e caffè. Ad abuntantiam! Tutto buono e tutto delizioso davvero!

 

Tutto questo ben di Dio è costato appena 30,00 euro a persona. Ditemi se non vale la pena di venire qui?

 

Foto di Enrico Malgi

 

Osteria Tancredi
Caselle in Pittari – Via Salita della Chiesa snc
Cell. 349 1742021 – 349 0664385
info@osteriatancredi.itwww.osteriatancredi.it
Coperti 45, più altri 10 in terrazza in estate
Apertura: in estate a pranzo e cena; in inverno venerdì, sabato e domenica e solo su prenotazione per altri giorni.
Pasto completo: dai 20,00 ai 30,00 euro compresi acqua e vino


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