di Marco Galetti
La visione di questo post, quattromila battute non solo di tastiera, che ha superato inspiegabilmente il vaglio della censura è consentita solo ad un pubblico adulto.
Una talpa mi ha informato che Luciano Pignataro, alla ricerca delle strade della mozzarella, è stato avvistato alla deriva su un canotto leopardato battente bandiera napoletana, ne ho approfittato.
Il fiume, a pochi passi dal locale, su un’isola pedonale, un bel percorso lungo la riva dell’Adda, propedeutico al pranzo, libera la mente e apre lo stomaco
Prima della ricompensa a Lecco, che forse non è una battuta, il fiume miscelerà le sue acque nei laghi di Olginate e Garlate, l’Adda e il Monastero dei Servi di Maria risalente al XV secolo, sono i vicini di casa di questa osteria che sorge proprio nei locali dell’antica foresteria dei Padri serviti, nel luogo più antico di Calolziocorte.
Goffredo da Bussero alla fine del secolo XIII, ci attesta al Lavello la presenza di una chiesa di Santa Maria…il 25 aprile 1480, l’eremita Jacopino, nell’atto di riparare la chiesa diroccata riportò alla luce un’antica tomba e sotto il cadavere che vi era contenuto prese a zampillare acqua da una fonte, un segno della Provvidenza, il giorno dopo un bimbo di sette anni infermo e paralizzato dopo esserne stato bagnato avrebbe preso a camminare normalmente, seguirono altri miracoli registrati in seguito dalle cronache.
“L’Osteria è amore per la tradizione della cucina semplice, tipica e casereccia tramandata da cinque generazioni dal “Marascia”, soprannome attribuito a Francesco I Valsecchi che già negli anni trenta esercitava il mestiere dell’oste”
Location da favola, locale galeotto per amanti del buon cibo e amanti…luogo di grande fascino, muri antichi, servizio attento e cortese, mise en place di buon livello, comodissime sedute in pelle martellata di Franzoni, la temperatura nelle accoglienti salette è gradevolissima, caso raro in inverno in Lombardia dove riscaldare costa ma far mangiare al freddo i clienti può costare ancora più caro.
La cucina propone piatti territoriali di lago, diverse proposte dal mare e, come nella bergamasca, “casonsei”, il comune infatti, fino al 1992 faceva parte della provincia di Bergamo, in lista anche cotoletta e controfiletto per gli amanti della carne, per amanti in missione segreta, colti da improvvisa passione, c’è, come abbiamo visto, qualche camera ristrutturata con gusto.
Il Prosecco Superiore DOCG brut Le Manzane, dal perlage fine e persistente che tra i numerosi riconoscimenti è stato giudicato il miglior prosecco in Italia nell’annuario di Luca Maroni, è stato un buon accompagnamento per il mio pranzo di domenica cinque febbraio, profumo fruttato, qualche nota piacevolmente amara, mi sembra di percepire anche profumo di lieviti, ma molto probabilmente è il cestino del pane in arrivo che mi condiziona, l’ho gradito, spero che il Duca di Vinondo non me ne voglia…
L’acqua presenta bolle di maggiori dimensioni, lo stato gassoso più marcato, nessuna nota fruttata né floreale, sembra più adatta a dissetare i pellegrini sul cammino dal tavolo del ristorante al comodino in camera.
Crema di zucca, il sale in zucca di questo benvenuto è dato dalla sapidità della mousse al parmigiano
Croccanti code di gambero con maionese al lime, coriandolo e insalatina, vincere è facile, allora perché molti scelgono di perdere…
Il cigno fa snorkeling, ma i filettini di persico sono già in padella
Risotto alla parmigiana con filettini ben dorati di persico al burro e salvia, un piatto unico saporito e digeribile a miglia lacustri zero, un risotto di grande tradizione territoriale, impreziosito con sapienza tramandata da una risorsa locale, il persico.
Il piatto, piacevole ricordo di una mia precedente visita è ancora saldamente in carta ed è quello che merita il passaggio qui, non solo per la bontà in sé, ma soprattutto perché, nei limiti, ognuno deve valorizzare, in primis, quello che ha, qui l’hanno fatto, bene, in modo continuo ed onesto, proponendolo, in un contesto superiore a quello di molti stellati, ad un costo davvero inaspettato.
Piatto intramontabile, come ‘na sera ‘e maggio, il sole.
Ancora quattro chiacchiere davanti al caffè e col caffè, chi non decide di fermarsi a saggiare i materassi potrà chiedere il conto che, per una coppia in missione notturna, non supera la soglia psicologica posta a cento.
Marascia, l’insegna di un locale sopra media
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