Osteria Il Brigante Angiolillo a San Gregorio Magno, la bella cucina di un bancario pentito

Giuseppe col mantello da brigante

Giuseppe col mantello da brigante

Il Brigante Angiolillo
via Bacco San Gregorio Magno (Sa)
tel 3348806458
conto medio 20-25

di Marco Contursi

“Amme pusate chitarre e tambure
Pecchè sta musica s’ adda cagnà
Simme brigant’ e facimme paura
E ca scuppetta vulimme cantà”…

San Gregorio Magno, terra di contadini e di briganti.
Animo mite e spirito ribelle.
Cucina di terra, che racconta tradizioni antiche e sapori veraci.
A chi viene fin quassù per ascoltare.
Per Assaggiare.
In una sera di cielo terso.

Dopo una delusione “gastro-ittica” ci voleva qualcosa di forte per riprendermi: tornare alla terra antica, quella di chi alleva e trasforma, quella calpestata da pecore e mucche, da contadini e briganti, quella ancora poco conosciuta alle masse di città.
Alto Sele, San Gregorio Magno: Osteria il Brigante Angiolillo.
Segnatevi questo indirizzo. Tra quelli da provare.
Giuseppe Leo è un emigrante al contrario, dopo gli studi in scienze bancarie a Siena ha deciso di ritornare e di fare qualcosa qui. Famiglia di allevatori, ha messo su un piccolo salumificio dove trasforma la carne dei suoi maiali, e, da 3 mesi, questa bella osteria, ricavata in una antica cantina.

Qui a San Gregorio le cantine sono circa 600, e sono protagoniste ad agosto di Baccanalia, una manifestazione suggestiva e golosa. Ma Giuseppe ha anche inventato il Tour di Bacco, un viaggio sensoriale in queste vecchie abitazioni, in cui i partecipanti assistono alla lavorazione del formaggio, alla smielatura, e degustano i prodotti del territorio.

Come si mangia al Brigante Angiolillo? Bene, cucina terragna, solida, ad un prezzo molto più basso di quanto uno si aspetta.

Iniziamo con i suoi salumi, tipici del territorio, con la polvere di peperone dolce a caratterizzare la carne stagionata. L’affinamento naturale nelle grotte dona sapori antichi, non omologati.

Il vino della casa è sorprendentemente buono, un blend di vitigni piantati dal nonno di Giuseppe (aglianico, merlot e altre uve a bacca rossa) che va a comporre un nettare profumato, di grande piacevolezza.

Ma a San Gregorio non puoi non provare le patate…

Cunzate, con peperoni cruschi o con peperoni e uova, buonissime, piatto del viaggio.

Ma anche i ravioli, cicciotti all’inverosimile di ricotta locale (ottima) di pecora, sono da scegliere, arricchiti da un, semplice ma saporito, sughetto di pomodoro.

Una tagliata di manzetta per secondo, da dividere in due, per soddisfare la voglia carnivora, ma anche la pancetta di maiale alla griglia era interessante.

Mi finisco le ultime patate cunzate…

E una crostata di meravigliosa semplicità a chiudere un pasto che mi riconcilia con la ristorazione, troppo spesso fonte di delusioni negli ultimi tempi.

Conto 20-25 euro vino compreso. Per mangiare cose genuine e bere bene,senza svenarsi.

E poi, due passi tra queste casette in pietra che durante la vendemmia si animano di contadini intenti a pigiare e a cantare. Per poi concludere la serata mangiando tutti insieme, davanti a un fuoco o sotto le stelle.

E non meravigliatevi se ritornando verso l’autostrada vedrete attraversare volpi ed istrici, è normale.

Qui, la natura, ancora, non è stata messa a tacere.

Qui, l’anima anarchica dei briganti ancora vive.

 

Il Brigante Angiolillo
via Bacco San Gregorio Magno (Sa)
tel 3348806458
conto medio 20-25


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