di Marco Contursi
Chi mi conosce o segue su questo blog, sa quanto ho amato e amo il Cilento, e in particolar modo Ascea, i suoi paesaggi, i suoi sapori e non solo…
Oggi vi porto a scoprire una osteria nuova (aperta da meno di un anno) ma con una anima antica, fatta di ricerca sul territorio delle produzioni autentiche, e di una mentalità gestionale, votata non solo al legittimo guadagno ma soprattutto a dare al cliente un prodotto locale, fresco e non omologato. Questo mi rendo conto possa non piacere a tutti, poiché se puoi scegliere tra soli 3 secondi, storci il naso, se non trovi la frittura di pesce storci il naso, se la sera che gioca l’Italia, lo schermo in sala trasmette le immagini di un documentario sul cilento e non la partita, storci il naso. Ecco, io invece sono andato proprio per questo, perché non sono stato costretto a vedere la partita della nazionale.
L’osteria Diabasis sta ad Ascea paese, ricavata in un ex frantoio dalla famiglia Mautone. L’ambiente, le foto alle pareti, la cucina, ci parlano di un cilento antico, oggi maltrattato da amministratori incapaci e menefreghisti. Altrimenti la Cilentana non sarebbe chiusa da 4 anni, l’ospedale di Agropoli da due e gli scavi di Velia poco valorizzati e sconosciuti ai più.
Ritorniamo a noi, quello che mi ha colpito in questo locale è la ricerca di prodotti locali di piccoli artigiani, alcuni poco noti ma di gran valore: salumi del salumificio Gioi, biscotti ai fichi di Peccati di Gola di Cuccaro (oscenamente buoni), pane di Clelia a Pattano, farine di Pier delle Vigne di San Mauro, formaggi della Pastorella del cilento e del Gelso Bianco, Olio cilento dop di Radano.
L’antipasto è una summa di questi sapori, io l’ho saltato concedendomi solo due fette dell’ottimo capicollo di Raffaello e Marco di Gioi srl, e già guardando il calibro della fetta, bella grande, ti rendi conto che l’animale era maturo, pesante e il prodotto stagionato a lungo come si conviene a un salume serio.
Due zeppoline di fiorilli mi hanno intrattenuto mentre aspettavo un assaggio di pizza e dei fusilli col pomodoro.
Buonissima la prima, leggera e gustosa, piacevoli ma senza acuti i secondi, un po’ più larghi rispetto alla tradizione ma soprattutto leggermente sciapiti, ma probabilmente la colpa è mia, poiché il piatto prevedeva l’aggiunta di cacioricotta che io ho declinato. Un filo d’olio del frantoio Radano ha dato maggior grinta al piatto, comunque buono. Tra i secondi alici alla scapece, palamita alla pizzaiola o straccetti di vitello, io mi sono buttato sul mare con soddisfazione. Davvero buone le alici, con la menta che lasciava la bocca profumata e non unta. Ad accompagnare i piatti un ottimo Valentina di Rotolo, mancava il suaglass ma arriverà, in fondo sono aperti da poco e qualcosa è ancora da mettere a punto.
Come dolce? “abbiamo solo la millefoglie al limone”….e millefoglie sia. Mamma che buona, da trissare, anche perché qui la sfoglia sono in realtà delle fragranti chiacchiere napoletane e la crema al limone piacevolissima.
Bravi, bene, bis, merita il viaggio. Un goccio di rosolio al lauro gentilmente offerto e via a fare due passi vicino al mare, le acque di Ulisse ed Enea.
Perché io amo così tanto il Cilento? i motivi sono due, per scoprirne uno basta che veniate a guardare questo mare al tramonto, qui, proprio davanti Ascea e capirete. L’altro….lo tengo per me:
Mi perdevo tra sogni e paure,
Sulle spalle il dolore di un amore che fu
Ti ho trovata dove il giorno finisce
Mi aspettavi,distesa, sull’ultimo raggio di sole.
Osteria Diabasis
Via XXIV Maggio Ascea
Tel. 0974 977021- 347 6451339
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