di Michele Polignieri
Visitare questo posto restituisce ciò che la esposizione fotografica del cibo offerta dai webnauti sottrae irrimediabilmente la curiosità di provare cucine autentiche, pur se innovative…
La ragione è senz’altro dovuta alle rapide condivisioni che la rete offre alla fruibilità di informazioni ed immagini, della gemmazione di portali e dei suoi nuovi interpreti cosi come, analogamente, dei tiro al piccione offerto dalle passerelle “avvaisoriane” (chi legge libri possibili sa di che cosa parlo…). Sostare in questa osteria, si può esserne ben certi, è un bel godere, a partire dall’empatia degli attori, dai colori e dal fascino dei luoghi ospitanti.
Il virtuale scompare e la realtà che osserviamo con i nostri occhi, colora immediatamente, pervadendole all’istante, quelle aree chiaro-scure della nostra mente che smartphone e personal computer da un pò di anni ci hanno regalato; il viaggio gastronomico è, invece, tutto per la conoscenza così come deve essere, non contraffatta, sic et simpliciter, dalla introiezione di cibo, ma comprende storie di uomini, di zoo agricolture e di alimenti, vettori non solo di nutrizione ma, soprattutto, di gioia. Esserne testimoni ci fa essere donne e uomini migliori.
E’ opinione condivisa da molti amici che la piacevolezza della cucina marinara in alcuni ristoranti si coniughi frequentemente con passaggi scanzonati o caratterizzati da estrema faciloneria in stile cucina domestica, mentre ciò che accade qui è studio calibrato delle proposte, offerte sulle istanze di quel pubblico esigente alquanto, quello cioè che in un determinato locale non ci arriva per caso.
E’ forse questo uno dei meriti più riconosciuti a Vito e Giacomo Bianchi con Girolamo De Bari: saper ammaliare il visitatore con eleganza e maestria gastronomica nella creazione dei vari piatti, pur non rinunciando alla proposta, mai banale, di crudo mare ed ittico di grande valore.
I primi riportati in menù (“non della tradizione”) indicano a tutto spessore il taglio che Osteria di Chichibio si è guadagnato nel tempo rappresentato da fantasiosa cucina, generosa ed opulenta, mai grottesca, raffinata sempre.
Non si lasci Polignano senza aver indagato QUANTO SEGUE:
- Crostino ai ricci di mare
- Gazpacho con tocchi panati di rana pescatrice
- Parmigiana di mare (melanzane e molluschi e fonduta al caprino)
- Gamberi speck e salsa al formaggio
- BACCALA’ PREGIATO CON LECCINE CAPPERI E PATATE
E D I PRIMI PIATTI
– Spaghetto artigianale aglio olio peperoncino fonduta di Parmigiano, tartare di gambero rosso e caviale
Il piatto che piace segnalarvi oggi (e che fa il paio con lo spaghetto aglio olio e peperoncino per creatività ed efficacia del semplice costrutto), è
- fusilloni pomodori infornati, gambero rosso e lime che segna la visita…. una elaborazione di gradevole effetto:
fresco di fragranze agrumate, garbate pur se decise, tutte in un botto; grassezze del crostaceo a bilanciare le note acide del pomodoro, il piatto si esprime armonico con un bel 10 in pagella.
Costruito secondo le nuove tendenze degli abbinamenti, oggi molto apprezzati da tante cucine tricolore con il rincorrersi tra agrumi e crostacei, qui la modulazione stilistica è affidata all’amido della ottima pasta appulo/lucana/gravinese che qui si usa da un pezzo, piuttosto che al riso da poter usare in alternativa, al pomodoro addomesticato dall’infornata e al succo di lime a marchiare il sugello di fabbrica della pietanza.
Il menù.
Lo troverete ben fatto quello di Chichibio con titoli asciutti quanto indicativi;
basta scorrerlo per capire come la faciloneria di cui parlavo, è attentamente evitata al fine di delineare il profilo alto di una “osteria di mare”: “dalla pescheria”, “i cotti di Chichibio”, “affumicati e caviale”, “le nostre paste” e “le paste e risotti solo per due” con, in fondo, ma proprio ij fondo i piatti della tradizione”, quasi un timido, quanto eloquente invito, a scegliere la prima parte del menù.
Trascuro di sprecare aggettivi e tessere lodi della qualità immacolata del pescato e dei molluschi : siamo in Puglia o no?
Ricca come si conviene, la lista dei dolci, degli olii e della carta dei vini pur se va detto, chiosando il maestro Gualtiero Marchesi, che “non si viene qui per bere”………. su cui mi allineo e mi arresto come uno scolare distratto difronte alla maestra.
Assaggiateli i piatti della tradizione, come il risotto ai frutti di mare, ovvio, ma per ri-assaporare un classico piatto “dal volto umano”, ma fatto benissimo.
Osteria di Chichibio
Largo gelso, n. 6 – 70044 Polignano a Mare
Contatti: 080 4240488
@info@osteriachichibio.it (no prenotazioni via mail)
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA tel. 080 4204488
Carte di credito TUTTE
Costo della sosta……Dipende da ciò che scegliete…ovvio!!!
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