Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto
Via Giacomo Matteotti, 17
Tel. 051 821273
Sempre aperto, chiuso domenica sera e lunedì

Eppure esiste! Cosa? La cucina italiana poffarbacco! Parafrasando la presunta frase di Galileo (eppur si muove), riferita alla Terra al termine del processo, viene da fare lo stesso quando si esce da questo tempio che per noi di 50 Top Italy è da sempre al top della classifica delle migliori trattorie d’Italia. Cogliendo come è tradizione un passaggio dal Leonardo Vallone diretto al Vinitaly, prenotiamo qui, giusto a metà strada tra Firenze e Verona, un’ora e mezza da entrabi, una ventina di minuti in auto da Bologna con la quale il piccolo paesino è molto ben collegato con le ferrovie.
Mancavamo da un po’ di tempo e man mano che ci avviciniamo sale la voglia di tagliatella al ragù di cortile, uno dei miei piatti italiani preferiti e della faraona che deve essere molto simile a quella che preparava a Samboseto la mitica Mariella Cantarelli.
Entriamo in orario napoletano (le 14) ma il senso di colpa ci passa quando vediamo ancora tutti i tavoli pieni, eccetto il nostro che ci hanno conservato perchè avevamo avvertito del ritardo, strano e insolito, della Frecciarossa. Solo 80 minuti.
L’atmosfera voluta da Franco Cimini dal 1989, anno di fondazione di questo punto di riferimento, è calda, immediata: ti senti immediatamente a tuo agio, notiamo subito una cotoletta alla bolognese grande come lo scudo di Achille presa da una giovane coppia, ma noi fra queste tre stanze zeppe di ricordi e ingentilite dalla mano di Anna e dalla simpatia e professionalità di Ricky, abbiamo le idee molto chiare come potrete vedere dalle foto.
Franco lo becchiamo di spalle vicino alla brace, somiglia un po’ a come Collodi ci ha parlato di Mangiafuoco, ma è un burbero benefico che ha deciso di aprire uno spazio avendo come base l’attività del caseificio di famiglia. Si beve bene, noi scegliamo un Lambrusco di Sorbara perchè la giornata è lunga.
Cosa dire? Piatti della tradizione appena ritoccati, aggiornamento con la cultura dell’olio di oliva su una bruschetta di pane integrale, materie prime da urlo, servizio familiare. Siamo nella pura essenza della cucina italiana, in particolare di questa regionale che a noi, pasta dipendenti, fa letteralmente impazzire. A Leo consiglio il piatto iconico, quello con i tortellini nella panna affiorata, e resterà senza parole per tutto il resto del viaggio, io punto sul ragù di cortile compreso di ovetto.
Deliziosa la faraona, anch’essa da sola vale il viaggio. Non mancano i contorni di verdure, un purè di patate rustico, il gelato fatto in casa. Purtroppo andiamo di fretta, ma questo è un luogo da vivere lentamente, godersi il tempo e bevendo a profusione alcuni dei migliori vini italiani. Ovviamente vi potete sbizzarrire con il parmigiano reggiano, il burro aziendale, mortadella e prosciutto crudo da sballo prima di cominciare.
Ce ne vorrebbero tanti di luoghi così, anche se da queste parti, appena fuori dal flusso del turismo di massa, si cade sempre bene.
In sintesi, non puoi dire di essere stato in Italia senza aver mai mangiato qui.
La Cucina del Mirasole a San Giovanni in Persiceto
Scheda del 7 marzo 2019
Antica osteria del Mirasole con Locanda, San Giovanni in Persiceto (Bo)- L’arte (culinaria) è una cosa semplice
di Lorenzo Allori
Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto. Se ci si perde per le vie di San Giovanni, dopo aver passato l’arcuata porta, sembra quasi di passeggiare in uno dei quartieri porticati di Bologna, in cui è ancora forte il legame con il mondo agricolo e comunale.
Tra i vicoli che costeggiano la piazza principale, sta immutato un piccolo abitato, l’Osteria del Mirasole. Il locale conserva sia fuori che dentro, coi suoi infissi bassi in legno, il profondo camino acceso, le stoviglie e gli antichi strumenti, quell’atmosfera di atavica taverna, ove tempo addietro gli avventori potevano ristorarsi, desinando, dopo logoranti ore di viaggio, e, perchè no, anche fare tappa per la notte.
Ampia e di pregio la carta dei vini, con una puntigliosa selezione di spumanti e champagne; benchè, va detto, si possono trovare piccole chicche provenienti da ogni parte d’Italia vendute al giusto prezzo.
Il menù celebra il quinto quarto e la tradizione contadina, aggiustata quel tanto che basta per alleggerire i piatti e rendereli più digeribili. L’omaggio va anche al caseificio di proprietà, nel quale si produce il parmigiano, la ricotta e la famosa panna da affioramento.
Ed è proprio la ricotta, cremosa e dal persistente sapore di latte fresco, a essere servita come benvenuto, assieme alla crescente appena sfornata, farcita da mortadella.
Imprescindibili alla prima visita da Franco Mirasole due piatti simbolo della sua idea di cucina, i quali hanno reso celebre il locale, poiché rappresentano quel moderno modo di fare trattoria, che mescola sapienza e studio attuale con la apparente semplicità di piatti di origine povera. Non ci si può nascondere o barare con questi piatti, affinchè ti conquistino a parlare deve essere la qualità e l’amalgama studiata degli ingredienti.
Il primo di questi piatti è la cipolla infornata ripiena di fegatini di coniglio, servita su una crema di panna d’affioramento e parmigiano: può sembrare scontata, ma il gusto e l’estetica riassumono tutte quelle caratteristiche che fanno grande un piatto: la cottura consapevole degli ingredienti, l’equilibrio tra sapido, dolce, acido e umami, la cura nella presentazione e così via.
La lezione di cucina termina con il piatto emblema di un’intera regione, la tagliatella con il ragout.
Qui è proposto battuto al coltello alla maniera del contado del persicetano; un misto di carne di manzo, lardo e o pochi odori, a cui vanno aggiunti battuti a coltello le carni e le interiora dei vari animale che un tempo razzolavano per i cortili, infine come ciliegina, un’ovarina ( uovo di gallina embrionale) cremosa posta al centro del nido di fumanti tagliatelle giallarancio, dalla callosa e profumatissima sfoglia.
Via G. Matteotti 17, San Giovanni in Persiceto (BO)
Tel: 051 821273
Sito: https://www.osteriadelmirasole.it/
Orari: Lunedì-Domenica 12.30/14.30; 19/23
Dai un'occhiata anche a:
- Al Carignano di Torino il menu celebrativo di Davide Scabin, l’ultimo cuoco del ‘900. Riflessioni semiserie su un’epoca che non tornerà mai più
- Ristorante Iacobucci a Castel Maggiore, la cucina da non perdere di Agostino
- Abocar due cucine a Rimini di Camilla Corbelli e Mariano Guardianelli
- Il Ristorante Cavallino di Maranello: Storia, Tradizione e Passione
- Ristorante il Gramsci a Torino, il bistrot moderno del gruppo Damilano
- Trattoria Carmen a Torino, cucina piemontese a San Salvario
- Atelier Moessmer a Brunico – Chef Norbert Niederkofler
- Azotea, grande cucina Nikkei a Torino