Il Broccolo di Paternopoli è quella che si definisce una specie a rischio, finita in un cassetto della memoria che nessuno apre più. Eppure chi lo ha assaggiato difficilmente lo dimentica. Un’iniziativa dell’amministrazione del paese che gli dà il nome, lo vede in lizza per la Dop, essendo tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Campania. E’ questo il periodo giusto per consumarlo, se avete la fortuna di accaparrarvene qualche mazzo. Personalmente credo di averne mangiato solo a casa della signora Laura che ci offre questa ricetta di casa sua e al ristorante Museo La Ripa di Rocca San Felice in occasione della presentazione del Poliphemo 2006 di Luigi Tecce, cantina paternese anche lei. Ma per certo sono stagionalmente in carta a Il Megaron di Lina Martone.
Per tutti i sostenitori del prodotto tra cui Luciano Pignataro che ne è un estimatore, veniamo, allora, alla prima scheda sull’argomento disponibile su web.
Le caratteristiche e la produzione
Il Broccolo di Paternopoli, o Broccolo paternese che dir si voglia (Brassica rapa var. esculenta), è una varietà primaverile coltivata solo nel comune di Paternopoli, in provincia di Avellino. Si semina dalla fine del mese di agosto a quello di settembre e si raccoglie dalla fine marzo ad aprile (broccolo aprilatico). Se le condizioni climatiche sono favorevoli, anche fino a metà maggio.
E’ coltivato a spaglio direttamente sul terreno alternando aree seminate a spazi vuoti per agevolare la raccolta o a file binate pacciamate.
Quando lo scapo ha raggiunto un buon sviluppo, si cima per consentire un abbondante ricaccio laterale su cui viene successivamente fatta la raccolta. Quest’ultima è fatta a mano, in mazzi, mettendo insieme diverse cime con scapo fiorale raccolto e fiore chiuso, e parte delle foglie, le più tenere.
Caratteristica di questo Broccolo di colore verde scuro intenso e di dimensioni medio-grosse è l’avere lo scapo carnoso e turgido, dalla polpa tenera e croccante quando crudo; dolce e succosa a cottura avvenuta ma anche l’essere provvisto dalla natura di un aroma leggermente solforato.
L’utilizzo in cucina
Una volta raccolto, può essere conservato anche per una settimana in locali freschi. In cucina è ideale nella preparazione di primi piatti a base di pasta fresca artigianale (cicatelli o orecchiette) o del classico Pancotto con i broccoli. E’ un ottimo contorno anche semplicemente condito con olio, aglio e limone.
Acquistarlo
E’ venduto per lo più nei mercati vicini all’area di produzione direttamente dal produttore. Attualmente parte della produzione è destinata ad alcuni mercati del salernitano ai quali i produttori locali conferiscono il prodotto.
Alcuni dei produttori di Paternopoli:
PETRUZZO RAFFAELE (Tel. 339.7518946)
MARTIGNETTI RAFFAELE (Tel. 346.1890137).
“Ruoccoli stufati” (Broccoli stufati) della signora Laura *
Ingredienti: 4 bei fasci di broccoli; 2 spichi d’aglio; olio extravergine d’oliva; peperoncino al gusto.
Procedimento: Mondare i broccoli accuratamente. Far soffriggere l’aglio nell’olio extravergine di oliva fino a farlo diventare biondo. Aggiungere il peperoncino piccante e aggiungere i broccoli. Farli appassire a fuoco allegro, ma non forte, con il coperchio sopra. Continuare la cottura a coperchio chiuso affinchè i Broccoli sprigionino il loro caratteristico e piacevole aroma e sapore amaro stico, rimestando di tanto in tanto. Servire in un piatto di portata.
*titolare con il marito e i figli Anna Maria e Marcello delle Cantine e Frantoio Famiglietti di Paternopoli.
Ringrazio l’architetto Famiglietti e il dottor Luca Branca per le immagini e le informazioni tecniche sul prodotto.
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