Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Quando sto in pace con me stesso penso all’Aglianico. Come quello di Carolin Martino che mi rinfranca e mi rassicura ogni volta. A ben pensarci, cosa mi piace tanto di questo genere di vino? In primo luogo i toni non esuberanti, il colore non invasivo, la frutta e il legno molto ben bilanciati al naso. Poi l’eterna freschezza che fa di questo vino, bevuto due anni fa, ancora più giovane rivelando così la 2007 annata perfetta. Magari un po’ monocorde sulla frutta, ma su questi vini di lungo invecchiamento assolutamente buona e precisa perché ha un allungo piacevole e una chiusura di questo nome.
Amo berlo quando il tono della giornata è crepuscolare, gli affanni vanno via e tu sei in pace con te stesso perché sai che, nonostante tutto, domani ci sarà il sole nel cielo azzurro del Sud.
Scheda del 1 dicembre 2013. Tesi, antitesi e sintesi. In questa dialettica che ci ha nutrito da ragazzi torniamo alla tesi perché ormai nessuno più è in grado di proporre sintesi credibili. Torniamo cioé a quei vini pre anni’90 che mai e poi mai sono riusciti a fare capolino nelle guide troppo ammaliate dal ribes e dalla visciola oltre che dalla vaniglia, dai tannini morbidi e vellutati e da una freschezza senza eccessi conturbanti.
Chi invece ha voglia di tornare a quelle atmosfere di freddo e di caminetto, di intimo rapporto con il ricordo dell’Aglianico sicuramente introverso e da scoprire, può mettere mano a questa etichetta che non provavamo da un po’: l’Oraziano di Martino, dalla bottiglia alta e sottile e pensiamo che iniziare questo mese di dicembre con il freddo e il grande rosso del Vulture sia sicuramente propedeutico a buoni sentimenti per Natale.
Il colore è rosso rubino, la 2007 è sicuramente più carica di altre versioni, ma non cede alla ruffianeria d’annata, anzi. Al naso è decisamente austera con note di tabacco e frutta che si integrano molto bene. Si alternano note amare e rimandi dolci di fritta ben sostenuti da una acidità decisa lanciata senza mediazioni.
Lo beviamo, pensate , un po’, su una scaglia di conciato romano di Manuel Lombardi. Un sorso e una scaglia, nati per stare insieme.
Lentamente la confusione si allenta e il benessere si impossessa della mente grazie al calore del rosso di Martino. Stile tradizione d’istinto, non un ritorno. Buona esecuzione classica in grado di sfidare il tempo.
Oraziano, il vino di una vita. Vi aspetta senza fretta in cantina.
Sede a Rionero in Vulture. Via Luigi La Vista, 2/a. Tel e fax 0972.721422. martinovini@tiscali.it. Enologo: Giovanni Colucci. Ettari: 25. Bottiglie prodotte: 500.000. Vitigni: aglianico, moscato, greco, verdeca, bombino.