di Gennaro Miele
Poco distante dai panorami dei laghi di Nemi e Albano, in un territorio che parla di antiche eruzioni vulcaniche di cui è lasciata testimonianza nella composizione del terreno fertile, sorge Velletri, circondata da bassi rilievi collinari su cui la vite trova una rinnovata storia che succede, dopo millenni, a quella di latini ed Etruschi. I Börner, imprenditori tedeschi, hanno visto nel Lazio il luogo per la realizzazione di un piano, produrre vini che potessero essere riconosciuti quale espressione massima del territorio, nacque così Ômina Romana, nel 2007.
La realizzazione di un’integrazione fra vignaiolo, vite e ambiente. La scelta della zona è stata oggetto di uno studio accurato, in prospettiva di una perfetta aderenza dei vitigni internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Viognier, Chardonnay e l’autoctono a bacca rossa Cesanese alle caratteristiche minerali del suolo. Il nome dell’azienda richiama il senso di buon auspicio che gli antichi romani richiedevano agli Dei per la buona riuscita del raccolto. Contrariamente ad altri imprenditori stranieri che nella loro avventura nel mondo del vino italiano sono stati attratti da Piemonte e Toscana la destinazione di Anton Börner è stata forse inusuale ma mirata a divenire non un produttore fra i tanti ma trovare una propria strada d’eccellenza. L’espressione dello Chardonnay dell’annata 2019 parte dall’osservazione di un luminoso giallo paglierino, si ravvisano sentori di biancospino, lieve salino, buccia di limone disidratato, pesca gialla, mandorla, fiori di camomilla, la mineralità viene evidenziata da sentori di roccia. L’assaggio è fresco, buona morbidezza, percettibile sensazione pseudocalorica con lievissima astringenza. Questo vino si pone con un’essenza elegante ed internazionale, ha un ritmo narrante piacevole, come il mood della recente Rushing Water di Sting. Buon Calice.
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Valutazione 4 calici
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Ômina Romana
Via Fontana Parata, 75 – 00049 Velletri (RM)
www.ominaromana.com
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