di Raffaella Corsi
Chi non lo conosce??! Oliviero Toscani è uno dei più grandi fotografi al mondo, la sua notorietà non ha confini; eppure, a sentirlo, il suo vero lavoro è quello di produrre olio e vino sulle colline toscane. Non parlategli di hobby, vi risponderà così “questa parola è stata inventata da persone che non amano il lavoro che fanno; io produco vino e olio e lo faccio con passione e convinzione, avvalendomi di una squadra di professionisti ed esperti che lavorano con grande serietà. Per noi non è un hobby”. Figlio di Fedele Toscani, primo fotoreporter del Corriere della Sera, Oliviero si è ritrovato a fare il fotografo, e l’ha fatto molto bene! Con genialità, bravura, ironia, senza essere mai scontato. Lui è tutt’altro che scontato, e ha lo sguardo penetrante e sicuro mentre afferma, con una vena di ironia, che il suo destino era scritto nel nome: “A differenza di molte persone che lavorano nel settore vinicolo io non ho ereditato nulla, tutto quello che ho adesso me lo sono comprato, quindi sono ancora più convinto! Ho realizzato il mio sogno, ma se ci pensate uno che si chiama Oliviero Toscani, cosa poteva mettersi a fare se non l’olio in Toscana?!”.
Siamo a Podere Campigallo, Casale Marittimo; la provincia è quella di Pisa, il borgo è adagiato sulle colline tra Volterra e Bolgheri, a pochi chilometri dal mare. La vista è meravigliosa, le vigne formano quasi un anfiteatro naturale; qui il terreno è povero di argilla, ed è formato in prevalenza dalla disgregazione della roccia. L’esposizione delle vigne è ottimale, ma fa un certo effetto pensare all’ Oliviero Toscani delle geniali campagne pubblicitarie Benetton catapultato nelle campagne reali, quelle fatte di filari e uliveti. ” Tutti i soldi che ho guadagnato facendo il fotografo li ho investiti comprando terra. Sarò anche un po’ matto, ma sono contento così.” Azzardo a chiedetegli se preferisce produrre olio o vino, e la sua risposta è una stoccata pungente: “Potrei mai preferire la gamba destra alla gamba sinistra, o viceversa?”. Touchè…
Mi racconta però di quanto sia difficile oggi produrre olio rispetto al vino; è più faticoso, meno gratificante e decisamente oneroso. Ma proprio mentre considero quanto lavoro e quanti rischi comporti, ecco che Oliviero mi spiazza con un pensiero profondo, e bellissimo che svela quanta passione vera ci sia dietro la sua decisione di dedicarsi alla terra, e ai suoi frutti. “ L’olio è il più grande prodotto dell’umanità. E’ l’ingrediente numero uno, che accompagna l’essere umano dalla nascita alla morte; con l’olio si fa il segno della croce sulla testa dei neonati al momento del battesimo, con l’olio si benedisce il morente, nell’atto dell’estrema unzione. Anche i guerrieri si ungevano prima della battaglia. L’olio lubrifica, l’olio è vita; il vino nutre, ma l’olio è come il sangue, non si può vivere senza” Ecco perchè è così arrabbiato con chi chi gioca sporco, con chi taglia, modifica l’olio, con chi sofistica il vino.“ Ricordiamoci lo scandalo del metanolo che colpì il mondo del vino in Italia qualche anno fa: un danno enorme, anche di immagine, per l’intero sistema. Purtroppo gli italiani sono un popolo di imbroglioni, di corruttori e anche di corrotti, e a rimetterci sono le persone oneste, che lavorano seriamente per fare in modo che questo Paese si rialzi. Ma ci rendiamo conto che l’Italia è strapiena di eccellenze e spesso siamo noi stessi a rovinarla e a rovinarci?!”.
Certo che ce ne rendiamo conto, per questo chi come noi ama in modo viscerale il Made in Italy lo deve anche difendere, ogni giorno, da chi lo usa come maschera, da chi lo svaluta, da chi lo snatura. Il giudizio di Oliviero Toscani è severo, quasi “estremo”, ma lui è fatto così; provoca per colpire nel segno. Anch’io ultimamente sono diventata in un certo senso “talebana”, e chiudo le porte del Circuito a chi cerca di specularci sopra; Salotti del Gusto nasce anche per riconoscersi, per unire i comuni sforzi di persone che vanno nella stessa direzione, e che devono sapere di trovare all’interno solo professionisti con i quali costruire, seriamente e serenamente. Fuori chi invece di costruire tenta di distruggere, chi cerca scorciatoie, chi si comporta da “furbetto”. Perché il Made in Italy è bellezza pura, e l’enogastronomia deve essere prima di tutto gioia. “Ha ragione Papa Francesco quando dice che senza vino non c’è festa. Gli italiani sono sempre troppo seri quando bevono, con questi bicchieroni in cui fanno roteare il vino, motivo per il quale i francesi ci prendono tanto in giro. Musi lunghi, pesantezza, si prendono tutti troppo sul serio. Sembra di essere a un funerale, invece io voglio fare un vino da battesimo! Un vino con cui brindare alla nascita di un progetto, di una vita. Una sinfonia di gioia. Il mio è un vino mozartiano non di certo wagneriano!”.
E in effetti la gioia Oliviero la esprime già visivamente attraverso i suoi vini; a partire dalle etichette, colorate, allegre. L’ OT è un blend di Syrah, Cabernet Franc e Petit Verdot che fa due passaggi di 14/16 mesi in barrique di rovere; mi piace perchè è evidente il sentore di ciliegia e ribes, ma anche cacao, liquirizia, cannella, che adoro, e addirittura una nota finale piccante, che non poteva certo mancare! Mi spiega che il “Quadrato rosso” ha in aggiunta il Teroldego; il colore è rosso vivo. E’ un vino intenso, equilibrato, persistente. Un vino che ti resta addosso, che ti da piacere. Non è spigoloso, è equilibrato. Se dovessi usare un termine alla “Oliviero Toscani” direi che è luce, luce pura. La prima annata, nel 2006, ha prodotto 15.000 bottiglie; il tempo gli sta dando ragione, con l’ultima annata ne ha lanciate sul mercato quasi 30.000: “Vendiamo soprattutto all’estero: Belgio, Olanda, Svizzera, Germania, che peraltro è il pubblico più difficile da accontentare. Questi popoli hanno il gusto sviluppato in tutti i sensi, sono grandi intenditori di arte esattamente come di vino. In Italia invece manca ancora il rispetto per la bellezza, l’educazione al gusto che, come il sale o lo zucchero, va dosato, attentamente”.
Affonda un’altra stoccata, colpisce duro; provoca, ma lo fa perchè ama. La sua, la nostra terra, e soffre nel non vederla valorizzata come meriterebbe. Impossibile non capirlo, abbiamo le opere d’arte più belle del mondo, una storia che altri si sognano; bellezze paesaggistiche impensabili, artigianalità, cultura, prodotti unici. I più grandi creativi, artisti, geni sono italiani. Abbiamo insegnato al mondo cos’è lo stile. Ci copiano ma ci criticano, ironizzano. Ripenso ala sua frase “ Ma ci rendiamo conto che l’Italia è strapiena di eccellenze??” Si che ce ne rendiamo conto, e sono proprio quelle che noi di Salotti del Gusto cerchiamo, scoviamo, promuoviamo, valorizziamo. Anche Oliviero Toscani sarà protagonista con i suoi vini e con la sua straordinaria genialità a Salotti del Gusto Artimino, in un laboratorio nel quale, ne sono certa, riuscirà ancora a sorprenderci. L’appuntamento è il 25 e 26 aprile a Villa La Ferdinanda per una rassegna non scontata, nella quale festeggiare e vivere con gioia la bellezza e la piacevolezza del gusto italiano.
Ot Wine
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