di Marina Betto
Coltura biointegrale, valorizzazione dei vitigni autoctoni, fermentazioni in anfora, affinamento in tonneaux sono questi gli elementi che caratterizzano la viticoltura di Olianas. Siamo in Sardegna nel Sarcidano, tra il medio Campidano, Marmilla e Barbagia a 60 cilometri da Cagliari.
Qui l’imprenditore toscano Stefano Casadei chiamato per una consulenza dal suo amico Artemio Olianas per i 12 ettari della sua tenuta che appartiene alla sua famiglia da cento anni, decide di rimanere perchè questo luogo rappresenta il posto ideale per mettere in pratica il progetto di vigneto biointegrale.
In questo posto la tutela dell’ambiente è sembrata subito possibile, il luogo perfetto dove tradizioni e cultura agraria, ancora molto viva, fanno girare l’economia intorno alla natura. Un mare di verde colora i campi tra olivi e grano e vegetazione spontanea, che quest’anno così piovoso ha mantenuto rigogliosa, cosa insolita per la stagione, dove si trova quasi intatto il complesso nuragico più grande dell’isola Su Nuraxi a Barumini, architettura antichissima e misteriosa patrimonio dell’Unesco . L’ aria pura profuma di macchia mediterranea e quel vento salso che spira dal mare è il biglietto da visita di quest’azienda, di questo posto dove si fa un balzo in dietro nel passato quando l’uomo viveva in simbiosi con l’ambiente che lo circondava, ne conosceva i ritmi,i flussi, le stagioni, dove il lavoro dei campi era regolato dalla pioggia e il sole, lo sviluppo dei semi e dei germogli, la collaborazione degli animali. Pecore, oche, cavalli, aiutano e contribuiscono al lavoro in vigna, pulendo i filari dalle erbacce, concimando e battendo il terreno contemporaneamente con il tramestio.
Il concetto di biointegrale prevede tutto questo favorendo la cooperazione delle specie si mantiene e si alimenta un ecosistema. Niente diserbanti o concimi chimici per la difesa fitosanitaria della vite. L’ azienda Olianas produce vini biointegrali da vitigni autoctoni su 16 ettari vitati su 23 totali; tre ettari servono per produrre foraggio per alimentare i cavalli da tiro francesi Dinette e Vegas che vengono utilizzati in vigna, il restante è dedicato agli alberi da frutto. Stefano Casadei ama definirsi un tecnico prestato all’imprenditoria, sa analizzare qualitativamente le combinazioni dei microclimi, i terreni, i vitigni migliori da impiantare grazie ad una lunga esperienza a Bordeaux. La vallata dove sono le vigne è molto chiusa e forma quasi un anfiteatro, riparata dai venti, su terreni scuri con poco scheletro vengono coltivati i vitigni a bacca rossa Bovale e Cannonau mentre il Carignano su suolo più ventilato, i bianchi Vermentino e Nasco più in alto.
L’ impiego delle anfore in cantina Stefano lo ha appreso in Georgia dopo aver progettato un’azienda in Azerbaijan, dove ha capito tutti i segreti delle anfore e il loro corretto utilizzo. Per la fermentazione vengono utilizzate le anfore georgiane interrate mentre le anfore toscane dell’Impruneta sono per l’affinamento. La fermentazione avviene solo con lieviti indigeni che comporta un processo più lento e un’estrazione più dolce dei polifenoli riuscendo ad esaltare le caratteristiche aromatiche. Cannonau e Semidano sono vinificati in anfora, Merlot e Cabernet invece no risulterebbero banali, al contrario Syrah e Cannonau che tendono a ridurre, con l’anfora sviluppano profumo e frutto.
L’anfora ha il pregio di amplificare le sensazioni; una volta inserita uva perfetta si otterrà la massima espressione di quella varietà, grazie al giusto ossigeno che attraversa i pori della terracotta che favorisce anche il lavoro dei lieviti.
Vermentino di Sardegna Olianas DOC 2017 viene vinificato in acciaio, solo il 10% fa fermentazione in anfora che viene utilizzata come pied de cuve; l’affinamento è in acciaio e in tonneaux per il 30%. Ha un profumo tenue di fiori, di salvia e limone. In bocca freschezza e sapidità inducono la salivazione rendendo questo bianco perfetto vino da aperitivo. La differenza rispetto al Vermentino del nord della Sardegna sta in una maggiore delicatezza di beva; qui non c’è quella sapidità peculiare quella mineralità caratterizzante, è un Vermentino dell’entroterra. Da una selezione di una vecchia vigna di Vermentino, vinificata in legno, viene fuori una florealità più fine, note fumè e di vaniglia che però lo snaturano e lo appesantiscono. Sono assaggi di un vino che ancora deve trovare una quadratura e su cui Stefano Casadei sta lavorando.
Migiu 2017 Olianas è Semidano 100% un vitigno autoctono quasi scomparso che si è riusciti a recuperare. Le uve seguono una fermentazione in rosso in anfora per circa 90 giorni. Colore dell’oro rosso questo Semidano propone una complessità di profumi fruttati e floreali di ginestra e miele. All’assaggio un’astringenza quasi tannica ricorda una nespola acerba.
Migiu 2016 Olianas 13% vol. ha sentori torbati di carruba e caramella mou. La bocca è morbida, piena, succosa e l’astringenza meno incisiva; ciò lo rende il compagno ideale dei formaggi stagionati, dei pecorini sardi e del formaggio di capra prodotto proprio in Marmilla.
Rosato IGT Olianas è composto da Cannonau per 80% e Vermentino 20%. Il colore ricorda il corallo pelle d’angelo, al naso fiori e frutta si mescolano con riconoscimenti di albicocca e pesca. Freschezza e mineralità caratterizzano il sorso rendendolo un vino sia da aperitivo sia da abbinare a formaggi freschi, insalate di pomodoro, carne bianca.
Cannonau 2017 Olianas 14 % vol. ( 95% Cannonau e 5% Tintillu) fermenta in acciaio per il 70% e il rimanente in anfore interrate, per poi seguire un affinamento parziale in barrique. Rosso rubino trasparente ha note verdi e di succo di frutta e ciliegia mostrando molta freschezza ed equilibrio.
Cannonau Riserva Olianas è fermentato in anfora e affinato in botte di rovere di Slavonia per quasi 2 anni. Profumo complesso di ciliegia succosa, carruba, macchia mediterranea, ha grande acidità,morbidezza e tannicità vellutata.
Perdixi 2016 Olianas ( Bovale 50% – Cannonau 25% – Carignano 25%) rosso rubino con unghia porpora, ricorda una susina nera nelle sue note fruttate e morbide con accenti di spezie e alloro. La parte di Bovale fermenta in anfora mentre il Carignano in acciaio. L’affinamento avviene in botti e tonneaux per 15- 18 mesi.
Malvasco è un vino da dessert, il nome nasce dalla crasi tra Malvasia e Nasco i vitigni che lo compongono; lo caratterizza la freschezza e lieve amaricante che non lo rende minimamente stucchevole.
La cucina sarda fatta di ingredienti semplici e ancestrali, profumata e saporita è la migliore compagna di questi vini così come la versione più sofisticata dei piatti di uno chef stellato come il sardo Roberto Petza del ristorante S’Apposentu a Siddi (VS) che coniuga tradizione e innovazione mescolando tutti i frutti della Sardegna ad inventiva e delicatezza.
Società Agricola Olianas
08030 Gergei (CA)
olianas@olianas.it
Tel. 0558300411
Ristorante S’Apposentu
vico Cagliari 3 09020 Siddi (VS)
+39 0709341045
www.sapposentu.i
info@sapposentu.it
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