di Floriana Barone
Il 9 e 10 ottobre, un piccolo gruppo delle Premiate Trattorie Italiane ha raggiunto le colline di Olevano Romano per organizzare uno dei due eventi annuali dell’associazione. Contemporaneamente alla festa da Cibus (Ceglie Messapica), infatti, Giovanni Milana di Sora Maria e Arcangelo ha ospitato gli osti delle altre quattro trattorie coinvolte, che hanno preparato una cena e un pranzo per quasi 200 persone: il Caffè La Crepa (Isola Novarese, CR), Il Capanno (Spoleto, PG), Lo Stuzzichino (Sant’Agata sui Due Golfi, NA) e la Trattoria del Cimino da Colombo dal 1895 (Caprarola, VT).
Quest’anno è stata presa la decisione di organizzare l’evento direttamente all’interno dei locali: una scelta che esprime la volontà di condivisione della vita in trattoria e il senso di appartenenza a una grande famiglia, che oggi raggruppa diciannove grandi insegne del Belpaese. L’appuntamento in trattoria, inoltre, punta a valorizzare l’artigianalità del lavoro in cucina.
Per il 9 e 10 ottobre, nella cucina di Olevano, sono stati messi a punto due diversi menu e un piatto per ogni Premiata Trattoria, abbinato a un vino del proprio territorio. Un racconto in cui i prodotti locali sono stati grandi protagonisti. Perché, come ha spiegato durante il pranzo il segretario dell’associazione, Federico Malinverno: “Tutte le trattorie si impegnano a raccontare uno spezzone della nostra vita quotidiana, della cucina, del territorio. Sono piatti che rappresentano la nostra autenticità”.
Il pranzo del 10 ottobre è stato preceduto da un aperitivo di benvenuto in veranda che ha coinvolto alcuni produttori locali di spessore, che lavorano da anni con Giovanni Milana, come l’azienda agricola biologica Ammano di Fiumcino, Gaetano Ciani, che alleva razze equine e bovine, Izzi Liquori di Fondi, l’azienda agricola La Rosciola con il suo Olio evo, Roberto Cedrone della Bottega del Macellaio di Casalvieri, Antonio Lauretti della Fattoria Lauretti di Amaseno. Gli ospiti hanno potuto assaggiare alcuni Presìdi Slow Food, tra cui la castagna mosciarella delle casette di Capranica Prenestina, il cacio di Genazzano e il fagiolone di Vallepietra. Tra i produttori, era presente anche La Strada del Vino Cesanese, con le cantine di Olevano Romano.
“Cinque trattori accomunati da una grande sinergia – come ha raccontato Giovanni Milana –, che hanno mostrato la vera cucina italiana di tradizione e territorio”.
Premiate Trattorie Italiane: il pranzo del 10 ottobre
Oltre al menu delle Premiate Trattorie, una menzione speciale va al pane a lievitazione naturale della panificatrice ciociara Roberta Pezzella.
L’antipasto è stato preparato dal padrone di casa, Giovanni Milana: Tarte Tatin di cipolla borettana caramellata con torcione di fegatini di pollo e coniglio ai fichi, abbinato al Metodo Classico 2019 prodotto con uva cesanese dell’azienda agricola Proietti di Olevano Romano.
Il Caffè La Crepa di Isola Dovarese (CR) ha preparato il Luccio in salsa isolana con polenta nostrana, servito insieme al Riesling Sette Nani 2021 di Tenuta Fornace, Oltrepò Pavese DOC.
Il primo piatto è stato realizzato dalla Trattoria del Cimino dal 1895 di Caprarola: Pappardelle impastate ai funghi porcini, maiale brado, finocchietto e carpaccio di funghi porcini, accanto al Grechetto Poggio della Costa di Sergio Mottura 2019.
Lo Stuzzichino di Massa Lubrense ha presentato, invece, un grande classico: lo Zito alla Genovese, preparato con cipolla ramata di Montoro e una cottura di tre ore e completato con una foglia di alloro e una spolverata di ricotta vaccina stagionata. Il piatto era abbinato all’Irpinia Aglianico DOC Cinque Querce di Salvatore Molettieri 2019.
Il Ristorante Trattoria Il Capanno di Spoleto ha realizzato la Quaglia con soffritto di erbe aromatiche e sorbastrelle, servito con il Ciliegiolo di Narni Ramici di Leonardo Bussoletti 2020.
La Pizza Dolce di Dora dello Stuzzichino di Massa Lubrense ha concluso il pranzo: un dessert eccezionale, preparato con pasta frolla, crema pasticciera, crema al cioccolato e amarene dei Colli di San Pietro, arrivata a tavola insieme alla Ratafià con base Cesanese di Riccardi Reale. Il dolce è di tradizione sorrentina, tramandata a Dora, la moglie di Mimmo De Gregorio, dalla mamma Filomena e realizzato con le amarene “quarantine”.
All’esterno della trattoria, invece, è stata presentata l’anteprima del panettone artigianale di Roberta Pezzella.
Durante il pranzo dell’associazione, il sindaco di Olevano ha consegnato una targa alla carriera a Rita Rocchi, la mamma di Giovanni Milana, per i 75 anni trascorsi dietro i fornelli, inizialmente insieme al marito Primo e, poi, accanto al figlio. “Settantacinque anni di cucina d’eccellenza”, ha detto Umberto Quaresima consegnando il premio a Rita, visibilmente emozionata, che ha iniziato a lavorare nella cucina di Sora Maria e Arcangelo all’età di 17 anni e oggi ancora è una colonna portante della trattoria.
Premiate Trattorie Italiane
info@premiatetrattorieitaliane.eu
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