Lo stop al mais transgenico all’unanimità, frutto di un iter trasparente che non lascia dubbi
Slow Food accoglie con favore la decisione, presa all’unanimità, della Commissione Sementi, istituita presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di negare l’autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro di un mais ogm, presentata dall’agricoltore friulano Silvano Dalla Libera.
Il pronunciamento si è reso necessario a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 19 gennaio, che obbligava il Ministero dell’Agricoltura a istruire la pratica.
Soddisfatto Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, che commenta: «La Commissione ha agito responsabilmente con questa decisione avendo a cuore le istanze dell’agricoltura italiana e dei consumatori. La buona notizia ha maggiore rilevanza perché la decisione è frutto di un accordo unanime preso seguendo l’iter procedurale naturale, senza ricorso a procedimenti d’urgenza che qualcuno certamente avrebbe tentato di bollare come ideologici».
Nella discussione ha prevalso «il principio di cautela che finora ha caratterizzato la politica agricola del Paese su questo delicato tema», dichiara in una nota il Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Luca Zaia.
Già il Ministro della Salute Fazio giorni fa aveva dichiarato: «Il Governo italiano non è favorevole all’introduzione delle colture ogm per la contrarietà anche culturale della stragrande maggioranza dei nostri agricoltori».
Domani il Ministro Zaia firmerà il decreto che sarà subito inviato ai Ministri della Salute e dell’Ambiente.
La Commissione Sementi Geneticamente Modificate è composta dai rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero dell’Ambiente , il Ministero della Salute, le Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto.
Luca Bernardini
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