di Rocco Andrisani
Quattro margherite, quattro oli e quattro Falanghine del Sannio Dop.
Per una sera il numero perfetto non è stato più il tre! Le premesse per una splendida degustazione c’erano tutte, ed il giudizio a bocce ferme non può che essere positivo.
Vincenzo Esposito con la sua simpatia e maestria ci ha deliziati con le sue creature, mentre Luciano Pignataro è stato un abile traghettatore e conduttore di una serata che rientrava nell’ambito del progetto Pizza&Falanghina che sta riscuotendo grande successo.
E questa tappa da Carmnella è stata l’ennesima conferma che l’abbinamento piace, eccome: in sala c’era il tutto esaurito!
La chicca della serata era, poi, l’abbinamento con l’olio calabrese Lametia DOP.
Tre lotti erano di oli novelli, mentre un singolo olio faceva da outsider, avendo sulle spalle un imbottigliamento di un anno che comunque non ha annullato completamente tutta la sua carica ed il suo sapore, dal retrogusto amarognolo e con note lievemente piccanti.
Tra le Falanghine provate figurano la Falanghina del Taburno “Fontanavecchia” di Libero Rillo, presidente del Consorzio Sannio, presente in sala.
Prodotto con uve Falanghina in purezza, all’olfatto presenta chiari sentori floreali ed è fresco al palato.
Tra gli ospiti anche la responsabile di “Terre Stregate”, già frantoio da 8 generazioni e da pochi anni splendida realtà vinicola campana, della quale abbiamo potuto degustare “Svelato”, Falanghina che si è aggiudicata il riconoscimento di Tre Bicchieri nella selezione Vini d’Italia 2016 di Gambero Rosso, nonché il premio come miglior rapporto qualità prezzo.
L’assaggio ha preso il via con la tradizionale margherita con fiordilatte di Agerola ed una manciata di parmigiano, con l’unico olio “invecchiato”, che comunque non ha sfigurato.
A seguire la Margherita con ottima mozzarella di Bufala, sulla quale l’olio novello ha fatto la differenza completando un bouquet aromatico già eccellente.
La terza sfornata vedeva protagonista la Margherita popolana, con provola e pepe.
Davvero deliziosa, anche la cottura avvenuta a fiamma vivacissima.
Ultima ma non ultima la famosa Margherita sbagliata, con provola, pepe e delizioso San Marzano a pacchetelle.
C’è spazio anche per un gustoso fuori programma: la pizza Monaciello, uno dei cavalli di battaglia di Vincenzo Esposito, un ripieno al forno con ricotta di fuscella, provola di Vico Equense, cicoli, pomodoro, Parmigiano Reggiano e pepe.
Una vera libidine per concludere con un sorriso ancor più ampio una bellissima serata!
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