Quando un vino m’incuriosisce, come posso, vado in azienda per capire cosa succede… La Col del Modo, durante gli anni di degustazione ha sempre presentato dei vini abbastanza ben fatti e mai con punte di eccellenza, ma il Kerrias 2011 e gli altri vini degustati hanno una marcia in più, quindi decido di andare in azienda.
La risposta la trovo subito; la mancata costanza era dovuta principalmente a un’idea di vecchia gestione di cantina e vigneti e, soprattutto quando è in corso il cambio generazionale alla conduzione della cantina.
Col del Mondo nasce dalla caparbietà del giovane enologo Fabrizio Mazzocchetti, figlio di uno dei proprietari, e dopo gli studi a Firenze con il prof. Bertuccioli va a migliorare la sua formazione presso la cantina sociale di San Michele Appiano per due anni dove consolida la conoscenza delle pratiche di cantina e dei vigneti.
Il ritorno a casa è d’obbligo, dove la famiglia è proprietaria di un’enorme cantina, nata negli anni 70, che produce e commercia vini in cisterna e quindi lui s’integra nel lavoro e porta avanti la filosofia di lavoro che da anni produce reddito.
Ma la voglia di fare bottiglia e mettere in pratica le conoscenze acquisite prendono il sopravvento e fa nascere la linea “Col del Mondo” ; e qui inizia un percorso di trasformazione di vigneti e reimpianti come pure prove e riprove in cantina con l’obiettivo di ottenere un Montepulciano elegante e fine: e ci riesce…
Il nuovo corpo a vista della cantina comprende, il punto vendita, sala accoglienza e uffici, ma è nel vedere l’enorme cantina tutta interrata che mi sorprende con enormi cisterne in cemento tutte allineate e in perfette condizioni.
Fabrizio mi confida che finalmente ha trovato il punto di equilibrio nel gestire il passaggio generazionale e il lavoro in cantina; poi ridare valore all’uso del cemento come mezzo di macerazione e fermentazione dei rossi, e ne evidenzia le virtù legate all’evoluzione, e dice “nel cemento il vino non subisce sbalzi termici, si evolve in continuazione e rimane sempre stabile; mentre nell’acciaio avviene il contrario, da cui si ottengono vini nervosi”.
Infatti nel Kerrias si leggono delle note più nette di eleganza. Il vigneto si trova a Trecciminiere di Atri nella provincia di Teramo, con spalliera alta e 5000 viti per ettaro, vendemmia manuale, gestione attenda della potatura e della defogliazione con assenza di pota verde o altri accorgimenti per la selezione in vigna -Fabrizio preferisce la spalliera alla pergola abruzzese.
Dopo la macerazione e fermentazione di 10/15 giorni seguono frequenti follature e delestage con scambio termico. La fermentazione malolattica viene svolta in barrique con sosta dai 12 ai 18 mesi.
Il vino che si ottiene è sicuramente più elegante e disteso, con un’impronta nordica evidente sia nei profumi che al palato. Si abbandona l’idea del vinone a favore di piacevolezza e sobrietà.
Ma passiamo alla degustazione che mette in evidenza si, il 2011 ma, sorprendentemente mette in evidenza il 2002 un Montepulciano austero e ancora scalpitante al palato, figlio del vecchio vigneto e dell’annata
Ma passiamo alla degustazione
Montepulciano d’Abruzzo Doc Kerrias 2011
Questo vino segna l’anno zero per la rinascita per una versione moderna di Montepulciano.
Fine ed elegante nel complesso, preciso al naso con mora e prugna netta fusa alla mandorla tostata, le sfumature vegetali all’esordio, dovuto alla freschezza di frutto, cedono il passo a sbuffi di caffè macinato fresco, ma è chiaro che i profumi devono ancora evolversi. Il primo sorso evidenzia l’estrema bevibilità, a partire dal frutto succulento e masticabile, con tannini eleganti e setosi molto morbidi e ben legati al frutto; bella sapidità e notevole acidità; ottimo e rinfrescante il finale amaricante con rabarbaro: un vino che ti spinge a finire il bicchiere
Montepulciano d’Abruzzo Doc Kerrias 2007
Annata molto calda che dava vini concentrati. Il colore è cupo, nei profumi emerge un’amarena matura e poi i terziari con caffè, cuoio e balsami; al palato resta arruffato ma non manca una discreta acidità e sapidità con tannini decisi da vero Montepulciano rustico.
Montepulciano d’Abruzzo Doc Kerrias 2006
Sono le prime vinificazioni con il nuovo vigneto a Trecciminiere: il naso è compromesso, i profumi sono slegati e chiusi; ma ancora vivo al palato con buona acidità e si lascia bere bene, i tannini sono discontinui ma non cattivi.
Montepulciano d’Abruzzo Doc Kerrias 2003
Quest’annata nasce con il vigneto intorno all’azienda, vi ricordo che siamo a Collecorvino in provincia di Pescara ma a soli 13 km da Loreto Aprutino, da vigne di quarant’anni oggi reimpiantate. Nei profumi si fanno subito spazio note di caffè e liquirizia, ma la prugna è ben evidente; al palato parte con un tannino secco e discontinuo, ma recupera in piacevolezza di frutto, peccato il finale sgraziato
Montepulciano d’Abruzzo Doc Kerrias 2002: la grande sorpresa
Il vigneto è lo stesso del 2003. I profumi sono intrisi di tipicità, cuoio, balsami, sottobosco e spezie si fondono piacevolmente ed elegantemente ad un frutto fresco a cui seguono note terrose; un vino ancora fresco in bocca con tannini poco fini ma incisivo, molto snello e disteso che non stanca, quasi attuale nella bevibilità, e questo è dovuto dal terreno che a regime con il nuovo vigneto, darà nuovamente grandi vini
Az.Agr. Col del Mondo è in Contrada Campotino, 35/C 65010 Collecorvino PE Tel. 085.8207831 Costo da 16,00 a 18,00 euro
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