di Marina Betto
Se c’è un vino che sa d’estate, che si accompagna bene a quello che è il cibo estivo, questo è il Vermentino. In Maremma toscana viene coltivato quasi sul mare e acquista quella salinità particolare che si unisce ai sentori fruttati creando un mix irresistibile. Nudo, Diaccio e Prelius sono tre vini diversi, prodotti da tre diverse aziende, non sono vini beverini ma ricchi di personalità, avvolgenti e dal grado alcolico tra i 13 e i 13,5% vol. I punti in comune sono la buona annata 2019 che ha dato uva di ottima qualità, la vinificazione per tutte e tre le etichette fatta in acciaio a temperatura controllata e affinamento sulle fecce dai tre ai sei mesi. La provenienza è però diversa, siamo in un territorio che è la parte finale del Monte Amiata per Nudo, un terreno di origine vulcanica dove sono ancora presenti episodi di geotermia, ricco di verde tra faggi e pini. Ci troviamo a Manciano (GR) per il Diaccio su terreno argilloso e ricco di scheletro sul Monte Argentario con i vigneti sui 300m s.l.m. in prossimità dell’altopiano dei tufi che caratterizza Pitigliano ma anche l’area laziale di Montefiascone e Orvieto così come Gradoli. Prelius nasce invece in area collinare più a nord dove il mare è un po’ più lontano, precisamente nella tenuta di Prile a Castiglione della Pescaia. Nel 2006 secondo un censimento gli ettari vitati di Vermentino in Maremma erano solo 140, oggi sono 840 ettari, un balzo enorme per questo vitigno sempre più apprezzato e conosciuto all’estero grazie al turismo, che insieme al Ciliegiolo e all’Alicante e all’Ansonica arricchisce la gamma ampelografica scostandosi un po’ dal dominio del Sangiovese in regione. Tra fortezze ancora visibili la Maremma toscana era in un lontano passato sotto il dominio spagnolo facendo da cuscinetto tra il Grand Ducato di Toscana e lo Stato Pontificio e l’Alicante e l’Ansonica sono vitigni che sono stati introdotti a quel tempo su questo tratto di costa tirrenica. Negli anni “90 inizia un incremento degli ettari vitati del Vermentino grazie agli investimenti di Frescobaldi, Antinori, Cecchi, Castellare di Castellina e altri ma anche grazie al lavoro di famiglie che provenivano dall’entroterra aretino per esempio o da altre regioni come il Veneto, dando impulso a tutta l’agricoltura creando caseifici e aziende agricole. Il Vermentino si è adattato perfettamente a questa fascia costiera ampia e allungata dove la ventilazione e la temperatura sono ideali. I vigneti sono distribuiti su tutto il territorio, circa 450 mila ettari dove le vigne rappresentano il 2% delle colture sparse in 28 comuni maremmani dove solo uno non ha ettari vitati.
Guardiamo nel dettaglio questi tre vini che rappresentano la tipologia in Toscana, diversi dai Vermentini sardi, più forti e corposi o dai delicati Vermentini liguri.
Prelius 2019 Vermentino DOC Maremma Toscana, nasce da vigne impiantate nel 2005 in agricoltura biologica. L’etichetta rappresenta stilizzandolo il fluido lago di Prelius vicino a Grosseto perché le vigne si trovano su un promontorio vicino l’antico lago a soli 7 km. dal mare. Vinificato in acciaio sosta sei mesi sulle fecce e tre mesi in bottiglia. Il colore è paglierino, il profumo floreale e fruttato con riconoscimenti di mela e ananas ha sfumature minerali; il sorso è fresco e sapido a lungo con retro olfatto marino.
Nudo Vermentino DOC Maremma Toscana 2019 è vendemmiato a mano, affinato sui lieviti per due mesi e imbottigliato nell’aprile 2020. Al naso offre note calde e solari di fiori estivi e ginestre scaldate dal sole ma anche sentori di frutta secca, zucchero bruciato e idrocarburi. Il sorso è fresco e insieme rotondo, minerale e ammandorlato, un vino molto piacevole e complesso.
Diaccio 2019 I Cavallini Maremma Toscana DOC è vinificato in acciaio con lieviti autoctoni, l’affinamento è sur lie per sei mesi. Floreale e arioso ha un respiro con note verdi e minerali di pietra focaia. La bocca è avvolgente, morbida quasi dolce cosa che lo rende vino perfetto con i frutti di mare.
www.prelius.it info@volpaia.com
info@nudo.bio www.nudo.bio stefanobambagioni@alice.it
www.icavallini.it
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