NUB Santa Cruz de Tenerife
Avenida de Bruselas s/n 38660
Costa Adeje
Spagna
+34 922077606
di Giulia Gavagnin
Come recentemente scriveva Luciano Pignataro riferendosi alla rutilante scena di Barcellona, la Spagna è terra di vitalità intellettuale e gastronomica, nell’area iberica si respira un’atmosfera che infonde autostima e forza a chi vi persegue il proprio progetto, qui la base è di cucina mediterranea e la Secessione che ormai quattro lustri orsono fece un certo Ferran Adrià è cosa per cui tutti i cuochi serbano gratitudine e riverenza.
Andrea Bernardi è in un certo senso un prodotto di questa Spagna. E’ romano, è un “expat” della prima ora, uno che dopo aver iniziato a maneggiar fornelli in Italia, è andato in Austria e Germania, fino a giungere in Spagna, affascinato dalla rivoluzione di El Bulli. Vi è arrivato quindi ventidue anni fa, non è dunque un pischello, mi racconta di aver vissuto in pieno la Secessione di Adrià, di aver conosciuto Bob Noto quando era di casa nella turbolenta penisola iberica, di trovarsi ormai a pieno agio in codeste latitudini.
Da quasi vent’anni ha scelto Tenerife come terra di espressione, multiforme isola delle Canarie con una ristorazione in crescita verticale. Vi officia con la moglie Fernanda Fuentes Cardenas, cilena, personaggio di rilievo in patria, essendo nientemeno che giudice di Masterchef, edizione locale.
Il loro progetto si chiama Nub come “nube”, perché prima della sede attuale, il lussuoso hotel “Bahia del Duque” nella zona a sud dell’affascinante isola vulcanica, il loro luogo era dove il paesaggio e il clima sono completamente differenti, a San Cristobal della Laguna nell’area della capitale Santa Cruz, tante nuvole che occasionalmente scaricano dieci minuti di pioggia, vapori che esalano direttamente dal mare, una bellezza infinita.
Di qui il nome Nub, stella Michelin dal 2017, oggi trasferita nell’atmosfera hype and lively della Costa Adeje, l’area a sud dell’isola dove giace una concentrazione rilevante di hotel lussuosi presi d’assalto tutto l’anno da inglesi e nordici in generale, dove il clima è sorprendentemente differente dal nord così volubile, al sud è tutto spiagge e brulichio di persone, vento moderato, tramonti e fondamentalmente sole perenne.
Meno nuvole nel cielo, ma la Nuvola resta all’interno della parte più lussuosa (se è possibile pensarlo) dell’hotel Bahia del Duque, da tre anni ha preso il posto di altra insegna, ha dovuto perdere la stella per ritrovarla due anni fa, ma fin da quando si varca la soglia di Nub si capisce che la solidità è tanta.
En passant, segno di fermezza di una struttura che ha inteso aumentare la qualità con un’insegna di cui si è parlato nell’isola e nella Spagna intera, con un accattivante mix di cucina mediterranea, canaria, cilena, una contaminazione mai aggressiva ma equilibrata.
L’inizio è affidato a un aperitivo nella terrazza che dà sulla piscina, sullo sfondo grandi alberghi di lusso e palme. Gli amouse bouche vengono serviti quindi all’aperto con una coppa di champagne o di Cava, contestualmente viene portata la carta del vino ricca di referente internazionali importanti e spagnole di piccoli produttori a prezzi che partono indicativamente dai 65 Euro.
Pochi ma buoni. Meringa di alici del Cantabrico e polvere di fragola, tartelletta di gamberi (carabineros) di Tenerife, zuppetta fredda di cetriolo (de verano), insalata della casa di verdure dell’orto adiacente con olio d’oliva locale e aceto “balsamico” di Jerez invecchiato 25 anni.
Il servizio salato al tavolo.
Pane con lievito madre, grissini, una memorabile focaccia all’olio con polevere di pomodoro essicato. Olio locale per intingere, sale con erbe di Tenerife, ancora patè di fegati di pollo e burro al tartufo.
Un inizio scoppiettante, con la simulazione di una burrata con concentrato di pomodoro, alici e kefir affiorato: da anni predichiamo la concentrazione dei sapori, eccola qui.
Ancora un altro piccolo, sapido piatto: spaghetto freddo all’arrabbiata con tartare di tonno oceanico e bottarga. Quel tocco mediterraneo che ci piace, perché c’è appena un tocco di buccia di limone non invadente, come in altri indirizzi anche nostrani.
Poi, una combo. Empanada di maialino locale e crema di miglio, cipolla e ceviche di verdure .
Un “minestrone” con le verdure dell’orto e brodo denso di buccia di patate e mais.
Un merluzzo con una salsa concentrata di “toffee marino”, kefir-lime e sformato di patata di Tenerife e patata dolce.
Infine, quanto al salato, il piatto che ci è piaciuto di meno.
La Royale di “cabrito”, capretto, che in queste isole pascola sereno.
La consistenza non mi ricorda quella di una royale alla francese, preferirei un’altra denominazione. Un’insalata di cavolo cappuccio a pulire.
La parte dolce è servita in un’area apposita del locale, detta “Il cielo”, dove lo chef personalmente prepara due dessert freschi: “ensalada italiana” e “turròn de vino”.
In bella vista, una lunga serie di gadget giapponesi, con tanti gatti che salutano il cliente con la zampa.
Bernardi ci dice che ha un contratto lungo e corposo per restare lì.
Ne siamo lieti, perché le sue radici italiane sono perfettamente amalgamate con il resto del mondo che ha scelto di abbracciare.
Ci sono molti più chef italiani che ci onorano all’estero di quanto possiamo immaginare, se restiamo chiusi nel nostro guscio fatto (anche) di pessimismo.
Non rimane che una soluzione: prendere un biglietto aereo e … PARTIRE!!
NUB Santa Cruz de Tenerife
Avenida de Bruselas s/n 38660
Costa Adeje
Spagna
+34 922077606
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