CANTINA SOCIALE DEL VULTURE
Uva: malvasia
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
La più antica struttura cooperativa del Vulture, nata nel 1954 per far fronte alle manovre ribassiste dei grandi commercianti di uva, si rifà il look presentandosi con un volto più giovane agli appuntamenti del mercato. E’ l’onda lunga dell’entusiasmo e degli investimenti che nel Mezzogiorno continua nonostante i venti di crisi soffino sull’Italia da almeno tre anni. Qui nel Sud ci sono difficoltà nei pagamenti, ma tutto sommato il vino si vende, non ci sono gravi problemi di stoccaggio e chi non si è illuso con i facili arricchimenti sta andando comunque avanti, basta girare per rendersi conto del fatto che le campagne pullulano di nuovo impegno e di progetti. La Malvasia della Cantina Sociale del Vulture è la dimostrazione che alle falde del vulcano spento escono grandi bianchi perché il terroir e il clima sono molto simili all’Irpinia, la tecnica è quella sperimentata con successo dalla Cantina di Venosa, cioé la vinificazione secca di un vitigno aromatico conosciuto dolce dal grande pubblico. Il risultato è identico, davvero molto gradevole: al naso ricco e intenso fa da contraltare un bel palato fresco, pulito, secco, capace di ripulire la bocca, poniamo, dopo un pezzetto di sushi o un’ostrica chiusa. Nel Vulture i produttori non credono molto al bianco ed è un peccato, perché i rusultati sono davvero sempre molto significativi. Con la Malvasia, dunque, arriva un nuovo squillo di tromba, quello della struttura con oltre 70 soci presieduta da Michele Caputo.
Sede a Rionero in Vulture, Località San Francesco
Tel. 0972.721062
Enologo: Cristoforo Pastore
Bottiglie prodotte: 190.000
Ettari: 57 di proprietà
Vitigni: aglianico, malvasia, moscato