Biliardo ‘65 La Repubblica della pizza Nola
di Antonella Amodio
Mette allegria la scritta sulla porta vetrina di Biliardo ‘65: “ se si fa in quattro per renderti felice, è una pizza”.
Stando agli ultimi studi scientifici, pare infatti che il giusto mix di zuccheri, sali e grassi contenuti nella pizza farebbe bene all’umore, e di conseguenza renderebbe più felici. Da Biliardo ’65, in quel di Nola, lo sanno bene, visto che hanno trasformato una vecchia sala da biliardo – con annesso bar – in un locale trend, dove la proposta gastronomica ruota intorno alla pizza.
L’arredo richiama le pizzerie storiche: tavoli in marmo e sedute stile viennese, modello Thonet, che abbelliscono le due sale molto ospitali, una con affaccio sulla cucina e l’altra su bancone e forno della pizza.
Della pizza si occupa il giovane pizzaiolo Michele Castaldo, mentre l’ospitalità è curata da Francesco Casoria, proprietario e imprenditore locale, che non si è risparmiato in termini di cura del dettaglio, come le poltroncine in pelle stile vintage e le suppellettili ben assortite.
Ma veniamo al menù, che avanza proposte molto mirate.
Intanto, l’impasto è preparato con un diretto a 24 ore, che si presenta poi con un disco medio/ piccolo ( 280 grammi) e con un cornicione evidente. Quattro sono i gusti classici ai quali è dedicato spazio: Margherita dop (con mozzarella di bufala), Antica Margherita (con fior di latte), Marinara e Cosacca.
Ci sono poi 10 pizze che rientrano sotto la voce“ Le Intramontabili 65”, che vede tra le altre la Biliardo 65’, preparata con il pomodoro giallo del piennolo, la mozzarella di bufala, le olive nere di Gaeta e le alici di Cetara.
Infine “ Le Stellate”, due pizze create dagli chef stellati Francesco Franzese e Luigi Salomone, della cui cucina stellata gode proprio la città di Nola.
La Porca ‘65 porta la firma di Francesco Franzese: una pizza che introduce gusti autunnali con il topping giocato sulle acidità. Gli ingredienti sono la crema di patate sotto cenere, la senape, la pancia di maialino, l’aceto balsamico, il basilico e la base di provola di Agerola.
Nella città di Giordano Bruno e della Festa dei Gigli (che dal 2013 è entrata a far parte del patrimonio Unesco) Biliardo ‘65 si integra nelle tradizioni gastronomiche locali, proponendo oltre alla pizza anche una frittura verace, i panzarotti, le palle di riso e le frittatine di pasta.
Da bere birra alla spina e vino sfuso.
Costo pizza Antica Margherita: € 5,50
Costo coperto: € 1,50
Biliardo ‘65 La Repubblica della pizza Nola
Via Flora n. 20
Tel. 081 512 9016
Aperto la sera.
Pizzeria Biliardo 65 Nola
REPORT DEL 17 MAGGIO 2018
Diciamolo subito.
Qui si mangia una pizza più che buona.
Siamo a Biliardo 65 nel centro di Nola, poco distante dalla piazza grande per il parcheggio.
Il posto apre, negli anni ’50 come sala da bilardo, ma ora è pizzeria.
L’idea è venuta a Francesco Casoria un paio d’anni fa.
La pizzaria, così ama chiamarla evocando i primordi, è un posto molto alla moda.
Guardate l’arredamento.
E poi è diventato il ritrovo per alcuni cuochi, qualcuno stellato, che la sera passano di qua e si rilassano le mandibole con qualche pizza a’ libbretto.
Spesso si divertono con il pizzaiolo Giacomo Carrella (esperienze più che tradizionali al Golden Lyon di Somma Vesuviana) a creare qualcosa.
Inaomma, invece di giocare a bazzica qui si pizzéjia.
Intanto guardiamo l’impasto.
È quello tradizionale, che più verace non si può: pasta di riporto, farina zero, acqua, sale, lunga lievitazione, forno a legna per una Margherita o una Marinara impeccabili.
Sorprende la capacità di questo pizzaiolo di ricavare senza segreti e senza alchimie un impasto leggerissimo.
Con un cornicione così.
Ma veniamo alla serata.
C’è Alex
Pochynok, cuoco al Roji Japanese Restaurant di Nola che si è messo al bancone con il pizzaiolo.
È nata così ( la lanciamo?) la prima pizza-sushi della storia.
Una fusion perfetta tra Napoli e Tokio.
Due pizze straordinarie.
Da una parte fiordilatte di Agerola con ricciola a crudo, burro allo zenzero, misticanza e katsuobushi, cioè il tonnetto essiccato.
Dall’altra vellutata di zucca, provola affumicata, carne di Kobe e nasturzio.
Due pizze da non perdere o sprecare per una serata limited speciale.
Da tenere in carta, invece, per chi voglia conoscere la nuova frontiera orientale del Vesuvio: quella che non insegue, soltanto per moda, la tendenza, ma la interpreta e la fa propria.
D’altra parte la storia si ripete.
Pure ‘a pizza c’a pummarola ‘ncoppa nasce da una fusion perfetta.
Pizzeria Biliardo 65 Nola
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