di Virginia Di Falco
Ricapito dopo circa un anno a Nocera Umbra, in provincia di Perugia, paesino completamente distrutto dal terremoto del 1997 e poi (ben) ricostruito. E’ ora di pranzo e so che purtroppo in zona non ci sono ristoranti che valgono una sosta. Ad attirare la mia attenzione, lo sventolio di una bandiera Slow Food. Per esperienza e per formazione traggo da quella chiocciola la stessa sensazione di sicurezza che mi dà l’insegna dei Carabinieri: presidiano quasi tutti i comuni e in caso di emergenza sono lì pronti ad aiutarti.
Neanche il tempo di farmi un’idea del locale, che accanto all’ingresso, sulla lavagnetta con il menu leggo il primo piatto: «farfalle al salmone». Un tuffo al cuore. Anzi. Allo stomaco. Rileggo. Controllo che sia proprio lo stesso locale che ha accanto la bandiera tanto amata. Niente. E’ proprio quello. E’ tardi. Il tempo stringe. Lo stomaco anche.
Il posto si chiama E’n’osteria, una piccola sala con un banco a vista. E un oste che sembra vero.
Una ragazza dal sorriso gentile porta le tovagliette di carta paglia e recita i piatti del giorno. L’unico primo piatto si conferma essere l’innominabile, ma ci sono anche tante verdure, insalate, salumi e formaggi e persino un tagliere ‘di mare’.
Provo una parmigiana di melanzane che non è male; una parmigiana di zucchine tutto sommato gradevole ma non indimenticabile; il pane è buono e ben si accompagna al prosciutto tagliato con il coltello, qualità ‘maiale brado’ di Langhirano. Le acciughe di Sciacca, preparate con una cura di due giorni, sono davvero speciali. E tutto si accompagna ad una piccola carta di vini soprattutto regionali di produttori che l’oste va a trovare personalmente.
Gian Pietro Luzi ha aperto questa piccola osteria – che è anche bottega – tre anni fa. Qui si viene per l’aperitivo, mangiare un boccone, scambiare due chiacchiere davanti ad un buon tagliere o trascorrere qualche serata con musica dal vivo, jazz o blues, come ricordano i manifesti colorati alle pareti. L’atmosfera ricorda un po’ i vecchi circoli di una volta, arredo praticamente spartano, personalizzato da qualche oggetto di famiglia.
Nel complesso, uno spuntino più che gradevole così come il servizio e l’atmosfera, per una spesa che si aggira sui 10-15 euro. Di sicuro meno che in autogrill.
Insomma, come dice (quasi) il proverbio: la fiducia aiuta gli audaci.
E chissà com’erano quelle farfalle. Avrei dovuto chiedere agli altri tavoli: il mio era l’unico senza.
E’N’OSTERIA
Piazza Umberto I, 30
Tel.0742.812419 – 339.8581135
Aperto dalle 11:00 alle 15:00 e dalle 18:00 alle 24:00
Chiuso: lunedi
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