di Federica Gatto
Non capita a tutti e tutti i giorni di iniziare una cena con parole d’amore verso il proprio lavoro. Fortunatamente da Qafiz mi è capitato… Dopo aver suonato il campanello, in sala ad accogliermi c’è lo chef Nino Rossi che con fare caparbio esordisce a tavola con note lodevoli verso un lavoro fatto di gioie ma anche di tanti dolori, dando una propria visione di cucina:” Per me la cucina é emozione, sinonimo di cultura. Può arrivare ad essere una vera e propria forma d’arte se interpretata con passione.
Amo la cucina d’autore perché usa un linguaggio autonomo, affonda le sue radici solo nella capacità creativa dello chef capace di combinare ingredienti di diversa origine e di contaminarsi con diverse esperienze fatte in giro per il mondo.” Se la cucina d’autore viene concepita come l’incontro dello chef con il prodotto ed il suo intervento deve essere improntato alla massima discrezione allora Nino Rossi assolve a pieno tale funzione ed ancora se da un lato c’é chi sostiene che questa tipologia di cucina abbia un valore aggiunto solo in posti estremamente turistici, dall’altro questo giovane cuoco sembra voler sfatare ogni mito portando avanti il suo ideale anche nel cuore dell’Aspromonte che, seppur facilmente raggiungibile, non è propriamente conosciuto come luogo turistico.
La sua cucina si distingue per la buona tecnica, per capacità di essere identitaria e al tempo stesso rivoluzionaria ed internazionale. Il suo vezzo? Fare incursioni a gamba tesa in identità completamente lontane da quelle calabre per poi ritornare a stupire con sapori e tradizioni del sud, senza mai essere provinciale. É così che comincia la mia cena con l’aperitivo di benvenuto: Finto taco con guacamole spada affumicato e pomodoro cuore di bue, Frittatina di cipolla di tropea nel nido, Cuore di zucchina al barbecue olio e menta, Pane e concentrato di insalata di pomodoro, Creeme brulee alla n’duja.
A seguire gli antipasti: “la transumanza” (spuma di mozzarella, colatura di alici, manzo brasato, gamberi, fagiolini crudi ed emulsione di cozze) e l’insalata tiepida di piccione, foie gras, albicocca ed indivia. Sin da subito si evidenzia la tecnica e la padronanza di bilanciare mare e terra senza strafare, buone le proposte iniziali seppur non completamente territoriali.
Ottima mano sui primi: ravioli di caprino, menta, estrazione fredda di cetriolo affumicato e “Gill”, un gin calabrese dove Ginepro e limoni di Rocca Imperiale IGP incontrano il bergamotto in un distillato molto particolare capace di donare una buona aromaticita acidità al primo piatto. Pasta patate semplice e tradizionale con spada di scilla e polvere di capperi.
Degno di nota ed inaspettato il terzo primo, “lo spaghetto oro & oro”, fatto con olio extra vergine di oliva e sfoglie di pomodoro San Marzano.
Perfetta la cottura del secondo piatto: pesce spada con cipollotto bruciato, spuma di mandorle e limetta.
Per concludere una bella serata avant dessert (Anamelaca al basilico, frutto della passione e biscotto elle olive nere), dessert (millefoglie con gelato ai capperi e pistacchio), caffè e petite pâtisserie.
Ovunque voi siate in Calabria questo giovane ragazzo merita una visita: cucina ricercata, ambiente da circa sedici posti a sedere sobrio ed elegante, ampia e pregiata la selezione dei vini in carta.
Costo dei menù degustazione bevande escluse:
65€ sei portate
85€ otto portate
120€ dodici portate
Qafiz di Nino Rossi
Santa Cristina d’Aspromonte
Località Calabretto
Tel. 0966 878800
www.qafiz.it
Chiuso lunedì e martedì, aperto a pranzo e cena
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