Eleven Madison Park a New York, nel primo ristorante al mondo al centro c’è il cliente e non l’ego del cuoco

Pubblicato in: New York
Eleven Madison Park

Eleven Madison Park
11 Madison Ave, New York, NY 10010, Stati Uniti

Telefono: +1 212-889-0905
www.elevenmadisonpark.com
Sempre aperto dalle 17,30 alle 22,30. Giovedì, venerdì e sabato anche 12-13.

Ci sono ristoranti dove il centro è il benessere di chi mangia e paga. Altri dove invece si celebra l’ego dello chef, in cui il cliente è chiamato al tavolo come fosse un altare, pronto a vivere i tormenti emotivi e gastrici dell’artista che non deve e non può spiegare sempre le sue creazioni, soprattutto quando è mal disposto come un giudice di Masterchef. Che ti infila una sequela di piatti senza chiederti niente altro che una notizia medica: ci sono intolleranze?
Noi siamo del segno dei Gemelli, per noi una cosa non esclude l’altra, certo nel primo ci posso andare anche cinque, sei, persino dieci volte l’anno mentre nel secondo una ogni dodici mesi perché le uniche novità sono in cantina. E tra i due estremi ci sono mille modi per trovare il giusto equilibrio.
All’ Eleven Madison Park di New York si può andare, potendo, ogni giorno.

Si, perché cuore, tradizione e creatività sono la sintesi dell’Italia che troviamo da Massimo Bottura alla Francescana mentre qui è la macchina da guerra newyorkese dove tutto deve essere spettacolarizzato, essere in movimento e offrire al cliente tutto quello di cui ha bisogno dal momento in cui si siede a quando si alza. Un ritmo incalzante, che non lascia pausa pur senza essere invasivo, con piatti aggiornati, molto tecnici, ma anche capaci di essere immediatamente comprensibili da tutti. Una evoluzione di Gotham, dove i camerieri escono con i vassoi portati ad altezza del collo come nelle vignette, ma ben lontano dalla noia mortale di Per Se e di Le Bernardin che ormai rispondono a modelli decisamente superati pur essendo, intendamoci, di altissimo livello nel loro gener. Come una carrozza della Regina Elisabetta.

Esempio: il ristorante propone un menu da 8 a 10 portate nella sala da pranzo principale, ma gli ospiti possono anche visitare il bar per un menù degustazione più breve, alcuni spuntini leggeri o semplicemente per un cocktail o un bicchiere di vino.
La sala e il nuovo bar sono stati al centro della radicale ristrutturazione di questo grattacielo costruito negli anni ’20 di cui è stato mantenuto lo stile.

La nuova sala di Eleven Madison Park a New York è molto più ariosa, il restauro minuzioso è stato eseguito dall’architetto Brad Coepfil. Tutto in una filosofia di compatibilità ambientale, come per il cibo perché la qualità del prodotto deve essere assoluta. Per la prima volta lo sentiamo come nostro dice Daniel Humm, il cuoco svizzero che con Will Guidara ha rivoluzionato l’idea dell’alta ristorazione a New York semplificando i piatti, liberandoli da ogni orpello barocco, puntando decisi a centrare il sapore con due o tre elementi. Dalla fine di agosto Eleven Madison Park ha riaperto le prenotazioni online: 295 dollari per il menu degustazione da 8 a 10 portate, pagamento anticipato. 155 dollari per l’alternativa da 5 corse da consumare al bar. Noi ci siamo stati il 24 ottobre, dieci giorni dopo la riapertura ufficiale.

Il nuovo Eleven è già un libro, anzi il secondo, venduto a tiratura limitata a 250 dollari (ecco a cosa serve la carta) mentre i pezzi del vecchio ristorante che non sono stati riutilizzati sono stati venduti all’asta.
Una esperienza qui, sulle note di Miles Davis, è qualcosa di profondamente americana. Quello che ci piace di Eleven Madison Park a New York non è solo o tanto la cucina di Daniel Humm, ma l’insieme di un progetto che mette al centro il benessere del cliente che non è imbrigliato in rituali ossessivi e neanche trascurato e trattato a pesci in faccia. Una grande cucina impostata dal punto di vista di chi si siede al tavolo e paga.
Una banalità? Forse, ma in una fase in cui alcuni ristoranti diventano laboratori, o forse in cui alcuni laboratori diventano ristoranti celebrati da un certo tipo di critica che ha dimenticato che il primo dovere è scrivere per chi legge e non per chi cucina, riscoprire la centralità del cliente, del motivo vero per cui le persone, non i gourmet, entrano in un locale e pagano, significa un ritorno alla semplicità di cui si sente francamente un gran bisogno in giro.

E la storia del piatto vista dalla cucina e dal servizio

 

Eleven Madison Park di New York 

Eleven Madison Park di New York 


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