di Enrico Malgi
Si è senz’altro un grande vino rosso territoriale, però è superalcolico, supertannico, muscoloso, pesante, poco approcciabile, poco affidabile, per niente abbinabile, eccetera, eccetera. Quante volte mi sono sentito dire che il Taurasi è fatto proprio così?
Purtroppo, mi dispiace ammetterlo, questa tendenza nasconde un fondo di assoluta verità, perché in parte è proprio così. Ma poi per fortuna a sfatare questo assioma arriva lui il Nero Né Taurasi Docg millesimo 2016 dell’Azienda Vitivinicola Il Cancelliere di Pizza Rita di Montemarano, di proprietà di Soccorso Romano, che si dimostra di un’altra pasta, tanto da convincere la giuria dei Giornalisti Italiani all’ultima edizione di giugno scorso di Radici del Sud a consacrarlo vincitore assoluto nella sua specifica categoria di appartenenza e/o anche nella categoria dei vini Biologici.
Un vino davvero straordinario che ha trascorso sei mesi di affinamento sulle fecce fini, ventiquattro mesi di maturazione in botti di rovere di Slavonia e trenta mesi di elevazione in bottiglia, raggiugendo una gradazione alcolica di quattordici gradi e mezzo. L’Aglianico è stato allevato ad oltre cinquecento metri di altezza, con la vendemmia effettuata a metà novembre e questo sta a significare un’ottima escursione termica tra il giorno e la notte ed un sole estivo assicurato per un lungo periodo, che così ha impregnato le uve di una grande carica di zuccheri. Nessuna filtrazione, né chiarifica, né stabilizzazione e né solfiti aggiunti. Prezzo finale in enoteca intorno ai 30,00 euro.
Il risultato finale è questo: colore connotato da uno sfavillante e giovane cromatismo rubineggiante. Ad un naso curioso ed indagatore viene proposto un pot pourri di eterei e variegati profumi che hanno in serbo un arsenale di prima classe. L’incipit è appannaggio di voluttuose essenze fruttate di marasca, prugna, scorza di arancia e sottobosco. A dare una conformante spinta ancora maggiore ci pensano gli afflati floreali di violetta e di rosa, insieme ad orientaleggianti aromi speziati di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. Affascinanti poi le costumanze terziarie. In bocca esordisce un sorso ampio, voluminoso, avvolgente, profondo, infiltrante, rotondo, balsamico, armonico, equilibrato e perfettamente in riga. Perforante il guizzo di acidità. Legno ben modulato. Portamento austero, trascinante ed appassionante. Quello che stupisce maggiormente, però, è l’approccio palatale morbido e gradevole e cesellato da tannini compiacenti ed affusolati, senza alcuna asperità. Tattilità irradiante, sensuale, aristocratica e sapida. Quando tempo ancora resisterà integro? Non lo so, penso per almeno altri dieci anni. Conclusione finale monumentale, appagante, persistente ed edonistica. Da preferire su un piatto di pasta al ragù, cosciotto di agnello al forno e formaggi stagionati.
Sede a Montemarano (Av) – Contrada Iampenne
Tel 0827 63557 – Cell. 349 6525339
info@ilcancelliere.it – www.ilcancelliere.it
Enologo. Antonio Di Gruttola
Ettari vitati: 8 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigno: Aglianico
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