di Virginia Di Falco
Che bella che è Nepi. A circa quaranta chilometri da Roma, lungo la Cassia, verso la terra che fu degli Etruschi, un gioiellino ancora protetto dalla cinta muraria cinquecentesca.
A ridosso della rocca dei Borgia, Casa Tuscia. Questo elegante ristorantino, ristrutturato e arredato con molto gusto (era l’antico mattatoio del paese), linee pulite e semplici, colori chiari. In tavola i meravigliosi piatti decorati in ceramica artigianale della Tuscia Viterbese, che danno impronta e carattere ad una mise en place minimale e raffinata.
Servizio felpato e silenzioso, atmosfera di grande relax, anche di sabato sera. In cucina lo chef Maurizio Bianchini, con la moglie Patrizia, entrambi innamorati della propria terra e dei suoi prodotti, in quella che da sempre è stata la dispensa di verdure e ortaggi della capitale.
Questo il motivo per cui troverete sempre proposte declinate a seconda delle stagioni. Io infatti, dopo il fresco benvenuto dell’interpretazione locale del gazpacho – in realtà una deliziosa zuppetta fredda di pomodoro con olio e pane della Tuscia, squisito – ho optato per il piatto “l’orto d’estate” con fagiolini in insalata e pesto di nocciole, un tortino di melanzane al pomodoro e un fiore di zucca con dentro ricotta locale e un’idea di cipolla. Quella dolcissima e lieve di Nepi, vera prelibatezza a rischio estinzione solo qualche anno fa.
Profumi netti e riconoscibili, sapori schietti, niente di trascendentale, ma qui si gode il bello della semplicità. Anche il piatto più sfizioso, l’hamburger di baccalà – pastella e frittura di grande leggerezza – è arricchito da una bella selezione di verdure estive.
Molto buoni i salumi e i formaggi locali, in una piccola ma ricca selezione che offre sin da subito una istantanea dell’altro volto – non solo vegetariano – di questa terra ricca di storia e di prodotti.
Ben eseguita la gricia, portabandiera intramontabile della parte più tradizionale del menu e molto buoni i fusilli di pasta fresca (anche se il menu recitava “garganelli”) con guanciale e pecorino della Tuscia e, di nuovo, l’ottima cipolla nepesina ad equilibrare un piatto altrimenti troppo robusto.
Molto meno efficace, invece, la parmigiana, unico vero neo della serata con le melanzane piuttosto secche in un piatto senza armonia.
Il pane freschissimo e lieve, profumato di grano e una carta di circa 300 etichette (concentrate soprattutto su Toscana e Marche) completano l’offerta di una sosta di qualità.
Per chiudere, due paginette interessanti di dessert, soprattutto al cucchiaio. Goloso il bisquit al caffè e cioccolato, profumato al rhum; fresche di stagione sia la bavarese alle pesche che il semifreddo di pere e amaretti.
Si può scegliere tra un menu degustazione a 35 euro, un menu vegetariano, uno della tradizione; oppure alla carta, per un conto sui 40 euro.
Via di Porta Romana
Tel. 0761.555070
Aperto a pranzo e a cena
Domenica e giorni festivi aperti solo a pranzo
Giorno di chiusura: lunedì
www. ristorantecasatuscia.it
info@ristorantecasatuscia.it
Dai un'occhiata anche a:
- A Cavu’t a Pescasseroli: sapori autentici nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo
- Umbria, La Cucina di Alice di San Pietro a Pettine, mangiare in tartufaia
- Roma, La Tavernaccia da Bruno e la (conferma della) cucina della felicità
- Ad Assisi La Locanda del Cardinale: mangiare immersi in duemila anni di storia
- Eufrosino Osteria a Tor Pignattara con l’ABC della cucina romanesca
- Roma, ProLoco DOL di Vincenzo Mancino a Centocelle
- Museo e Bistrot Cenere a Pompei: cucina partenopea nel museo
- Le Brocchette, il mare di Fiumicino entra in Hosteria!