Nel salotto di Kuka Loft a Milano, si racconta Due Palme, stili di vita e vite vissute di contadini e territori…

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Cantine Due Palme al Kuka Loft di Milano, un momento della serata con Alessandro Scorsone

di Andrea De Palma

Basta con cene e cenette per presentare i vini; ospiti obbligati alla sedia e a rispettare i tempi del gran maestro di turno.

La cantina Due Palme sceglie uno spazio informale e molto familiare come il Kuka Loft di Milano, ideale per comunicare un messaggio, pulito, di accoglienza come a casa, dove si realizzano incontri di qualsiasi tipologia. Già ex laboratorio per la realizzazione di scenografie per il Teatro alla Scala, oggi è un ambiente che accoglie una cucina modello famiglia, e una tavernetta in cui trova posto una vasca scavata idromassaggio molto invitante.

In questo rilassante ambiente si sono incontrati appassionati di vino, ristoratori, giornalisti e blogger del territorio, per meglio conoscere le nuove proposte della storica cantina De Palme, con oltre 1000 soci, che da anni non produce solo vino ma concentrato di territorio, quello salentino, assolato e intriso di misticismo e tanto fascino. Artefice di questo successo è stato Angelo Maci, enologo e presidente.

Il format vincente è una chiacchierata fra amici, un piacevole modo di comunicare il vino, scevro da condizionamenti formali come galline in batteria, ma piacevolmente seduti intorno ad un tavolo o comodamente sul salotto; un dialogo intriso di sentimento e passione, come sono i vini di Due Palme raccontati magistralmente da Alessandro Scorsone, esemplare cerimoniere, una parola che a molti non dice molto, ma racchiude l’arte e la cultura del coccolare l’ospite o “chi si siede al tuo tavolo”, così insegnava anche Brillat Savarin (Francia 1755-1826) nel suo libro La Fisiologia del Gusto.

 

Anfitrioni d’eccellenza, precisi e accoglienti, sono stati Monica Caradonna e Giacomo di Feo, rispettivamente responsabile della comunicazione e direttore commerciale della Cantine Due Palme.

 

Da sempre l’azienda ha puntato su vini di grande struttura, uno stile su cui si è fondato il suo successo, ma per i vini da vitigni autoctoni ha scelto la strada della bevibilità e della riconoscibilità, a partire dal metodo classico, da uve Negroamaro, spontaneo e be fatto; al naso esprimeva note sincere di fiori bianchi e frutta come la pera, avvolti da rimandi alla macchia mediterranea e agrumate; sapido e fresco al palato con finale elegante e vellutato.

Schietto e vivace sia nei profumi che al gusto è il Selva Bianca da uve Vermentino, da un vigneto in agro di Oria di soli tre ettari, con una lavorazione delle uve molto innovativa, fra cui la fermentazione in barrique del 30% delle uve per un vino che sicuramente crescerà negli anni…

Bella sorpresa è il Susumaniello, altro cavallo di battaglia, un vitigno che inizia a dare belle soddisfazioni e che andrà a infoltire la nutrita schiera di autoctoni vanto della Puglia. Si conferma al naso pulito e snello, con un colore dal rosso impenetrabile e da subito con toni agrumati e floreali nei profumi, frutto rosso integro e non mancano dolci sensazioni di spezia e ginepro, senza abbandonare la nota selvatica e il sottobosco che segnano una caratteristica ricorrente in questo vitigno: sicuramente ci darà molte soddisfazioni; al palato sfoggia i tannini vivaci sostenuti da molta acidità: altra caratteristica del vitigno, con un finale lungo e piacevole.

Il Selvarossa riserva 2011 Salice Salentino Dop, ci conferma una virata produttiva che lo renderà ancora più famoso; dal bicchiere fuoriescono nuance eleganti e suadenti di tabacco, liquirizia, china e potrei continuare; al palato ti lascia senza respiro, con una liquirizia che si fonde amabilmente con un frutto rosso e tannini eleganti e precisi, finale mentolato e interminabile.

L’Ettamiano Primitivo riserva 2011, chiude una batteria di capolavori enoici che dimostrano la capacità di migliorarsi di quest’azienda, senza lasciare nulla al caso, e sempre con la voglia di portare valore e reddito al proprio territorio: lo ammetto, l’Ettamiano mi ha conquistato con il suo frutto non cotto, ma con tanta eleganza olfattiva e gustativa, veicolando una versione di Primitivo più giovane e fresca.

Il Commiato è fatto di baci e abbracci con tutti, conoscenti e non, come fra vecchi amici: questa è la forza comunicativa e aggregante del vino…

 

Cantine Due Palme Soc. Coop. Agricola è a Cellino San Marco (BR) in Via San Marco, 130 – Tel. 0831.617909 www.cantineduepalme.it  info@cantineduepalme.it Collocazione geografica dei vigneti: Province di Brindisi, Lecce e Taranto Ettari vitati: 2400 – DOP Salice Salentino, Squinzano, Brindisi, Primitivo di Manduria, Lizzano.


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