Sempre una conferma l’imbattibile rapporto qualità-prezzo della tavola verace napoletana di Gigino Grasso a Sedile di Porto.
Poco più di venti anni fa, quando non era ancora di moda far resuscitare le vecchie mescite sotto forma di osterie più o meno rivisitate, Gigino riconvertì l’attività del papà Salvatore in una trattoria di cucina tipica. L’insegna dal 1965 recitava “Vini, Oli e Cibi Cotti” come testimoniano le foto d’epoca che, a richiesta, vengono estratte dai cassetti del vecchio bancone e mostrate con orgoglio.
Oggi Mangi e Bevi è diventato il punto di riferimento di docenti e studenti dei due atenei di Mezzocannone e dei tanti professionisti che lavorano nei dintorni di Piazza Borsa. All’ingresso le due enormi botti per la vendita di vino sfuso (soprattutto di Solopaca e San Severo) sono il vero riferimento storico dell’impresa; più avanti nella sala una dozzina di tavoli per una cinquantina di coperti. Cucina casalinga, verace e, soprattutto, “espresso” come si diceva una volta. C’è sempre la scelta tra due o tre primi piatti: penne al filetto di pomodoro, linguine alla puttanesca, pasta mista con le zucchine, con le patate, con provola e cavolfiore oppure con i ceci: tutte minestre di pasta belle solide e ‘azzeccate’ tanto da lasciarci dentro dritta la forchetta — come piace ai napoletani; e, ancora, minestrone di verdure, sartù di riso.
I secondi sono sia di pesce che di carne: tutto dipende dalla disponibilità del mercato. Alici fritte o marinate, tonnetti alla griglia, insalata di polipo, baccalà all’insalata, oppure spezzatino di manzo con piselli, salsicce e friarielli, trippa, polpette a sugo oppure fritte, in bianco, con dentro la provola (una goduria!).
Tra i contorni, parmigiana bianca di zucchine, patate al forno o fritte (quelle vere, tagliate a mano), melanzane a funghetto oppure preparate in involtini ripieni di provola o mozzarella, squisiti crocchè di patate. Di stagione trovate sempre i friarielli ripassati in padella con olio, aglio e peperoncino piccante. Piatti semplici, senza pretese ma riconoscibili per sapori ed esecuzione: a casa nostra non chiederemmo nulla di più.
Si sta un po’ stretti e si condividono i tavoli e un servizio molto spartano. Ma i tempi sono da record. Il vero punto forte di questa trattoria. La coda – che c’è sempre all’ora di punta spagnola, e cioè dalle 14.00 alle 15.00 – si risolve in un’attesa massima di cinque minuti. Appena arrivate qualcuno degli scugnizzi che serve ai tavoli vi chiede quanti siete, vi consegna il foglio con il menu del giorno insieme a penna e carta dove si scrive la comanda. Non appena si libera il posto vi sedete e siete subito serviti. Prima di tutto: acqua e pane (buonissimo, e su questo non si lesina mai), nel cestino trovate anche tovaglioli e posate. Qui si viene per mangiare, senza perdere tempo, con una spesa che difficilmente supera i 10 euro. Praticamente inutile prenotare.
Via Sedile di Porto, 92
Tel. 081.5529546
Aperto solo a pranzo
Chiuso il sabato e la domenica
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