Bagnoli è uno di quei quartieri dove il mare non bagna Napoli, un paese nella metropoli con ritmi tutti suoi, che porta i segni di un’improvvida faraonica visione di sviluppo industriale che ha lasciato rottami e vecchi capannoni ad un passo da spiagge dorate. La zona, che un tempo doveva essere perfino bella, oggi non offre molto, se non innumerevoli spunti per progetti di recupero e valorizzazione che misteriosamente non prendono mai il via.
Sebbene tanti napoletani si ostinino a bagnarvisi, le sue acque sono, un giorno si e un giorno no, dichiarate in pericoloso stato di dissesto ambientale insieme a tutto l’arenile infestato di particelle di origine industriale.
In questa situazione, in sostanza, la pizzeria della famiglia Cristiano è diventata, negli anni, uno dei pochi sani motivi per farvi una puntata. A crearla, Gennaro che, dopo alcuni anni da friggitore ambulante, aprì un piccolissimo locale che si è trasformato nel punto di partenza per la costruzione di una tradizione che oggi, rinnovata dal figlio Gaetano, coinvolge i suoi nipoti.
“Papà era un autodidatta. Aveva imparato a conoscere la farina e la lavorazione quando, nel dopoguerra, aveva lavorato da pastaio. Poi, intorno al 1954, decise di mettersi a fare le pizze fritte e le zeppole per strada, girando per il quartiere Secondigliano, dove viveva” racconta Gaetano, instancabile pizzaiolo, fine e simpatico. Solo nel 1959, Gennaro mise radici. Lo fece affittando il locale che lo ha reso famoso. A Via Lucio Silla, nel quartiere Bagnoli appunto (all’epoca ameno luogo di villeggiatura con tanto di terme e bagni di fango), per 53 anni “Da Gennaro” è stato poco più di “un buco”, ma un buco di enorme successo a partire dagli anni Ottanta, preso d’assalto da decine di persone in attesa.
Già sul finire degli anni Sessanta, però, dopo essersi avvalso per alcuni anni dell’aiuto dei figli Maria, Antonio e Luigi, che poi presero la loro strada, il locale vedeva al lavoro solo Gennaro, Gaetano e alcuni operai. “A 12 anni già facevo le mie prime pizze. E siccome ero troppo basso, papà mise vicino al bancone una base di legno” racconta Gaetano che ricorda il padre come una maestro molto severo, un pizzaiolo che “amava lavorare con serietà e non faceva mai festa”.
La pizza di questa pizzeria è leggera e fragrante, lievitata circa 12 ore e appena un po’ più croccante di quelle consuete. Eppure, è esattamente cosi’ che Gaetano, secondo l’insegnamento paterno, la vuole. “Ricordo l’attenzione che papà aveva per la pasta e per ogni dettaglio: dal momento in cui la pizza entrava in forno fino a che non veniva confezionata nel cartone, al tempo, legato con lo spago” racconta il pizzaiolo. “Voleva – continua – accertarsi che quando venivano piegate, le pizze facessero un leggero ‘crunch’. Se non accadeva mi lanciava uno sguardo di disapprovazione e io capivo di aver sbagliato qualcosa”.
Molta acqua è passata sotto i ponti dai primi passi della Pizzeria Da Gennaro. Oggi il locale, con i suoi 120 posti, è, da gennaio, nella nuova più confortevole sede nei pressi dell’ufficio postale (come lo indicano tutti). Scomparso Gennaro, ormai 33 anni fa, grazie ai figli di Gaetano, tutti pizzaioli, i Cristiano proseguono nella cura di quello che è ormai un piccolo impero della pizza a Bagnoli e dintorni: C’è il grande 959 (in onore all’anno di fondazione della sede storica locale) di Arco Felice (tel.081.0209658), nato un anno e mezzo fa, dove lavorano Fabio e Alessio; il locale dedicato all’asporto nato anch’esso a gennaio a Via Lucio Silla 67 (tel. 0815704042) con Francesco; oltre alla sede dove Gaetano lavora instancabilmente e dove, come da tradizione, l’attesa è parte del menù del week end.
Essendo il locale meta di coppie, giovani e famigliole, la corposa proposta di pizze parte dalle quelle classiche per arrivare alle più ardite pizze al Curry, Surprise (con Salsiccia, friarelli, funghi, melanzane a funghetto e panna). Tra le specialità, anche servite nel formato “mezzo metro”: Gennaro (con filetto di pomodoro, mozzarella, porcini, rucola e scaglie di Parmigiano) e “al Limone” (con Mozzarella, spinaci e limone). Ultima arrivata, inserita nella sezione “Novità”, la “Farfalla”, ripiena al centro e con due altri gusti laterali a scelta. Una Margherita costa 3,50. Pizza e birra (in carta le nazionali), servizio incluso, 7 euro.
Da Gennaro Pizzeria
Via Ascanio, 43 Napoli
tel. 0810136731
www.dagennaroabagnoli.it
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