Ristorante PalazzoPetrucci
1 Stella Michein
Via Posillipo 16
Tel. 081 575 7538
www.palazzopetrucci.it
chiuso domenica sera e lunedì a pranzo
A Napoli si dice: entra storta ed esce dritta, oppure, si chiude una finestra si apre un portone. Insomma, il cambiamento, una sventura, non sono mai qualcosa che chiudono una fase, ma ne aprono un’altra, magari migliore. E’ esattamente quello che è successo al duo Eduardo Trotta e Lino Scarallo quando hanno dovuto abbandonare i locali a Piazza San Domenico Maggiore per trasferirsi all’inizio di via Posillipo a Palazzo Donn’Anna.
Tutto improvvisamente è diventato meglio, primo perchè mangiare sul mare è sempre bello in ogni stagione, secondo perché ci si può arrivare in auto o in taxi, terzo perché hai Napoli affacciata sul tuo piatto.
Le cose sono andate alla grande, ora c’è un altro piano per cerimonie con affaccio sulla cantina e, in preprazione, un terzo, fronte strada.
La cantina è in costante crescita, espone con orgoglio le eccellenze della Campania che in fatto di bianchi è top in the world (pelo nell’uovo, qualche Falanghina dei Campi Flegrei in più please), alcuni storici in profondità (Villa Diamante, Alimata, etc). Serve giusto un po’ di Francia, non necessariamente quella costosa, ma con puntate in Loira e Alta Savoia oggi di moda. Ricarichi giusti e non speculativi: un Dom Perignon, per avere un parametro, a 200 euro ci sta in uno stellato.
Vabbè, detto questo il servizio di sala è appassionato e competente, attento con tutti, sicuramente il migliore di Napoli in questo momento.
In cucina Lino Scarallo, professionista poco mediatico, gigioneggia e ci presenta nuovi piatti confermando soprattutto la sua vocazione per i piatti di pasta istintivi, saporiti, golosi e sempre troppo pochi :-)
Scarallo è cuoco di buone intuizioni. la sua stratificazione della pastiera celebra 20 anni ed è una specie di Olivetti Lettera 22 per la modernità che esprimeva nel 1998 quando fu pensata alla Maschera di Avellino. Oggi scontata. Uno di quei rari casi in cui la cucina d’autore non fa rimpiangere la tradizione. Segnate, please.
Ristorante Palazzo Petrucci Napoli. Menu
La padronanza tecnica viene esibita negli antipasti alcuni ben riusciti, come il raviolo di vitello.
Altri poco comprensibili come il maiale con le vongole che alla fine hanno soprattutto un ruolo decorativo nel piatto.
I due piatti di pasta rivelano la potenza istintiva dei cuochi napoletani per la pasta. Trafila ed equilibrio centrato in entrambi, favolosi, buoni e, ripeto, pochi.
Di grande valore anche il piatto di pesce.
Ristorante Palazzo Petrucci Napoli. Menu
CONCLUSIONE
Il ristorante Palazzo Petrucci oggi è uno dei luoghi da cui non si può prescindere a Napoli. La stella Michelin è piena, se potessimo dare un valore direi anche una stella e mezza. Il servizio perfetto (ma invece di una bollicina toscana come benvenuto a questo punto meglio uno spumante campano o del Sud, cito per tutti Dubl e D’Arapri), la materia prima buona, la carta in espansione.
E i prezzi? Abbiamo pagato 160 euro a testa di cui 90 erano per il menu degustazione di cinque portate più una inserita oltre aperitivo e benvenuto e una attenzione sul conto del 10%.
Ristorante Palazzo Petrucci Napoli. Menu
Dai un'occhiata anche a:
- Graziano Prà, il nuovo Valpolicella Superiore e conversazioni sul tappo a vite
- La longevità del Timorasso in sei annate di Montino de la Colombera
- Vini Vignaflora
- VinoMilo2024 – Un parallelismo tra Erbaluce e Carricante
- Il Vermentino della Maremma in dieci etichette da non perdere
- AOC Saint Gallen 2022 di Wyss: un grande Pinot Nero svizzero
- Ciliegiolo di Maremma e d’Italia – secondo atto –
- Vini Cantina Santadi – Nuove annate