Napoli, Ristorante Napoli Mia: buona cucina a Riviera di Chiaja

 

di Giulia Cannada Bartoli


Ristorante Napoli Mia

Riviera di Chiaia 269

Tel. 39+081.552.22.66

www.ristorantenapolimia.it
Aperto: pranzo e cena
Chiuso: lunedì – Aperti per Pasqua e Lunedì in Albis
Ferie 1 settimana centrale in agosto
Bancomat, carte di credito tutte
Ristorante con cucina per celiaci

La vita può cambiare in un attimo, figuratevi se non cambia in 6 anni: è ciò che è accaduto alla chef autodidatta Antonella Rossi, titolare fino al 2011 del noto ristorante – trattoria Napoli Mia in Via Matteo Schilizzi.

Lo stile, la tendenza all’eleganza, il garbo e la misura sono ancora il punto forte del nuovo Ristorante Napoli Mia, alla Riviera di Chiaia, nel cuore della Napoli chic e più frequentata dai turisti. Non lasciatevi ingannare dalla gestione familiare, qui si riga dritto come nei locali gourmet, senza, tuttavia,  mai dimenticare la tradizione e la napoletanità.

Il nuovo locale è essenziale, arioso, bianco, soffitti a volta, due sale separate da un arco: 50 coperti interni, 25 all’aperto.

Antonella, ai fornelli da sempre, nasce come chef nel ’96 in un piccolo locale di proprietà a Montalcino, dopo pochi anni, nel 2000, l’arrivo nel centro business di Napoli, insomma una lunga gavetta, durante la quale non ha mai smesso di aggiornarsi, girare il mondo insieme al figlio Giuseppe, in Europa, in Giappone e negli Stati Uniti.

 

La proposta della cucina è equilibrata tra terra e mare, nonostante, la dichiarata propensione di Antonella per la seconda, oltre che per la pasticceria. Si panifica in casa ogni mattina: pane tradizionale, integrale, alle olive, al rosmarino, grissini al nero di seppia e un particolare, gustosamente croccante,  tipo di pane indiano lavorato con  farina di lenticchie verdi, il  “ pappadam”.

Il menù stagionale è una proposta in chiave mediterranea in senso ampio, della grande tradizione campana. Gli ingredienti eccellenti e la poca manipolazione di Antonella fanno il resto: si ottiene una cucina misurata, briosa, mai gridata o, ridondante. I due benvenuto di primavera sono uno spettacolo di colori, sapori e fantasia.

 

Invitanti e colorate le entrèe:

 

Ci spostiamo su una scala di sapori più forti ed ecco la Maritata di Tonno cotto e crudo con caponatina di verdure.

Naturalmente, non mancano le proposte della tradizione: sautè di frutti di mare e fritti napoletani.

Una menzione speciale va alla Zuppa di Pesce di Napoli Mia. Si tratta di un attento e delicato work in progress, tutto espresso, rispettando i diversi tempi di cottura di ogni pesce, servita al momento con crostini, brodo di pesce e poco pomodoro, un capolavoro di sapori, profumi e consistenze.

Le proposte di primi sono tutte allettanti e per ogni palato, deliziosa la Zuppa tiepida di fagioli cannellini, sedano verde e cannolicchi.

I primi in carta sono una decina, con qualche fuori carta tipo la super primaverile pasta, piselli e fave con pancetta croccante e olio a crudo, o,  gli gnocchi al nero di seppia con bottarga di muggine, triglie di scoglio scottate al timo e zeste di limone.

Ovviamente  non mancano i vermicelli con vongole veraci ed i fusilli con Ragù di San Marzano e fior di ricotta di bufala.

Circa una decina i secondi in carta, con una lieve prevalenza del mare sulla terra e particolare predilezione per il pesce azzurro.

 

Le proposte di carni non sono affatto banali, vanno dal coniglio di cortile, ripieno di friarielli e provola di bufala; filetto di manzo all’aglianico con lardo agerolese;Maialino nero Casertano con mele annurche e prugne; carrè di agnello su vellutata di patate alla curcuma.

Sul gran finale, circa una decina di dessert in carta e non, tra i quali,  in questo periodo, spicca La Cialda di Cannolo croccante, con mousse di ricotta, arancia candita e pistacchi di Bronte. Non possono mancare il classico babà napoletano e, naturalmente, Sua Maestà la Pastiera.

 

Finalmente Napoli si è arricchita di un luogo che è perfetta sintesi tra gourmet e tradizione, senza mai scadere nello scontato; tecniche semplici, poca manipolazione delle materie prime, elegante presentazione dei piatti. L’atmosfera di sala, tranquilla, ma, al momento giusto scherzosa, è garantita da Corrado e Giuseppe; quest’ultimo ha redatto una buona carta dei vini con il meglio della Campania, comprese le bollicine autoctone e incursioni varie  di pinot noir e sauvignon, richiesti dai clienti. Alle pareti, delicati acquerelli di famiglia che riproducono gli antichi mestieri di una volta, come l’ostricaro.

Si lascia il locale con animo rasserenato, qui si sperimenta un quanto mai indovinato equilibrio tra napoletanità e cucina esperienziale gourmet, il tutto condito dalla passione per la cucina di Antonella e della sua famiglia. Il quantum è davvero sorprendente, comparando qualità, quantità e prezzi: circa 40 euro esclusi i vini. Non c’è che dire: una gran bella scoperta di primavera da annusare nel personale erbario di Antonella…


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version