di Dora Sorrentino
Non ci sono più segreti per la pizza, il prodotto campano più sotto torchio di tutti i tempi. A tal proposito, giusto per mettere i puntini sulle i, l’Associazione Verace Pizza Napoletana ha voluto celebrare uno dei più grandi vanti partenopei con un libro intitolato “Farina Acqua Lievito Sale Passione”, ossia gli elementi base della pizza. Il volume, edito da Malvarosa, nasce in occasione dei festeggiamenti per i 30 anni dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, un’organizzazione fortemente voluta nel 1984 da Antonio Pace, pizzaiolo storico napoletano ed autore del disciplinare che tutela la pizza secondo l’antica tradizione napoletana.
Il libro è stato presentato alla libreria Feltrinelli dalla giornalista Santa Di Salvo, alla presenza del presidente Pace, dei vicepresidenti Lello Surace e vicario Massimo Di Porzio, del direttore generale Stefano Auricchio e del giornalista Tommaso Esposito, che ha curato una delle prefazioni. Quest’ultimo ha voluto dare il suo contributo ad un argomento a lui molto caro.
«I miei ricordi di famiglia sono legati alla pizza – racconta Tommaso – che in casa veniva preparata in occasioni speciali, come per il mio onomastico, oppure era d’obbligo andare fuori a mangiarla quando il mio papà tornava da viaggi di lavoro». La pizza unisce, ma è anche un argomento che spesso divide per i troppi pareri discordanti. «In tutti i modi si è cercato di sminuirla, di togliergli l’identità – ha spiegato Antonio Pace – ed è per questo che mi è sembrato doveroso trent’anni fa, insieme ad altri pizzaioli, intervenire per difenderla, per valorizzarla agli occhi di tutto il mondo».
L’associazione ad oggi è presente in tutti i continenti ed a fatica si è riusciti a convincere numerosi pizzaioli sparsi nel mondo a seguire lo stesso disciplinare. La seconda prefazione è di Carlo Petrini ed il volume svela passo passo ogni piccolo segreto della pizza: storie, ricette, il tutto raccontato attraverso l’occhio fotografico di Vittorio Sciosia.
Durante la presentazione, alcuni dei maestri pizzaioli dell’associazione hanno dato dimostrazione su come si realizza un vero impasto della pizza, all’interno di una madia di legno, tutto lavorato a mano. I suggerimenti per ottenere un buon risultato sono tanti, ogni pizzeria ha la sua caratteristica, ma la storia è questa e da qui non si sfugge. In occasione dell’evento, l’Associazione ha offerto ai presenti le pizze “a portafoglio” accompagnate dal Gragnano di Grotta de Sole.
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