di Monica Piscitelli
Che tipo è il pizzaiolo napoletano?
Innanzitutto un faticatore. Ma poi direi che ne esistono due ben distinti: quello malinconico piegato sotto il peso di un lavoro che non sempre premia, dal punto di vista sociale, in maniera proporzionale alle capacità e quello allegro che ti accoglie con un sorriso e che picchia sonoramente sulla pasta come per insegnarle chi comanda.
Alfredo Forgione è uno di questi ultimi. Sulla soglia della porta di Fresco – il locale di Via Partenope che lo vede in società con altri e soprattutto saldo al comando del banco delle pizze – l’approccio al lavoro di questo navigato artigiano lo sentirete subito con le orecchie. E poi con la bocca.
Luminoso e accogliente, Fresco è una moderna osteria e soprattutto, ad oggi, la migliore pizzeria di questo tratto incantato di mare che è forse l’unico angolo autenticamente turistico della città.
Spiritosamente, per non prendersi troppo sul serio, la proprietà – contrariamente a chi vanta natali lontani riscoprendo parentele pizzaioli o cuochi di ennesimo grado – scrive “nata del 2020”. Cioè domani.
Ottimo acquisto Forgione, il “Re” come chiama la gente il primo pizzaiolo Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana.
Qui – con un sorriso aperto stampato sulla faccia e un fare da intrattenitore consumato – l’artigiano, cravatta e volto da orientale, esprime al meglio i quarant’anni (dei quali trenta trascorsi “Da Ciro”) di esperienza maturata in vari locali della città, sempre alla guida del processo di preparazione della pizza che realizza con scrupolosa attenzione per la lenta lievitazione.
Il cornicione è vaporoso e dorato, la pizza leggera e resa stuzzicante dagli ingredienti freschi e scelti con attenzione.
Davvero tra le migliori in città la pizza “con Salsicce e friarielli”, un must per gli amanti di questa verdura che Forgione interpreta come si dovrebbe: “arruscata” (rosolata) e piccante al punto giusto.
Ma lo è anche il Ripieno, parte di un tris di pizze di piccolo formato che Forgione utilizza come viaggio nella sua produzione e che hanno l’unico difetto, vista l’acquolina che suscitano, di sapere di …“poco”. Fa parte della esperienza da Fresco una chiacchierata con questo artigiano: pronto alla battuta, pieno di attenzioni, conscio di sé e professionale come deve essere uno dei capitani della pizza napoletana.
Riflessione finale
Forgione. Sebbene sia un pizzaiolo molto noto in città, sebbene serva la pizza da 40 anni, quanti conoscono il suo nome? E quanti il suo volto? E’questo il grande mistero della pizza e di Napoli. Come l’eccellenza sia senza coordinate e navighi nell’oblio laddove altrove ogni cosa è amplificata, ostentata e raccontata con le parole giuste. eppure pizze come quella di Forgione, e poche altre, hanno davvero la firma sotto quando te le servono. Ma bisogna imparare a leggerla.
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