Pizzeria Franco Gallifuoco Napoli
Corso Lucci 195
Sempre aperto
Tel. 081 5541892 – Cell 333 5045954
www.ristorantepizzeriafranco.it
di Antonella Amodio
Tocca salire sul primo treno per Napoli e andare da Franco Gallifuoco Pizzeria, di fronte alla Stazione Centrale in corso Arnaldo Lucci, per mangiare le monumentali grotte di Franco.
Un viaggio speciale e gustoso per chi non è di Napoli e non ha a portata di mano questo locale rinomato per le Grotte (come recita anche l’insegna). Una tappa obbligata per ogni turista e non, che visiti la città e voglia assaporare il vero spirito partenopeo, che si intreccia con la cultura e la storia.
Che cosa sono dunque le grotte? Comunemente chiamate calzoni o ripieni napoletani, sono una vera prelibatezza fin dalla storia antica, emblemi della creazione gastronomica di Napoli e parenti stretti della pizza colla quale condividono l’impasto per la realizzazione, che poi viene fritto in olio bollente oppure cotto al forno.
Nel caso di Franco Gallifuoco, dopo la cottura a bocca di forno, il prodotto risulta leggero come una piuma, si presenta alto e – una volta tagliato -non si sgonfia, assumendo appunto la forma della grotta. Farcito con la classica ricotta di fuscella, cigoli e pepe, oppure con il soffritto, con la genovese, con le polpettine e il ragù napoletano oppure con la scarola, le olive e le alici fresche, un must dei gusti della tradizione campana che alla pizzeria Gallifuoco è tra i più richiesti. Digeribile come pochi e con il caratteristico crunch sulla parte superiore (ottenuto con il formaggio grattugiato), la grotta innalza Franco Gallifuoco a maestro di questa preparazione.
Il menù della pizza, oltre alle grotte, conta gusti tradizionali e creazioni che si rifanno sempre alla cultura gastronomica partenopea, con il comune denominatore della qualità, preparate con condimenti ricercati, stagionali e ben distribuiti sul disco che si presenta medio, con bordi rialzati, scioglievole e delicato,ottenuto con una lievitazione a 24 ore e con la possibilità di scegliere la variante a ruota di carro.
Le più gettonate, oltre alla celebrata pizza Margherita, sono la pizza Antica (con pomodorini del piennolo del Vesuvio, aglio, origano e all’uscita dal forno le acciughe), la Verace (pomodoro San Marzano dop e all’uscita dal forno la mozzarella di bufala campana e il pecorino romano, anch’essi dop).
Da assaggiare anche le frittatine di pasta, come la cacio e pepe, quella classica e quella preparata con i rigatoni, la salsiccia e i friarielli.
REPORT DEL 12 GIUGNO
di Enrico Malgi
Napoli e Pizza, connubio perfetto. Credo che nel mondo nessun’altra città si possa identificare solo ed esclusivamente con un cibo specifico come invece succede a Napoli con la pizza. Il suo profumo è dappertutto, invade tutti gli spazi e si espande gradevolmente nell’aria, tanto da avvolgere come un forte abbraccio e conquista il cuore e l’anima e naturalmente anche lo stomaco. I visitatori appena giunti a Napoli per mare, per cielo e per ferrovia si sentono investiti da questo straordinario profumoe corrono subito in pizzeria per potere degustare una squisita pizza, come un bisogno impellente da soddisfare.
Sembra strano che anch’io che sono napoletano di nascita, ma che purtroppo non ho sempre la possibilità di tornare spesso nella mia città, ho sentito subito questa urgenza di mangiare un’ottima pizza appena sono sceso dal treno alla stazione centrale di Piazza Garibaldi. E così mi sono intrufolato in una pizzeria distante appena pochi metri quella di Franco Gallifuoco, che gestisce ed opera in un locale storico aperto fin dagli anni ’60 per merito di papà Marco e di mamma Maria Calabrese e che funziona anche come ristorante e bar.
“Signore che vuole ordinare?” Mi chiede la gentile cameriera. Una bella margherita ovviamente, rispondo io, e poi vedremo dopo. Ed ecco qui arrivare dopo appena pochi minuti un fumante e goloso disco preparato con materie prime di ottima qualità, cottura perfetta, profumo invitante, cornicione alto, impasto elastico e ben lievitato, idratazione a puntino, interno bene alveolato.
E poi boccone consistente ma scioglievole, gusto decisamente morbido e soffice, centro della pizza più sottile rispetto all’esterno ed ingredienti uniformi. In pochi minuti la pizza, leggera e digeribile, era già sparita ed io non mi sentivo ancora sazio e così ho ordinato una bufalina
altrettanto ottima, sfiziosa e prelibata.
Bene mi sono proprio “arricreato” e poi mi sono convinto che devo venire un pò più spesso a Napoli, i motivi non mancano certamente “pizza docet!”.
Pizzeria, Ristorante, Caffetteria Franco Gallifuoco
Corso Arnaldo Lucci, 195 – Napoli (di fronte stazione centrale)
Tel. 081 5541892 – Cell 333 5045954
www.ristorantepizzeriafranco.it
Prezzo delle pizze da 4,00 a 10,00 euro
Locale aperto tutti i giorni dalle 12,00 alle 15,00 e dalle 18,00 alle 23,30
Giorno di chiusura il martedì.
Report del 1 agosto 2016
Pizzeria Franco Napoli
Corso A. Lucci 195
Tel. 081. 5541892
www.ristorantepizzeriafranco.it
Aperto sempre
Pizze da 4 a 10 euro
di Tommaso Esposito
Un po’ di storia.
Qui, siamo proprio di fronte alla Stazione Centrale di Napoli, prima c’era “Il fungo velenoso” un ristorante dai grandi numeri e dalla buona cucina tradizionale.
Sul finire degli anni ’70 Marco Gallifuoco, che si faceva chiamare Franco, lo rileva insieme alla moglie Maria Calabrese, figlia del proprietario dell’allora famoso “Cravattificio Napoletano”.
Ai fornelli viene aggiunto il forno e si comincia a far pizze.
Maria Calabrese dal confezionare cravatte passa a stendere e guarnire.
Al bancone oggi c’è Francesco, anche lui detto Franco, il figlio di Marco e Maria.
Aria nuova, dunque, nonostante mammà stia sempre lì a controllare che tutto proceda bene.
Aria nuova perché Franco, poco più che trentenne, lavora sugli impasti e sulle lievitazioni nonché sulle materie prime per il topping: dal pomodoro al fiordilatte, agli oli, agli ortaggi.
La cucina in verità funziona ancora e c’è un via vai, non male a vedersi, di spaghetti alle vongole e frittura di pesce.
Ma torniamo alle pizze.
Impasto da miscele di farine 0 e doppio 0, lievitazione lenta entro le 24 ore.
Cottura a legna.
Taglia L del pizzometro con cornicione pronunciato, ben strutturato e alveolato.
Soffice, morbida, scioglievole.
Prova più che superata per Margherita con fiordilatte o nelle sue varianti estiva con pomodori freschi a pacchetelle oppure golosissima con bufala, pomodorino del piennolo e nduja.
Nota di merito va alla Marinara con le alici.
Ma soprattutto alla Pizza Quattro Stagioni.
La ricordate?
Qui è un’altra cosa.
Ha i frutti di mare e il polpo in uno dei pizziconi.
Gli altri tre se la contendono margherita, ortolana, funghi e prosciutto.
Pizza d’antan questa Quattro Stagioni?
Macché.
E’, invece, una bella testimonianza della vitalità di una tradizione napoletana che immaginavi sparita, che è piacevole ritrovare, ma soprattutto mangiare.
Altra nota di merito, dal punto di vista sociale, va anche alla versione Braille del Menu.
Insomma scendere dal treno e fermarsi qui da Franco non lascerà per nulla delusi.
Anzi, sarà una gran bella sorpresa.
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