A Palazzo Petrucci, residenza storica in una delle piazze più belle di Napoli, dedicata alla chiesa di San Domenico Maggiore, trovate una pizzeria che vale la pena appuntarsi nel proprio taccuino gourmet.
Proprio accanto al ristorante, in una sala linda e luminosa che fa dimenticare per sempre i colori tristi e l’ambiente trasandato del bar che c’era prima, trovate oggi un forno a legna che funziona tutti i giorni, sia a pranzo che a cena
Regola imprescindibile: lievitazione tra le 48 e le 72 ore. Quindi pizza leggera, digeribile e godibile dal centro fino al cornicione, alto e alveolato. Per tipologia si avvicina al modello vomerese, se così possiamo dire, più che alla ‘ruota di carro’ che va oltre il piatto come invece si trovano dai vicini colleghi di via dei Tribunali.
Grande attenzione alle farine impiegate e alla lievitazione, dunque. Ma anche ricerca delle materie prime di qualità e a piccoli e riusciti giochi tra sapori e colori di prodotti campani. Gli abbinamenti, infatti, anche quelli più originali richiamano spesso i piatti della tradizione partenopea e non sono mai sterili esercizi di stile.
Oltre ad una buona margherita classica e al ripieno (calzone) con ricotta, salame e provola, ben eseguito, trovate una decina di varianti. La manualità del pizzaiolo qui si avvantaggia – oltre che di salumi e formaggi eccezionali, davvero di nicchia – dell’immensa ricchezza agricola della regione: dalle papaccelle ai peperoncini verdi, dai carciofi ai fiori di zucca, dalle melanzane ai pomodorini del piennolo. Qui davvero vegetariani e vegani trovano senza difficoltà pane, ehm …, pizza per i propri denti.
Gustosa, quando è stagione, la bianca con ricotta, alici e fiori di zucca; mentre, tra le più buone mai provate, quella con carciofi e la meravigliosa gola di maiale di Ciarcia, produttore di prosciutto irpino dal 1930; di gran sapore anche quella che abbina i carciofi al lardo di nero casertano e provola. Un po’ meno efficace, forse perché i pomodorini del piennolo risultavano un po’ “slegati” la Monachina, con i peperoncini verdi a crudo. Per chi ama i sapori forti invece, da provare la Mastunicola, con pomodorini gialli, pecorino, pancetta e sugna.
Nel complesso, un’esperienza piacevole, in un ambiente moderno ed essenziale, senza fronzoli. Il servizio, degno di nota per cortesia e professionalità come quello gemello del ristorante, rispetta felicemente i tempi espressi delle pizzerie di Napoli; la carta dei vini (quella del ristorante) ampia e importante ma ci sono anche diverse birre artigianali. All’ingresso della pizzeria, poi, un banco con focacce e panini da farcire al momento per chi preferisce il fast food di qualità.
Ma, soprattutto, l’imperdibile e straordinario bonus – da godersi dieci mesi all’anno – dei tavoli all’aperto su una delle piazze più suggestive e cariche di storia del mondo.
PIZZERIA PALAZZO PETRUCCI
Piazza San Domenico Maggiore 5
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: mai
Tel. 081.5512460
www.palazzopetrucci.it
Conto a partire da 10 euro.
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