Napoli, La figlia del Presidente e la pizza del pizzajuolo

Pubblicato in: Le pizzerie

di Dora Sorrentino

Metti quattro amici in pizzeria, un giorno qualsiasi, ad ora di pranzo. La scelta cade su una pizzeria storica, nata grazie ad un personaggio storico, un maestro della pizza: Ernesto Cacialli. La figlia Maria viaggia sulla stessa linea di pensiero del padre, la tradizione della pizza. La memoria subito rimanda all’episodio in cui Ernesto, durante il G7 del lontano 1994, fermò Bill Clinton in via dei Tribunali per fargli assaggiare la sua pizza a libretto. Impossibile resistergli e nemmeno il presidente americano ci riuscì.

Lontano anni luce da tutta la bailamme odierna che si è creata intorno al discorso pizza, Ernesto rappresentava la pizza della tradizione, rimanendo legato ai prodotti del territorio. Oggi questo concetto viene portato avanti dai suoi figli ed in particolar modo da Maria. Si sperimenta, si provano nuovi abbinamenti, ma sempre cercando di tenere legati i due principi fondamentali: gusto e tradizione. Ed è così che questi quattro amici, Luciano, Tommaso, Maurizio e la sottoscritta si ritrovarono piacevolmente coinvolti in una degustazione pizzosa davvero interessante. A cominciare dal primo assaggio, pizza con baccalà in cassuola, una ricetta tutta napoletana: il pesce accompagna il disco di pasta che racchiude tutto il condimento, per dare la possibilità di non perdere nemmeno un briciolo di sapore. Il secondo assaggio mette insieme pizza fritta e margherita: pizza tonda ripiena, prima fritta e poi condita esternamente come una margherita e passata in forno. Un connubio vincente.

Terza tappa: pizza con pomodorini gialli e alici, ben equilibrata non c’è che dire. Ma tornando al discorso iniziale, è sulla tradizione che non si perdono mai colpi: a richiesta arrivano una dopo l’altra una margherita classica e una margherita del pizzaiolo.

 

 

Un vero esperto del mestiere si riconosce dalla scelta della pizza quando si trova in un altro locale che non sia il suo: se chiede una margherita con provola e pepe, la domanda sorge spontanea “Uagliò, dove lavori?”.

Per chiudere in dolcezza, la tradizione viene rispettata anche dai dolci realizzati proprio da Maria, come la pastiera napoletana, secondo una ricetta di famiglia. Se vi trovate nel centro storico della città, un passaggio in pizzeria non può mai mancare e qui sarete letteralmente travolti e coccolati da “La figlia del Presidente” in persona.

 

La figlia del Presidente

Via del Grande Archivio, 23

Napoli

Tel. 081286738


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